Diario di bordo dell'economia - centro studi tagliacarne

la filiera culturale e creativa genera 18 miliardi

2' di lettura

Nelle regioni del Nord Est il sistema produttivo culturale e creativo ha generato nel 2020 valore aggiunto per 18,1 miliardi di euro, in calo del -8,1% rispetto all’anno precedente; tale valore corrisponde al 21,4% del prodotto della filiera culturale e creativa nazionale (84,6 miliardi di euro, -7,2%) e al 5,2% del dato complessivo dell’area. È quanto emerge dal Rapporto “Io sono cultura” promosso da Unioncamere e Fondazione Symbola e realizzato con il contributo tecnico-scientifico del Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne. Lo studio analizza le performance produttive della filiera culturale nelle sue due componenti: core (di cui fanno parte i comparti architettura e design; comunicazione; audiovisivo e musica; videogiochi e software; editoria e stampa; performing arts e arti visive; patrimonio storico e artistico) e creative driven (all’interno della quale rientrano tutte quelle attività che utilizzano contenuti e competenze culturali e creative per accrescere il valore dei propri prodotti).

Nel Nord Est il 50,8% del prodotto culturale proviene dalle attività core; lo speculare 49,2% dalle attività creative driven. Le regioni che contribuiscono maggiormente a tale risultato sono il Veneto (7,5 miliardi di euro) e l’Emilia Romagna (6,9 miliardi di euro) e, a seguire, il Trentino Alto Adige (1,9 miliardi di euro) e il Friuli Venezia Giulia (1,8 miliardi di euro). In tutte le regioni nord-orientali l’incidenza del valore aggiunto generato dalla cultura rispetto al totale economia supera i 5 punti percentuali (Veneto: 5,5%, in quarta posizione tra le regioni italiane; Friuli Venezia Giulia: 5,3%, in sesta posizione; Emilia Romagna: 5,1% e Trentino Alto Adige: 5,0%, rispettivamente in ottava e nona posizione). Nello stesso ranking stilato a livello provinciale, Trieste è la prima tra le province del Nord Est con un’incidenza pari al 7,1%, seguono Bologna (6,2%), Padova (6,1%), Venezia e Verona (entrambe 5,6%).

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Il comparto dei videogiochi e software, con un valore aggiunto pari a poco meno di 2,5 miliardi di euro (il 26,6% del totale core), rappresenta l'attività più rilevante dell’area; l’unico in crescita rispetto al 2019. Al secondo posto troviamo il settore dell’editoria, con un valore aggiunto di 2,4 miliardi di euro, ovvero il 26,1% del totale core, seguito dalle attività di architettura e design (1,7 miliardi di euro, pari al 18,5%); questi tre comparti, da soli, rappresentano il 71,2% del prodotto generato da tutte le attività core dell’area. Seguono il comparto delle performing arts e arti visive (820 milioni di euro, l’8,9%), della comunicazione (703 milioni di euro, il 7,7%), dell’audiovisivo e musica (655 milioni di euro, il 7,1%).

Chiude l’analisi dei settori il patrimonio storico e artistico, con un valore aggiunto prodotto pari a 462 milioni di euro, il 5,0%), particolarmente rilevante per Venezia, al secondo posto nel Paese per incidenza di queste attività sul totale.

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