mercato contemporaneo

La fiera 1-54 apre a Parigi con successo per l’arte africana

L’edizione francese in collaborazione con Christie's in formato ibrido (spazio fisico con ingressi contingentati e online). Buone le vendite

di Maria Adelaide Marchesoni

Nú Barreto - Ossements (États Désunis d'Afrique), 2018. (Courtesy Galerie Nathalie Obadia)

4' di lettura

Si è svolta dal 20 al 23 gennaio in presenza nella sede di Christie's in Avenue Matignon a Parigi, ma proseguirà on line (fino al 31 gennaio sulla piattaforma Artsy ) la prima edizione francese di 1:54 African Contemporary Art Fair e anche primo evento del 2021 che si è svolto superando il difficile momento, compreso il coprifuoco alle ore 18. Di fronte alle difficoltà che impongono le misure sanitarie per i viaggi al di fuori dell'Unione Europea, l'edizione 2021 a Marrakech, che doveva tenersi a febbraio è stata annullata. Touria El Glaoui, fondatrice della fiera, ha deciso di cambiare il calendario, spostare a Parigi l'appuntamento e proseguire nella collaborazione con Christie's. Nell'edizione dello scorso ottobre a Londra la fiera aveva sperimentato già un formato ibrido, oltre allo spazio fisico in Somerset House, si è svolta anche online (otto gallerie che non avevano potuto partecipare dal vivo hanno presentato le opere nella piattaforma online della fiera), mentre Christie's oltre ad aver permesso di accedere ai suoi 300.000 abbonati, aveva esposto negli spazi in King Street un'opera per ogni galleria presente in fiera.

Mous Lamrabat - Fresh from the garden of compton, 2019. (Courtesy Loft Art Gallery)

Da Marrakech a Parigi

«Abbiamo diversi collezionisti francesi - spiega El Glaoui - che vengono a Marrakech per la fiera quindi abbiamo pensato che questo sarebbe stata un'ottima opportunità per coinvolgere la base dei nostri collezionisti, inoltre Parigi è in piena espansione in questo momento con diverse gallerie che stanno aprendo». Tra i galleristi presenti c'è chi fa osservare che la partnership con Christie's, casa d'aste meno presente nell'arte contemporanea africana rispetto ad altre come Artcurial , Piasa o Sotheby's , potrebbe portare all'istituzione di un dipartimento di arte contemporanea africana a Parigi. Gli organizzatori fanno osservare che le due modalità di fruizione della fiera (fisica con ingressi contingentati e online) sono state molto apprezzate sia dai galleristi sia dai visitatori e nel complesso l’evento è stata soddisfacente, nonostante i limiti imposti dalla pandemia. Quei galleristi che non hanno potuto essere presenti nello stand, si sono organizzati con l'aiuto di altri collaboratori di base a Parigi, come successo per 50 Golborne Gallery di Londra e per Loft Art Gallery di Casablanca.

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Cristiano Mangovo - Murmurantes / The Murmurers, 2019. (Courtesy This Is Not a White Cube)

Le vendite

Venti le gallerie presenti con circa 200 opere esposte di 70 artisti. Tra gli scambi registrati, la galleria parigina 31 Project ha venduto sei opere del giovane pittore zimbabwese Epheas Maposa per un importo complessivo di circa 45.000 euro (i prezzi delle sue opere oscillano tra 3mila e gli 11mila euro sulla piattaforma Artsy).

Zeh Palito - Ou tu Chambra ou tu Lacra, 2020. (Courtesy Luce Gallery)

L'artista, nato nel 1994 in Zimbabwe dove vive e lavora, è alla sua prima esposizione in Europa. Autodidatta, Maposa è entrato come studente all'età di 17 anni al Village Unhu, un collettivo di artisti sotto la guida di Misheck Masamvu, uno dei principali pittori contemporanei dello Zimbabwe. Le sue opere prendono ispirazione dalla tradizione pittorica europea e africana per creare una sensibilità completamente nuova, creando mondi immaginari, che sono contemporaneamente surreali e dolorosamente familiari, ma allo stesso tempo liberi dal bisogno di conformarsi.

