Automobilismo green

La Formula E torna a Roma Reigle: «Un banco di prova per sostenibilità e tecnologia»

Jamie Reigle, numero uno della Formula E: «Un volano per l'intero mercato». Tra gli sponsor della FE Abb, Bosch, Michelin, Dhl, Enel X e Allianz

di Giulia Paganoni

(Malcolm Griffiths / LAT Images)

4' di lettura

Il 10 aprile torna la Formula E a Roma. Una disciplina motoristica giovane (il primo e-Prix nel 2014) ma che è al centro della transizione energetica in atto nel mondo della mobilità. Dalla Fia (Federazione Internazionale dell’Automobile) fino alle municipalità locali, come quella di Roma, hanno investito nella serie che ha nel Dna alcuni dei punti salienti presenti nel recovery plan fondato sulla green economy al centro del dibattito attuale. Jamie Reigle, numero uno della Formula E, già vicepresident Ai Los Angeles Rams ed executive al Manchester United, spiega il ruolo economico e industriale di questo campionato a zero emissioni. «Il Campionato elettrico sta avendo un effetto sugli attuali potenziali acquirenti di veicoli elettrici sia su quelli della prossima generazione, che potrebbero guidare solo Bev» afferma Reigle. La Formula E è una struttura che gestisce dodici squadre in pista con due monoposto ciascuna (per un totale di 24 auto in pista) che rappresentano lo stato dell’arte dei Bev (Battery Electric Vehicle). Dietro le quinte sono circa 180 le persone che lavorano a questo Campionato, il 52% uomini, il 48% donne. Il top management è formato da 9 dirigenti, 4 donne e 5 uomini.

La prima edizione dell’e-Prix a Roma si è svolta il 14 aprile del 2018 (rinnovato fino al 2025), quando l’indotto per la città fu stimato a circa 60 milioni di euro in tre anni, oltre all’aumento dei turisti, calcolato fra i 30 e i 40 mila in più per il periodo della gara. Una cifra enorme che però nel 2020 ha dovuto arrestarsi causa Covid. Quest’anno il circus delle monoposto elettriche torna nella città eterna senza pubblico e con un numero ridotto di membri dei team (massimo 30 persone per squadra) ma sarà comunque una scommessa doppia: da un lato per il futuro della serie e dall’altro per la conoscenza e la diffusione dell’elettromobilità, dove in Italia nel 2020 il mercato dei Bev ha rappresentato il 2,3% del totale immatricolato (fonte Unrae), in crescita rispetto allo 0,5% dei dodici mesi precedenti. Ma la crescita riguarda anche il Campionato di Formula E, la disciplina in più rapida espansione negli sport motoristici che vanta rinomati produttori di auto e marchi automobilistici, tra cui ricordiamo Audi, Bmw, Ds, Mahindra, Mercedes, Nissan, Jaguar e Porsche.

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«Non è solo una gara in pista – spiega Riegle – la Formula E è anche un campo di prova con uno scopo più elevato: testare nuove tecnologie e guidare lo sviluppo per portare auto elettriche efficienti sulle strade».

Parlando di numeri, anche se per policy, la dirigenza ha deciso di non divulgare i dati finanziari, sappiamo che durante la quinta stagione (2018-2019), la serie ha registrato ricavi record per 161,5 milioni di euro contando perdite per 10,6 milioni di euro. Cifre che mostrano la vicinanza a un profitto netto prima che la stagione 6 (2019-2020) venisse interrotta e riprogrammata a causa della pandemia.

Un risultato affatto scontato per una serie così giovane, ma che ha basi importanti: la Formula E è infatti sostenuta da quattordici main sponsor innovatori nei loro ambiti, da ABB a Bosch, Michelin, Dhl, Allianz ed Enel X, per citarne alcuni.

Per il futuro, «restiamo fiduciosi che la Stagione 7 sarà un successo. Dopo una spettacolare doppia gara d’esordio a Diriyah, in Arabia Saudita, dove abbiamo corso le nostre prime gare in notturna e anche le prime come Campionato del Mondo FIA» prosegue Jamie Reigle. «Come sport, la Formula E è una miscela di mondo reale e digitale. Il nostro prodotto di gara fonde le corse automobilistiche, l’innovazione della mobilità elettrica ed elementi del mondo dei giochi che fanno appello al pubblico più giovane. C’è anche un legame diretto tra l’evoluzione della tecnologia nelle auto da corsa e il prodotto sperimentato dal tifoso. Con l’arrivo della Gen3 nella Stagione 9 (2022/23) ci stiamo preparando a catalizzare il più grande cambio di passo nella storia dell’EV, offrendo anche uno spettacolo sportivo progettato per eccitare gli attuali fan del motorsport e il nuovo pubblico più giovane. Inoltre crediamo che gli appassionati di sport della prossima generazione si aspettino un prodotto sportivo di alta qualità, ma è anche un terreno di prova per il veicolo elettrico race-to-road e le tecnologie di mobilità sostenibile». La terza generazione delle monoposto elettriche porterà un ulteriore avanzamento tecnologico: il peso sarà ridotto a 780 kg e la potenza dell’elettromotore passerà dagli attuali 250 kW a un massimo di 350 kW. Una sfida che metterà a dura prova tutti i team. Nonostante il continuo aumento delle performance, anche per il futuro non si pensa di abbandonare i circuiti cittadini, anzi. Reigle ha confermato che «Gli ambienti urbani sono infatti una parte fondamentale di un futuro guidato da veicoli elettrici e soluzioni di mobilità sostenibile. Sia in questa stagione sia in futuro il nostro calendario combinerà tracciati cittadini iconici come Roma e Monaco con configurazioni di circuito appositamente progettate in città come Valencia, che quest’anno ospiterà per la prima volta round a punti».

E il prossimo appuntamento sarà proprio nella capitale.

«L’Italia ha una fantastica tradizione automobilistica. È un Paese che è stato centrale nel plasmare il settore fino ad oggi e continuerà ad essere parte integrante del suo futuro. Crediamo che questo futuro sia elettrico e lo spirito di innovazione e creatività dell’Italia è ben posizionato per guidare le tendenze nelle auto elettriche così come le ha stabilite per l’era a combustione. Famosa per la sua cultura e le sue bellezze naturali, sappiamo che in Italia preservare e proteggere l’ambiente è una priorità assoluta. Secondo gli ultimi dati, condivisi dal think tank Energy & Strategy Group a ottobre 2020 le immatricolazioni in Italia di auto elettriche sono aumentate del 155% nei primi nove mesi del 2020, mentre le stazioni di ricarica elettrica sono aumentate di numero del 39% nell’intero anno secondo Repower. Questo trend è incoraggiante e si allinea all’impennata globale delle vendite di vetture elettriche dello scorso anno, che ha superato ogni aspettativa» conclude.

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