Von der Leyen e Meloni a Lampedusa. Germania riattiva l’accoglienza dei migranti
Il governo tedesco vuole continuare ad accogliere volontariamente migranti dall’Italia attraverso il meccanismo di solidarietà interrotto di recente
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Visti i massicci arrivi a Lampedusa, il governo tedesco vuole continuare ad accogliere volontariamente migranti dall’Italia attraverso il meccanismo di solidarietà interrotto di recente. Lo scrive l’agenzia tedesca Dpa segnalando una dichiarazione fatta in tv il 15 settembre dal ministro dell’Interno federale, Nancy Faeser: le procedure di accoglienza volontaria erano state sospese «perché l’Italia non ha mostrato alcuna volontà di riprendersi persone attraverso la procedura di Dublino»; ma, ha subito aggiunto, «ora, naturalmente, è chiaro che adempiamo anche al nostro obbligo di solidarietà». Domenica 17 settembre, come conferma anche un tweet un portavoce della Commissione Ue, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si recherà a Lampedusa con la premier Giorgia Meloni. Domenica sera von der Leyen è invece attesa a New York dove resterà fini alla metà della prossima settimana per l’Assemblea Generale dell’Onu.
La posizione della Germania
La Germania aveva inizialmente promesso di accogliere 3.500 richiedenti asilo provenienti da Paesi particolarmente in difficoltà ai confini meridionali dell'Europa. Finora, 1.700 persone in cerca di protezione sono state trasferite attraverso il cosiddetto meccanismo volontario di solidarietà europea in modo che possano completare la loro procedura di asilo in Germania. Mercoledì il ministero ha affermato che non erano più previste ulteriori ammissioni, anche perché vi erano problemi con la riammissione dei migranti secondo le cosiddette regole di Dublino. Queste norme stabiliscono che i richiedenti asilo debbano - salvo alcuni casi eccezionali - presentare la loro domanda nel primo paese dell'Ue in cui sono stati registrati. Chiunque tenti di farlo in un altro Stato può essere rispedito nel Paese di primo arrivo.
Esclusa ipotesi tendopoli per i migranti
Nelle ultime ore, un centinaio di lampedusani, con il vice sindaco Attilio Lucia (Lega) in testa, hanno bloccato via Vittorio Emanuele, all’incrocio con via Ariosto. Interrotto il traffico verso il municipio, con diverse auto incolonnate e anche un’autogrù. La protesta è esplosa quando fra gli isolani si è diffusa la notizia che nell’ex base militare Loran verrà creata una tendopoli e che sul traghetto di linea che arriverà fra poco al porto ci sono mezzi e attrezzature dell’Esercito. “Non si tratta della creazione di un nuovo hotspot, che invece è in fase di realizzazione a Porto Empedocle. Lampedusa è stata esclusa totalmente” da ogni ipotesi di nuove strutture d’accoglienza, ha rassicurato il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, confrontandosi al telefono - in viva voce - con i manifestanti. Ad ascoltare le parole del questore centinaia di isolani, rimasti sconcertati dalle parole del questore, che in chiusura di telefonata ha salutato gli interlocutori con una citazione di Cetto La Qualunque, personaggio comico di Antonio Albanese.“Cchiù pilu pe’ tutti!”.
La situazione sull’isola
A Lampedusa sono circa 2.500 le persone presenti in hotspot stamattina. Lo rende noto la Croce Rossa Italiana specificando che volontari e operatori stanno continuando incessantemente a garantire beni di prima necessità e prima accoglienza. Sempre in mattinata, il cadavere di un neonato è stato sbarcato al molo Favarolo di Lampedusa da una motovedetta della Capitaneria che ha salvato un gruppo di migranti nelle acque antistanti l’isola. Subito dopo l’attracco è stata scesa la salma del bimbo che è stata sistemata in una bara bianca e portata al cimitero di contrada Imbriacola. Una persona, verosimilmente la mamma del neonato, è stata invece portata, in ambulanza, al Poliambulatorio.
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