Kwesi Botchway - Metamorphose in July, 2020. (Courtesy of the artist and Gallery 1957)

Per la galleria This Is Not a White Cube (Lisbona e Luanda-Angola) il riscontro del pubblico, dei critici, delle istituzioni e dei curatori è stato molto apprezzato. I collezionisti hanno risposto in modo positivo anticipando le vendite per entrambi gli artisti presentati, Cristiano Mangovo (prezzi da 16mila euro per il dipinto «Hero #1. Series: Africa Today», 2020) e Renè Tavares (venduta un'opera su tela per 11mila euro, i prezzi delle opere oscillano da 1.900 euro per lavori su carta fino a 10.000 euro per un mixed media su carta). Galerie Nathalie Obadia ha effettuato diverse vendite delle opere dell'artista Nú Barreto con prezzi tra 8mila e i 13mila euro a collezionisti francesi e stranieri.

Barthélémy Toguo - Lockdown Selfportrait 10, 2020 (Courtesy Galerie Lelong & Co)

L'artista, nato nel 1966 a São Domingos, nella parte settentrionale della Guinea Bissau, e trasferitosi a Parigi dal 1989, utilizza principalmente il media fotografico al quale unisce il disegno, il collage, per portare l'attenzione sulle tante piaghe (povertà, sofferenza, discriminazione, ecc.) che dilagano nel continente africano attraverso l'uso di simboli forti espressi in forme, colori e motivi. Le sue opere hanno viaggiato per il mondo (Germania, Brasile, Cina, Spagna, Francia, Macao, Portogallo, Senegal) e sono riconosciute a livello internazionale fin dalle sue prime mostre nel 1997.

Delphine Desane - Peculiar Tint, 2020. (Courtesy Luce Gallery)

André Magnin, fondatore della galleria parigina Magnin-A , che ha partecipato anche ad altre edizioni della fiera, ha venduto opere di Romuald Hazoumè (30.000-35.000 euro), JP Mika (30.000 euro) e Ana Silva (4.000 euro). Nello stand presentava anche un dipinto dell'artista congolese Chéri Samba (80.000 euro), dal titolo «Merci, merci je suis dans la zone verte» realizzato lo scorso anno quando la Francia è stata divisa in zone verdi e rosse secondo la gravità del Covid-19. Samba, che è appena tornato nella Repubblica Democratica del Congo, a causa della pandemia è rimasto per un anno in Francia. Galerie Lelong , con sede a Parigi e New York, ha partecipato per la prima volta con una mostra personale dell'artista camerunese Barthélémy Toguo, con opere che raffigurano animali mascherati della serie «The Animal Comedy, 3» 2020, (inchiostro su carta, al prezzo di 5.000 euro).

M'hammed Kilito - Tighmert Kids, 2016. (Courtesy of Loft Art Gallery)

L'artista li ha realizzati durante la sua residenza nel vecchio studio di Alexander Calder nella valle della Loira. Infine, Gallery1957 ha venduto alcune fotografie della serie «Ca va aller» del 2016 di Joana Choumali, che ha vinto il Prix Pictet del 2019 (prezzi 9.000 euro). La fiera partita con l’edizione annuale a Londra nel 2013, poi giunta a New York nel 2015 e nel 2018 a Marrakech, chiude la sua prima edizione francese rappresentando l’arte dei 54 paesi che costituiscono il continente africano, sulla piattaforma 1-54 in un dialogo tra la cultura africana contemporanea e quella delle altre realtà internazionali. E mentre il calendario internazionale delle fiere d'arte continua ad essere in balia dell'incertezza causata dalla pandemia, 1-54 African Contemporary Art Fair sembra aver trovato un modello per bilanciare la modalità digitale con una fiera in presenza oltre a continuare a rafforzare l'alleanza con Christie's per condividere l'esperienza anche in altri mercati dell'arte.

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