La galassia Preatoni verso la Borsa di Parigi
Acquisita la società veicolo per lo sbarco sul listino, atteso entro fine anno. La pandemia ha fatto scendere il valore del gruppo da 850 a 475 milioni
di Nino Amadore
I punti chiave
3' di lettura
Portare in Borsa, a Parigi, entro la fine del 2021 la costellazione di aziende creata negli anni da Ernesto Preatoni e nel contempo riorganizzare il tutto con la creazione di una holding nella quale far confluire le almeno 40 società che fanno capo alla famiglia, distribuite in varie parti del mondo, la cui più nota è Domina Vacanze: da Dubai alle Repubbliche Baltiche, dalla Germania all’Egitto con il Domina Coral Bay di Sharm El Sheikh. In totale oltre tremila dipendenti. È il progetto di razionalizzazione e rilancio degli asset della famiglia che riprende nuova vita: un progetto, già pronto a marzo dell’anno scorso, congelato a causa del Covid, e ritenuto ormai non rinviabile. L’iniziativa subirà nei prossimi mesi una decisa accelerazione: tra settembre e ottobre dovrebbe essere tutto pronto.
La frenata imposta dal Covid
«Il Covid ha rallentato tutto: entro la fine dell’anno saremo quotati sul mercato di Parigi di Euronext con una nostra Holding. La nuova holding, che si chiamerà Preatoni, raggrupperà tutte le aziende create nel tempo da mio padre», spiega Eugenio Preatoni, Chief executive officer di Domina vacanze che in questi giorni si trova all’Hotel Zagarella di Santa Flavia in provincia di Palermo impegnato a ragionare su un piano di rilancio della struttura turistica. «È stata acquistata una società già quotata che sarà utilizzata come veicolo e successivamente sarà rinominata. Lo sbarco in Borsa servirà a razionalizzare il tutto perché un conto è presentarsi con una unica società un altro è di volta in volta con una società diversa. La forza contrattuale, per esempio con le banche, è certamente diversa».
Il primo obiettivo di questa operazione è di sviluppare un vero piano industriale che coinvolga tutte le attività della famiglia e dunque in particolare il settore immobiliare che sta anche cambiando pelle: «Mio padre – dice Eugenio – è uno straordinario imprenditore visionario che ha sviluppato cose straordinarie ma la gestione ordinaria lo annoia. Ma è lì che ora è necessario intervenire».
Perché una quotazione senza Ipo
Per quanto riguarda la quotazione l’amministratore delegato del Gruppo Domina vacanze spiega la logica dell’intervento in termini di abbattimento dei costi e dei tempi: «Non faremo una Ipo – dice Eugenio Preatoni —. Abbiamo trovato un veicolo: abbiamo già rilevato una società già quotata e svuotata che stava per essere delistata dai commissari perché non aveva più ragione di esistere. Abbiamo approfittato di questa occasione perché listare una società è molto più complesso mentre fare gli apporti è molto più semplice. Quindi il veicolo lo abbiamo preso, lo abbiamo svuotato, adesso faremo gli apporti e cambierà nome. Le valutazioni sulle nostre società che si facevano un anno fa erano di circa 850 milioni e adesso a causa del Covid siamo sui 475 milioni: secondo me eravamo sottovalutati già a 850 milioni ma pazienza. Ci rimettiamo un po’ sulla raccolta iniziale e metteremo a disposizione un po’ di flottante però ci va bene lo stesso. Io penso che torneranno quei valori precedenti alla pandemia».
Dopo la quotazione il rebranding
Una operazione che servirà anche a garantire l’aspetto successorio: «Mio padre ha 79 anni e vuole lasciare tutto in ordine: chi tra i figli è interessato nell’attività di famiglia potrà farlo, chi invece non lo è potrà seguire le proprie strade». Avviata la quotazione il progetto prevede altre fasi di sviluppo: espandere il numero di strutture e un rebranding di tutto il gruppo.
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