La Fondazione Sardegna traina le erogazioni nel Mezzogiorno
Secondo alcuni calcoli in favore delle iniziative nel Sud le Fondazioni erogano in media 120 milioni. I sardi nel 2022 hanno deliberato 1.349 progetti per un importo complessivo di 31,4 milioni
di Davide Madeddu
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Dalla cultura all’innovazione, passando per la formazione e il welfare. Una sorta di supporto aggiuntivo per territori e sviluppo di nuova impresa. È il filo rosso che caratterizza e unisce una decina di fondazioni bancarie del Sud Italia: il Sud e le Isole pesano meno nella distribuzione territoriale (il patrimonio delle Fondazioni che si trova in questo cluster rappresenta solo il 5% del sistema), contando 10 Fondazioni che, con circa 202 milioni di euro, si pone al di sotto della metà del dato generale. Si tratta di enti ovviamente no profit, privati e autonomi che intervengono su diversi campi, riuscendo a dare soluzioni in ambiti o settori in cui, molto spesso, le risorse pubbliche non arrivano o non sono sufficienti. In media, secondo alcuni calcoli, in favore delle iniziative nel Mezzogiorno le Fondazioni erogano 120 milioni, pari a quasi al 13% del totale complessivo in Italia che è di oltre un miliardo di euro. Secondo il rapporto dell’Acri che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa (l’ultimo, quello del 2021), «al Sud, dove le Fondazioni sono presenti in numero inferiore, la percentuale di erogazioni e il numero di interventi risultano esigui rispetto al Centro e, soprattutto, al Nord».
A queste risorse si aggiungono poi quelle previste dalle diverse Fondazioni presente nelle Regioni. Organismi che hanno poi presenze e ruoli anche in altre realtà che vanno dagli istituti di credito a Cassa depositi e prestiti o ai fondi di investimento. Punto di forza il cosiddetto welfare di comunità, ovvero l’accompagnamento delle organizzazioni del Terzo settore ma anche «istituzioni, imprese e singoli cittadini che si attivano per prendersi cura del benessere dei membri della comunità, realizzando il principio di sussidiarietà orizzontale sancito dalla Costituzione».
Principali sostenitrici del mondo del volontariato, le fondazioni di origine bancaria portano avanti interventi che vanno dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile al Fondo per la Repubblica digitale, continuando con la Fondazione Con il Sud.
Nel Mezzogiorno una delle principali per erogazioni e numeri del bilancio è la Fondazione di Sardegna, che ha approvato un consuntivo da oltre 60 milioni e rinnovato il Cda, nel 2022 sono stati deliberati 1.349 progetti per un importo complessivo di 31,4 milioni, che rappresenta il risultato più significativo raggiunto negli anni dalla Fondazione. E per il 2023 sono stati approvate erogazioni per 23,6 milioni ai fondi per le attività di erogazione a favore del territorio regionale. «Sia i mercati azionari sia quelli obbligazionari hanno registrato performance negative, rendendo complessa qualsiasi strategia di asset allocation - si legge nel documento della Fondazione -. Le economie mondiali hanno subito un forte rallentamento. La sensibile contrazione del Pil e del commercio mondiale, senza distinzione di settore e area geografica, e l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie hanno alimentato lo spettro di una possibile recessione che però i segnali dei primi mesi del 2023 hanno in parte allontanato».
In Campania a operare in questo ambito c’è la Fondazione Banco di Napoli che nel 2022 ha deliberato contributi complessivi per un totale di 1.382.813,49 euro, ripartiti tra i cinque settori. Gli ambiti sono i soliti: educazione, istruzione e formazione; ricerca scientifica e tecnologica; arte, attività e beni culturali; assistenza, beneficenza e attività di volontariato e infine sanità e assistenza alle categorie sociali deboli.
«I settori che hanno registrato il maggior numero di interventi, per numero ed importi, sono quelli che riguardano “Assistenza, Beneficenza e Attività di volontariato” e “Educazione, Istruzione e Formazione” - si legge nel bilancio -. Il ricorso al “Sovvenzionamento di opere e servizi” risulta dominante mentre il ricorso alla “Realizzazione diretta delle Fondazioni” è debole e riguarda un solo progetto di origine interna, inerente al settore “Educazione, Istruzione e Formazione”. In merito al “Sovvenzionamento di imprese strumentali” la Fondazione conferma il sostegno al proprio ente strumentale: la Fondazione “ilCartastorie”».
In Calabria la fondazione Carical (Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania) opera soprattutto nei settori dell’arte, delle attività e beni culturali, dell’istruzione e di altre attività di forte valenza sociale e dall’8 maggio ha fatto ripartire l’attività erogativa tant’è che è possibile nuovamente consultare il nuovo regolamento e scaricare il modulo di richiesta contributo. Le linee guida riguardano la «valorizzazione delle risorse del territorio, materiali ed immateriali; sostegno ad attività museali ed espositive e a nuove produzioni artistiche e letterarie con l’obiettivo di arricchire l’offerta culturale di Calabria e Basilicata e di valorizzare ed incentivare la capacità creativa delle giovani generazioni». E poi «finanziamenti di borse di studio per l’alta formazione post-universitaria con particolare riferimento alla ricerca scientifica; iniziative tese a prevenire le devianze giovanili e a favorire l’inclusione sociale di categorie deboli».
La Fondazione Puglia per il 2023 prevede di assegnare, partendo da una base di 1.266.136 euro, il 30% per la ricerca scientifica e tecnologica, il 35% per arte, attività e beni culturali e il 35% per volontariato, filantropia e beneficenza in cui sono comprese le quote per gli interventi comuni Acri ed il contributo destinato alla Fondazione con il Sud. Alla Fondazione Sicilia, per quest’anno, seppure di fronte a una situazione generale complessa, il reddito preventivato è di 3.177.000 euro. Anche in questo caso, pur in presenza di poche risorse, gli interventi che la Fondazione porta avanti riguardano gli ambiti seguiti dalle altre Fondazioni.
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