SOCIAL RESPONSABILITY

La formula innovativa di un resort a impatto zero, fatto di case galleggianti trasportabili

Ripensare l'hôtellerie con una struttura modulare, mobile e a energia solare. Per esplorare la natura senza disturbarla.

di Alexis Paparo

Yacht dellʼazienda austriaca Silent Yachts. Queste barche sono alla base di un nuovo concept di resort modulare, mobile e a impatto quasi zero, perché alimentato a energia solare, sviluppato in partnership con lʼarchitetto Victor Barrett di True Design. Lʼapertura del primo resort è prevista per fine 2021 ­­­­­o inizio 2022.

3' di lettura

Il desiderio di avere uno spazio tutto per sé immerso nella natura affonda le radici nell'infanzia e nell'immagine della casa sull'albero. Ma l'urbanizzazione crescente e, da ultimo, la pandemia, hanno risvegliato un interesse trasversale per suite mobili e autosufficienti, a metà fra un rifugio e un luogo in cui evadere dal quotidiano. Ci sono formule resort come, ad esempio, la Starlight Room Dolomites, un cubo di legno e vetro a 2.055 metri d'altezza vicino a Cortina, e ci sono spazi da acquistare e gestirsi in libertà.

La realizzazione dello scafo di un catamarano a energia solare Silent 80 dellʼazienda Silent Yachts, nel cantiere di Fano.

L'ultima è Anthénea, presentata al Salone Nautico di Parigi: una casa galleggiante alimentata a pannelli solari, con grande area living, suite, solarium e spa sottomarina (da 250 a 420mila euro). Il progetto mi viene illustrato dall'architetto Victor Barrett di True Design e da Michael Köhler, fondatore e ceo di Silent Yachts. Finalmente una videocall che aggiunge più di quanto toglie, mi dico, quando Köhler si collega dal suo catamarano a energia solare da 55 piedi, ormeggiato in un marina di New York. «È una show boat ed è anche il mio ufficio», mi dice mentre inquadra gli interni, ampi e luminosi come quelli di un loft. Si avverte l'entusiasmo con qualche traccia di stanchezza sul volto e nella voce: «Stiamo lavorando tantissimo. Quest'anno consegneremo tre yacht, ma nel 2021 ben 20, tutti già venduti. Ecco perché al momento siamo in 400, ma presto saremo molti di più!».

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Un'altra immagine della realizzazione dello scafo di un catamarano a energia solare Silent 80 dellʼazienda Silent Yachts, nel cantiere di Fano.

Il prossimo obiettivo dell'azienda, che ha gran parte della sua produzione a Fano, presuppone una crescita esponenziale: l'intenzione è di dar vita a un resort modulare, trasportabile e riutilizzabile, alimentato a energia solare. Il progetto nasce in partnership con Barrett, che da decenni si occupa di sviluppo immobiliare sulle isole, e si divide fra acqua e terra. Al centro, ci sono i catamarani Silent 60 o 80 piedi – ville galleggianti da quattro cabine con bagno ensuite, saloni, terrazze – che fungeranno anche da hub di energia. Ormeggiati al molo, supporteranno l'alimentazione dei servizi sull'isola, fra cui reception, spa, palestra, club, ristorante e ville in legno altamente sostenibile, proposte come alternativa alla barca. In collegamento da Linz, in Austria, Barrett racconta che «l'idea è nata ad aprile, ma abbiamo già concluso un accordo per il primo resort alle Bahamas, che sarà pronto entro il 2021 o inizio 2022». È una di quelle situazioni in cui si allineano il momento, le persone e le idee.

«A marzo stavo lavorando a un progetto nei Caraibi, che si è fermato a causa del Covid-19. Tornato in Austria, ho incontrato Michael ed è nato il concetto di Silent Resorts. Niente permessi da richiedere, scavi, generatori, rumore e inquinamento. Anche il sistema di osmosi inversa per la produzione d'acqua, il trattamento delle acque grigie, che saranno riciclate per l'irrigazione, e quello per la produzione e la conservazione di energia funzioneranno dall'interno di un container. Così possiamo costruire un resort in 18 mesi e trasportarlo quante volte vogliamo». La struttura sarà aperta anche a periodi di vacanza più brevi, ma la formula preferita è quella della fractional ownership, per cui i membri acquisteranno una frazione di isola, villa e yacht in ognuno dei Silent Resort. Almeno cinque entro il 2025, «Mediterraneo, Maldive, Caraibi e Indonesia», ma non è l'obiettivo più ambizioso. «Stiamo lavorando a uno yacht-navetta super veloce che faccia la spola dagli aeroporti, ma vorremmo completare il progetto con un aereo a energia solare per il trasporto di materie prime e ospiti». Esistono dei prototipi, nulla che però sia ancora omologato per passeggeri. «Ma è a questo che guardo», conclude Köhler, «per poter avere un sistema davvero osmotico». Come la natura stessa.

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