Stop alla certificazione

La Germania sospende Nord Stream 2. I prezzi del gas si impennano

L’Agenzia federale tedesca delle reti ha annunciato la sospensione temporanea del processo di approvazione per il Nord Stream 2, il controverso gasdotto tra Russia e Germania, citando un ostacolo legale

Terminato Nord Stream 2, il gasdotto della discordia

3' di lettura

L’Agenzia federale tedesca delle reti (Bundesnetzagentur) ha annunciato la sospensione temporanea del processo di approvazione per il Nord Stream 2, il controverso gasdotto tra Russia e Germania, citando un ostacolo legale. La certificazione di Nord Stream 2, che è uno degli ultimi passaggi prima della sua messa in servizio, «è possibile solo se l’operatore è organizzato secondo una forma giuridica di diritto tedesco», ha scritto l’autorità in una nota. Il gasdotto collega la Germania alla Russia attraverso il Mar Baltico.

La decisione del regolatore tedesco dell’energia di sospendere la procedura di certificazione provoca il forte rialzo del prezzo del gas sul mercato europeo: il contratto di dicembre del TTF, utilizzato dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, ha segnato un balzo dell’11% a 88 euro/MWh subito dopo l’annuncio.

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A sostenere i prezzi è inoltre lo stop alla produzione di un giacimento in Norvegia per problemi tecnici, che in base alle attese non saranno risolti prima di venerdì.

Il regolatore tedesco ha detto che ha sospeso la procedura di certificazione per il progetto Nord Stream 2 a causa di un cambiamento di forma giuridica alla sua società. Nord Stream 2 AG ha deciso di stabilire una filiale per diventare il proprietario e il gestore della sezione tedesca del gasdotto, quindi il processo di autorizzazione è stato sospeso fino a quando i principali asset e le risorse umane non saranno trasferiti alla filiale.

La filiale tedesca

La mossa arriva nel momento in cui Nord Stream 2, l’operatore del gasdotto, ha deciso di creare una filiale tedesca nel tentativo di soddisfare le regole dell’Unione Europea che richiedono ai produttori di gas di essere legalmente separati dalle società che trasportano il carburante. La russa Gazprom, controllata dallo Stato, è la proprietaria del gasdotto.

Il progetto

Una volta operativo, Nord Stream 2 trasporterebbe 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno sotto al Mar Baltico, permettendo a Gazprom di raggiungere direttamente i mercati in Germania e in altri paesi europei senza passare per i gasdotti che attraversano l’Ucraina.

I ritardi

«Ogni residua speranza che questa infrastruttura sia disponibile per l’inverno è completamente svanita - ha detto al Financial Times James Waddell di Energy Aspects, una società di consulenza - Sembra sempre più probabile uno slittamento alla seconda metà del prossimo anno».

Il termine per il via libera dell’Agenzia tedesca scade a gennaio. Anche dopo un’eventuale approvazione preliminare in Germania, il procedimento sarebbe sottoposto a un esame della Commissione europea che potrebbe richiedere fino a quattro mesi. Dopo di che, l’Agenzia federale delle reti avrebbe due mesi di tempo per un’eventuale certificazione finale.

Governo: solo uno stop procedurale

Il ministero tedesco dell’Economia in una nota precisa che lo stop dell’Agenzia delle reti è solo di tipo regolamentare e non ha nulla a che vedere con questioni di sicurezza o fornitura del gas.

Varsavia plaude alla decisione

Chi plaude alla decisione dell’Authority tedesca è la compagnia polacca del gas PGNiG. Varsavia è stata fin dall’inizio contraria al progetto Nord Stream 2 perché lo ritiene un ulteriore passo verso la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia.

Mosca: non è nell’interesse dell’Ue

Di segno opposto le prime reazioni di Mosca. «Qualsiasi ritardo nella certificazione del gasdotto, tanto più alla vigilia dell’inverno, non è nell’interesse dell’Unione europea, questo è senza dubbio», ha detto all’agenzia di stampa TASS Konstantin Kosachyov, vice presidente della Camera alta del Parlamento russo.


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