APPUNTI DI STILE

La giacca cambia peso, si muove verso ingegnerizzazione e outerwear

Rinnovata nelle intenzioni, nei tessuti e negli abbinamenti. Le coordinate di un capo centrale nel guardaroba, non solo maschile.

di Silvia Paoli

Giacca-camicia rigata in seta e cotone (495 €) e camicia manica corta in cotone stampato (200 €), pantaloni in popeline. Tutto DOPPIAA.

3' di lettura

Quando consulenti e banker fanno riunioni tra di loro, la regola è ancora abito e cravatta, ma se devono incontrare i giovani fondatori di una startup, la regola è: senza cravatta». Michele Ciocca, amministratore delegato di Drumohr, coglie anche in questa nuova esigenza (la comunicazione intergenerazionale) la necessità di un'evoluzione dei dogmi del vestire maschile. Per comprendersi bisogna parlare la stessa lingua, anche nello stile. Via la cravatta, via la giacca, per rimuovere barriere al dialogo, allo scambio, alla collaborazione. Ma questo è solo uno dei tasselli che stanno contribuendo alla trasformazione di un capo centrale nel vestire maschile: la giacca. «L'evoluzione è iniziata da tempo passando attraverso l'utilizzo del jersey, di cui i clienti hanno apprezzato il comfort e la capacità di adattarsi al corpo, per arrivare alla lana, di diverse strutture, pesi e composizioni». La giacca in lana proposta da Drumohr è sia monocolore, mono o doppiopetto con revers a lancia, sia fantasia, per far onore all'heritage scozzese. La visione della giacca di Michele Ciocca, portata agli estremi, è il passaggio da «essere il pezzo centrale a un “di cui”, un capo da abbinare come gli altri, senza un primato». Insomma, quasi un accessorio, che partecipa da pari al gioco di mix and match quotidiano. E l'abbinamento non è affatto secondario nel suo rinnovamento semantico.

Blazer doppiopetto in maglia di cotone lavorata a punto stoffa, bottoni in corno e tasche a toppa (430 €), maglia girocollo in cotone light con disegno bicolore (295 €), pantaloni in lana con coulisse in vita (295 €). Tutto DRUMOHR.

Dice Franco Loro Piana, fondatore, col fratello Giacomo, del marchio Sease: «La mia filosofia sulla giacca ha due dimensioni. La prima è quella di “ibridare” quella tradizionale, perché un doppiopetto fatto dal sarto con tutti i crismi, magari di tuo padre o di tuo nonno, rimane l'oggetto più bello da portare; il modo di indossarla però cambia, perché va portata in un contesto destrutturato, ovvero con jeans, sneakers e una felpa con cappuccio, in modo da renderla più contemporanea. Come anche una giacca di tweed con sopra un gilet tecnico: così la snaturi, la porti in un altro territorio». La seconda dimensione è crearne una nuova, più confortevole. Sease ha pensato al jersey, che è più simile alla maglia che al tessuto navetta. Ad esempio, il C-Blazer è ispirato al mondo delle giacche da cuoco, ingegnerizzato in modo da mantenere la forma di un rever classico, quindi il richiamo alla tradizione, ma grazie al tessuto diventa come una felpa, iperconfortevole. Puoi metterlo in valigia e rimane perfetto, a prova di stiro. Ma c'è un'altra direzione verso cui la giacca si sta muovendo, l'outerwear. «Per esempio con dei davantini, o con imbottiture in piuma staccabili», conclude Franco Loro Piana.

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Blazer 2.0, semifoderato, in lana e cashmere (850 €) e giacca in tessuto tecnico Sunrise, in lana e bio nylon (895 €). Tutto SEASE.

Non solo pronta per uscire allo scoperto, ma adatta anche per avventure urbane, la jersey jacket di Canali Black Edition, il “laboratorio” della maison dove nascono prodotti ibridi creati grazie a sperimentazioni che lavorano, da un lato, sull'espansione del casualwear e, dall'altro, sulla trasformazione intrinseca del capo formale, tutto per centrare l'obiettivo cruciale: la ricerca del comfort, della leggerezza, senza perdere in eleganza. «La Hoodie jacket, novità della p/e 21», dice Stefano Canali, presidente e ceo del Gruppo Canali, «è dotata di un cappuccio come estensione del rever e ha tasche capienti e mini pocket con zip in cui custodire cuffie Bluetooth o taccuini per gli appunti. L'altra novità consiste nell'utilizzo di materiali tecnici come la lana stretch o il ripstop».

Giacca in jersey tecnico, monopetto due boni, con cappuccio (990 €), pantaloni con elastico in vita e al fondo e T-shirt in jersey di cotone, CANALI collezione Black Edition.

Per natura più morbida anche nella versione tradizionale, la giacca napoletana, con la sua manica a camicia, fornisce un'eleganza più rilassata all'uomo, ma anche alla donna. Maria Giovanna Paone, vicepresidente del gruppo Ciro Paone e direttore creativo della linea femminile della maison di famiglia, Kiton, ne mette in luce soprattutto l'evoluzione in termini di «volumi ampi, come la boyfriend jacket. Per la donna è un capo outdoor, d'inverno è quasi un cappottino, d'estate un doppiopetto con morbidezze accentuate e in tessuti camicia, impalpabili, quasi blazer non blazer». Per Paone, la giacca femminile non è questione di empowerment, ma «di adeguatezza a ogni situazione: dal pranzo all'appuntamento di lavoro, chi ha potere non ha bisogno di una giacca per mostrarlo, la indossa perché è confortevole, trasversale, bella e abbinabile a un paio di bermuda come a un abito da sera».

Giacca doppiopetto in lino irlandese sfoderato, con piccolo rever e fondo stondato, tasche a filo, pantaloni a sigaretta coordinati (2.570 €), KITON.

«La chiave di tutto», sostiene Carolina Cucinelli, co-president e board member di Brunello Cucinelli, «sta nel modo in cui viene abbinata. Se la indossiamo con un paio di pantaloni dalla vestibilità carrot oppure con un jogger in maglia dai volumi morbidi, acquisisce un gusto più sportivo; se accostata ad un bermuda o a un cityshort può diventare una rivisitazione in chiave fresca e femminile dell'abito sartoriale». E così, per la primavera, ecco le novità: «Giacche dal taglio maschile, reinterpretate grazie a linee allungate, rivisitazioni di alcune classiche silhouette come la sahariana in organza, oppure modelli nei tessuti più leggeri e morbidi come il jersey, che trasformano la giacca in un capo decisamente più casual».

Giacca monopetto (2.850 €) e pantaloni (950 €) coordinati in lana e lino, con top in techno rafia e seta realizzato a mano (3.800 €), BRUNELLO CUCINELLI.

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