Asia e Oceania

La flotta d'Amico diventa più grande: tre maxinavi dal Vietnam

dal nostro corrispondente Stefano Carrer

4' di lettura

NHA TRANG – I palloncini colorati salgono al cielo mentre risuonano, nell'ordine, le note dell'inno di Mameli, dell'Aegukga e del Tien Quan Ca (gli inni nazionali della Repubblica di Corea e del Vietnam): la cerimonia del battesimo della “Cielo Bianco”, “Cielo Rosso” e “Cielo di Rotterdam” – svoltasi presso i cantieri navali della Hyundai-Vinashin (joint coreano-vietnamita), 50 km a nord di Nha Trang – segna una tappa importante nel piano di espansione della flotta di d'Amico International Shipping ed evidenzia il ruolo crescente del gruppo armatoriale nell'intensificazione dei rapporti economici tra Italia e Vietnam, ai quali la futura entrata in vigore dell'Fta tra Ue e Hanoi e' destinata a dare una ulteriore spinta.

Accelerazione sugli investimenti.
L'investimento è di 131milioni di dollari per quelle che diventano le tre navi più grandi della flotta d'Amico: Oil/Products Tankers di categoria LR1 (long range 1), lunghe 228 metri e con una stazza di 75mila tonnellate contro le 52mila delle serie precedenti; altre tre navi simili sono gia' in costruzione presso gli stessi cantieri, da cui stanno uscendo ben 16 delle 22 nuove navi (per un totale di 755 milioni di dollari) previste dal piano strategico dell'intero gruppo (reduce dal rafforzamento patrimoniale varato nei mesi scorsi con emissioni di azioni e warrant fino a 95 milioni di dollari).
Il presidente Paolo d'Amico ha sottolineato che «Il Vietnam sta diventando l'hub cantieristico della nostra flotta», lodando la qualità manifatturiera raggiunta in pochi anni da strutture che sono il frutto di processi recenti di globalizzazione (la delocalizzazione dell'expertise di un ex Paese emergente verso un dinamico Paese emergente di oggi). Quella con Hyundai-Vinashin, ha aggiunto, è una «partnership che ci consente di lavorare in stretta sinergia con il cantiere», dove vari tecnici italiani sono stanziati in via permanente per seguire e controllare i processi produttivi. consentendo di «adottare scelte innovative per la realizzazione di eco-navi efficienti e versatili». Navi che rispettano in anticipo gli standard internazionali 2020 e che, mantenendo un pescaggio simile a quello delle navi più piccole, permetteranno di sfruttare le “nuove rotte” create dall'ampliamento del Canale di Panama, oltre a venire incontro ai cambiamenti del mercato generati dalle maggiori distanze tra raffinerie e punti di consumo. Dal suo osservatorio privilegiato, Paolo d'Amico conferma la ripresa in corso dell'economia globale: «Lo testimoniano i volumi, anche se nel nostro specifico settore la ripresa e' stata un po' inferiore alle attese a causa delle dinamiche di smaltimento delle enormi scorte accumulate nel periodo di picco negativo dei prezzi petroliferi. Un fenomeno ormai in esaurimento che, connesso alla netta riduzione dell'eccesso di capacita, crea fondamentali che si profilano positivi per il 2018 e oltre».

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Più relazioni Italia-Vietnam.
Madrina di “Cielo Bianco” è stata l'ambasciatrice in Vietnam, Cecilia Piccioni, che si è dichiarata orgogliosa del fatto che «un'azienda italiana simbolo della nostra eccellenza stia dando un forte contributo allo sviluppo di un settore prioritario per la crescita del Vietnam e per le sue aspirazioni di hub regionale». Piccioni ha rilevato una intensificazione parallela dei rapporti economici, politici e culturali tra Italia e Vietnam, decollata dopo la firma della partnership strategica nel 2013. La piazza principale di Hanoi, tra l'altro, diventera' “Piazza Italia” nel weekend del 18-19 novembre nell'ambito della prima “Settimana dell'Italia in Asean” promossa da Farnesina e Ice: con il convolgimento delle aziende italiane presenti o interessate al Vietnam, sarà allestito un “Italian trail” che toccherà i punti di interesse italo-vietnamita della zona. Un convegno all'Università di Hanoi – organizzato in collaborazione con l'ateneo di Perugia – fara' il punto sull'insegnamento della lingua italiana in tutta l'area Asean (“Di recente è stato aperto un corso anche a Danang: sono ormai più di mille i ragazzi e le ragazze vietnamite che studiano la nostra lingua. E diventeranno i nostri migliori ambasciatori. Parola di ambasciatrice”, afferma Piccioni).
Il crescente interesse degli operatori italiani è confermato dai flussi commerciali, che nel 2016 hanno registrato un incremento del 6,83% su base annua, con un valore complessivo pari a 4 miliardi di euro e che ci collocano al quinto posto fra i partner commerciali europei di Hanoi per interscambio complessivo e al quarto fra gli esportatori dopo Germania, Paesi Bassi e Francia. Inoltre, il profilo degli operatori interessati al mercato vietnamita è sempre piu' diversificato: al consolidamento della presenza nel settore dei macchinari, apparecchiature e applicazioni a sostegno del comparto manifatturiero vietnamita (e al tradizionale interesse per i programmi infrastrutturali come metro, ferrovie) si affianca lo scouting di concrete opportunità in campo ambientale di nuovi operatori e di investitori tradizionalmente presenti .

La rappresentanza degli armatori.
Se quest'anno d'Amico ha deciso di lasciare Confitarma dopo «una dinamica di espressione di voto che non ci ha convinto per niente», il nuovo presidente dell'associazione, Mario Mattioli, ha definito prioritaria la ricerca di una ricucitura. «È un mio caro amico – dice Paolo d'Amico, che e' stato lui stesso alla presidenza di categoria - Ma vogliamo prendere i nostri tempi, fare i nostri ragionamenti. Non si tratta del flirt con una ragazza, con la quale ci si rimette insieme dopo tre mesi». Riferendosi ad altri sviluppi, d'Amico rileva peraltro che «andare verso una frammentazione della rappresentanza non può dirsi positivo», in quanto «in realtà non siamo un Paese marittimo: è davvero difficile spiegare alle istituzioni l'importanza di un settore che tra l'altro da' occupazione a mezzo milione di persone».

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