La giudice Apostolico non ha convalidato altri quattro trattenimenti. Piantedosi: valuteremo e impugneremo
La magistrata aveva già respinto la scorsa settimana altri sei trattenimenti sempre per cittadini tunisini. É stata duramente attaccata dal leader della Lega Salvini
I punti chiave
- Il richiedente non può essere trattenuto per esaminare la domanda
- Come si assume lo status di richiedente
- Il pagamento della garanzia è incompatibile con la direttiva Ue del 2013
- Lega: giustizia o politica? Si intervenga
- Magi: Apostolico ha obbligo di disapplicare leggi in contrasto con il diritto Ue
- Interrogazione sui firmati delle Forze dell’Ordine
- L’appello di associazioni e giuristi: i magistrati sono soggetti solo alla legge
4' di lettura
La giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico non ha convalidato il provvedimento di trattenimento nel Cpr di Pozzallo in provincia di Ragusa per quattro migranti tunisini. Il provvedimento era stato emesso dal questore di Ragusa. La magistrata aveva già respinto la scorsa settimana altri sei trattenimenti sempre per cittadini tunisini arrivati sulle coste siciliane. La giudice è stata duramente attaccata dal leader della Lega Matteo Salvini per la sua decisione.
Piantedosi, impugneremo nuovi provvedimenti Apostolico
«Non conosco questi ultimi provvedimenti nel dettaglio e non do giudizi sommari su procedimenti giudiziari, ma valuteremo e impugneremo», ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a proposito dei nuovi provvedimenti della giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico. «Siamo profondamente convinti - ha aggiunto il titolare del Viminale incontrando i giornalisti a Cagliari - che i provvedimenti del governo sono legittimi e rispettosi della cornice giuridica. Il tema del trattenimento ai soli scopo dell’identificazione e di fare procedure accelerate alla frontiera è un tema cardine dell’attuale e futura normativa europea, con l’approvazione del Patto di migrazione e asilo».
Il richiedente non può essere trattenuto per esaminare la domanda
«Il richiedente - scrive Apostolico in uno dei 4 provvedimenti in cui nega la convalida del trattenimento - non può essere trattenuto al solo fine di esaminare la sua domanda e, come già affermato da precedenti decisioni di questo tribunale, il trattenimento di un richiedente protezione internazionale per le direttive europee, costituendo una misura di privazione della libertà personale, è legittimamente realizzabile soltanto in presenza delle condizioni giustificative previste dalla legge».
Come si assume lo status di richiedente
La giudice ribadisce, come già scritto in altre ordinanze, che lo status di richiedente asilo si assume con la manifestazione della volontà di invocare la protezione e nei 4 casi trattati tale volontà è stata espressa già a Lampedusa. A Pozzallo, infatti, i profughi tunisini si sono limitati a ribadire quanto chiesto sull’isola al loro arrivo: per cui per legge la cosiddetta procedura di frontiera non può essere loro applicata e quindi il trattenimento decade.
Il pagamento della garanzia è incompatibile con la direttiva Ue del 2013
La giudice rileva poi che la norma del cosiddetto decreto Cutro che prevede il pagamento di una somma a garanzia come mezzo per evitare il trattenimento è «incompatibile con la direttiva Ue del 2013» come interpretata dalla giurisprudenza secondo cui «il trattenimento può avere luogo soltanto ove necessario, sulla base di una valutazione caso per caso, salvo che non siano applicabili efficacemente misure alternative meno coercitive». Infine Apostolico cita una sentenza della Corte di Giustizia del 2020 secondo cui le norme Ue «devono essere interpretate nel senso che ostano, in primo luogo, a che un richiedente protezione internazionale sia trattenuto per il solo fatto che non può sovvenire alle proprie necessità».
Lega: giustizia o politica? Si intervenga
«Giustizia o politica? Prima in una piazza dove si insultano le Forze dell’Ordine e si difendono gli sbarchi, poi in tribunale per rimettere in circolazione altri clandestini. Un intervento è necessario, come consentito dalla Costituzione, per rispetto della legge, del buonsenso e del popolo italiano», si legge in una nota della Lega a commento dell’ultima sentenza di Catania e della decisione della giudice Apostolico di non convalidare i trattenimenti nel centro richiedenti asilo di Pozzallo disposti dal questore di Ragusa nei confronti di quattro migranti tunisini.
Magi: Apostolico ha obbligo di disapplicare leggi in contrasto con il diritto Ue
«Il giudice Apostolico, come tutti gli altri giudici, ha l’obbligo di disapplicare leggi in palese contrasto con il diritto europeo. Non è un complotto dei magistrati politicizzati contro il governo, ma è lo stato di diritto. Come +Europa avevamo già avvisato l’esecutivo in sede parlamentare che il decreto era illegittimo», ha commentato Riccardo Magi, segretario di +Europa.
Interrogazione sui firmati delle Forze dell’Ordine
«Il video diffuso dal ministro Salvini della giudice Apostolico - sottolinea Riccardo Magi - solleva il tema più generale delle riprese fatte da Forze dell’Ordine in servizio di ordine pubblico, eventualmente con dispositivi personali, durante manifestazioni, e l’ipotesi che le stesse siano diffuse in chat, è questione strettamente collegata al delicato rapporto tra sicurezza e tutela dei diritti e delle libertà individuali, tra cui vi è certamente compreso il diritto alla riservatezza. Per questo ho presentato in commissione Affari Costituzionali una interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi per sapere cosa prevedano nel dettaglio le policy delle Forze dell’Ordine, e quali siano le direttive del ministero in materia di riservatezza dei dati relativi a soggetti presenti a manifestazioni, in operazioni di ordine pubblico, con particolare riferimento alle previsioni relative alle finalità, ai termini di conservazioni dei contenuti, alle modalità e all’obbligo di cancellazione, anche in caso di mancanza di utilità in relazione alle finalità». Magi vuole sapere dal ministro «quali policy ci sono in merito all’utilizzo di dispositivi personali quali smartphone da parte degli agenti, anche al fine di garantire che i dati non entrino nelle disponibilità di terzi e per scongiurare l’ipotesi di formazione di archivi non ufficiali di dati non menzionati negli atti, o di utilizzo degli stessi in software e sistemi di intelligenza artificiale che violerebbero la normativa in materia di diritto alla privacy, arrecando gravi lesioni ai diritti individuali costituzionalmente protetti».
L’appello di associazioni e giuristi: i magistrati sono soggetti solo alla legge
Appello di associazioni e giuristi a difesa della magistratura dopo il caso della giudice Iolanda Apostolico e le polemiche politiche nate dopo la decisione di rigettare i trattenimenti di migranti. «La tutela dell’indipendenza dei giudici passa anche dal rispetto di elementari principi dello stato di diritto. Manifestiamo quindi la nostra piena solidarietà ai giudici coinvolti in queste vicende e sollecitiamo una presa di coscienza collettiva che riporti serietà e rispetto nel dibattito pubblico, unica strada per avviare a soluzione le sfide che l’Italia deve affrontare, prima fra tutte quella della migrazione», si legge nel testo dell’appello ’Soggetti solo alla legge’ firmato da avvocati, magistrati e docenti universitari. Di «fortissima preoccupazione» per «l’attacco personale rivolto direttamente da rappresentanti del potere esecutivo nei confronti di singoli magistrati» parlano diverse associazioni, da Asgi a Anpi e al Centro Astalli: tra i firmatari anche don Luigi Ciotti.
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