La filantropia deve puntare sul dialogo fra generazioni: parola di Martin Z. Margulies
Uno spazio di 5mila metriquadri, uno strumento per trasferire conoscenze ai giovani. Il prossimo appuntamento? La più importante mostra sull'Arte Povera a Miami
di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
3' di lettura
Anche se sorridendo si definisce “un noioso uomo d'affari” diventato “un noioso collezionista”, Martin Z. Margulies è al contrario un uomo pieno di energia e di passione. Il suo motto è “assumi sempre persone più intelligenti di te”. La sua collezione, con opere di Willem de Kooning, Anselm Kiefer, Donald Judd, Olafur Eliasson, cresce in sintonia con l'impegno filantropico, rivolto alla cultura, con donazioni ai grandi musei americani, e al sociale, con il generoso lascito del 2010 alla Lotus House di Miami, un progetto di sostegno per donne e bambini in difficoltà.
QUANDO HAI INIZIATO A COLLEZIONARE? QUAL È STATA LA TUA PRIMA ACQUISIZIONE? E L'ULTIMA? Anni fa, insieme a un caro amico, acquistai la Suite Vollard, una serie di 100 acqueforti incise da Picasso tra il 1930 e il 1937 su commissione dell'editore e gallerista Ambroise Vollard. La suite era incompleta, quindi abbiamo intrapreso una ricerca per individuare gli esemplari mancanti e completarla. È stato divertente: visitando le gallerie, ho imparato alcune cose sul mondo dell'arte e, allo stesso tempo, ho avuto l'occasione di scoprire altre incisioni. Ho comprato stampe di Chagall e di Miró. All'inizio la mia motivazione era quella di divertirmi, accostandomi a un'attività nuova. Quando ho deciso di impegnarmi seriamente nella costruzione di una collezione, la prima opera che ho scelto è stata una scultura in bronzo di Isamu Noguchi. Man mano che la collezione cresceva, ho iniziato a condividere con i giovani le mie esperienze con l'arte. La motivazione è cambiata, si è orientata verso l'educazione del pubblico e degli studenti attraverso le mostre d'arte contemporanea. Ho allestito 55 sculture di grandi dimensioni nel campus della Florida International University, a Miami. Nel 1999, con i miei collaboratori, abbiamo aperto uno spazio espositivo, The Warehouse , per accogliere le fotografie di grande formato, le installazioni e i video che stavo acquisendo. Oggi disponiamo di oltre 5mila metri quadri di spazio espositivo e ospitiamo studenti e visitatori da tutto il mondo. L'ultima opera entrata in collezione è una meravigliosa scultura in marmo di Luciano Fabro. È un lavoro bellissimo e sarà una pietra miliare della prossima mostra a The Warehouse dedicata all'Arte Povera.
COME SI INIZIA UNA COLLEZIONE E COME PUÒ ESSERE SVILUPPATA? SEGUENDO UN TEMA, UNA SCENA ARTISTICA… QUALI SONO I TUOI CONSIGLI? Dipende dagli obiettivi. Si può iniziare spinti dal desiderio di vivere in mezzo alle opere d'arte, nella propria casa o in ufficio. Entrare nel gioco del collezionismo serio è però un'altra cosa. Se sei un neofita, il mio personale consiglio è di iniziare sotto la guida di un art advisor. Anche i musei promuovono gruppi di giovani collezionisti: questo tipo di membership è un'ottima chiave d'accesso al collezionismo, anche grazie alla generosità dei collezionisti privati, disposti ad aprire le loro abitazioni a questi gruppi di appassionati.
COME SCEGLI LE TUE OPERE? ANCHE TU HAI SEGUITO I CONSIGLI DI UN ART ADVISOR O DI UN CURATORE? Seleziono io stesso tutte le opere per la collezione. Visito regolarmente le gallerie di New York e frequento le fiere internazionali. Ho molte relazioni meravigliose nel mondo dell'arte e persone che mi tengono informato. Guardo materiale ogni giorno. Ho una curatrice di lunga data e uno staff di giovani assistenti.
SEGUI GLI ARTISTI EMERGENTI? Non sono informato in modo sistematico sugli artisti emergenti. Tra questi ecco quelli che ritengo più interessanti: Florian Baudrexel, Kota Ezawa, Paolo Ventura, Radcliffe Bailey, Will Ryman.
DOVE COMPRI GENERALMENTE LE TUE OPERE? Nelle gallerie, più occasionalmente nelle case d'asta.
PUOI PARLARCI DELLA MARGULIES COLLECTION AT THE WAREHOUSE A MIAMI E DELLE SUE ATTIVITÀ? Siamo un'istituzione no-profit che ha sede in un magazzino nel Wynwood Arts District di Miami. Organizziamo mostre della collezione, progetti educativi e un programma di prestiti internazionale. Per l'anno prossimo stiamo preparando, come dicevo, una mostra sull'Arte Povera e ne siamo entusiasti. Stiamo riunendo i lavori di Mario Merz, Jannis Kounellis, Pier Paolo Calzolari, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini, Luciano Fabro e Giovanni Anselmo. Sarà un evento unico: questi artisti, così conosciuti nel mondo, a Miami non sono mai stati esposti insieme.
QUALCHE CONSIGLIO PER UNA VACANZA A MIAMI Miami ospita alcune interessanti collezioni, tra le quali consiglio in particolare la de la Cruz Collection. Siamo in attesa dell'apertura del Superblue nella tarda primavera. Sarà la sede di teamLab, un collettivo giapponese che riunisce artisti, ingegneri, architetti, matematici, esperti di nuove tecnologie e produce installazioni digitali interattive. Ho visitato la loro sede in Giappone ed è stato fantastico. Poi non perdetevi Il Gabbiano, un superbo ristorante sul lungomare.
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