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La Guida Michelin arriva a Dubai: Niko Romito due stelle con Il Ristorante

Sono 69 i locali selezionati per 21 tipi di cucina: solo due si aggiudicano 2 stelle e nove 1 stella, tra cui Armani Ristorante

di Maria Teresa Manuelli

Il brunch di Wmf e chef Valerio Braschi per una Pasqua speciale

3' di lettura

Nuove stelle si aggiungono al firmamento della prestigiosa Guida Michelin. Sono i riconoscimenti assegnati per la prima volta alle migliori proposte gastronomiche di Dubai.
Dubai è ormai universalmente riconosciuta come una delle destinazioni d’affari e di viaggio più diversificate al mondo (3,97 milioni di visitatori internazionali tra gennaio e marzo 2022). Grazie a questo dinamismo, ha sviluppato una cultura culinaria molto interessante che prende influenza dalle cucine di tutto il mondo, comprese le specialità arabe dell’emirato. Ospita, infatti, più di 12mila ristoranti e caffè che servono cibi e bevande provenienti dalle culture di oltre 200 nazionalità residenti in città.

Tra questi sono 69 i ristoranti selezionati dalla Guida Michelin in rappresentanza di 21 tipi di cucina. Ma ad aggiudicarsi una stella Michelin sono stati in nove: 11 Woodfire, Al Muntaha, Armani Ristorante, Hakkasan, Hoseki, Ossiano, Tasca by José Avillez, Torno subito, Trèsind Studio. Le 2 prestigiose stelle sono invece andate a due campioni pluristellati del calibro di Niko Romito (Il Ristorante, il format internazionale in collaborazione con Bulgari) e Yannick Alléno (Stay).. Mentre in 14 sono stati insigniti del riconoscimento Bib Gourmand. Il Lowe è il primo e unico ristorante di Dubai a ricevere la stella Green per la sua politica di sostenibilità.

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Dopo questo importante riconoscimento il progetto di Niko Romito di portare la moderna cucina italiana in tutto il mondo con gli stessi standard, ingredienti e piatti continuerà con altre aperture. Già presente a Milano, Pechino, Shangai e Parigi, è imminente lo sbarco a Roma (2023), Tokyo (2023), Miami Beach (2024) e Los Angeles (2025) sempre con Bulgari. «Credo in un modello di cucina italiana lontano dagli stereotipi, che guardi alla contemporaneità, senza dimenticare la grande tradizione», dichiara lo chef. «Questa attestazione ci conferma che la strada intrapresa è giusta. E ci sprona nel proseguire in questo progetto, nato e pensato a Castel di Sangro, ma adatto e modulabile in tutto il mondo e sempre riconoscibile».

«La città è già famosa per la sua raffinatezza – dichiara Gwendal Poullennec, direttore Internazionale delle Guide Michelin – ora sarà conosciuta anche per l’ampia varietà di cucine offerte dalla posizione e dalla sua storia».I distinti contrasti tra vecchio e nuovo a Dubai non si riflettono solo nelle sue meraviglie architettoniche e nei tradizionali suk, ma anche nelle autentiche cucine degli Emirati e del Medio Oriente e nelle opzioni gastronomiche internazionali guidate da chef di fama mondiale. Diversi infatti i nomi celebri, italiani e le star internazionali – oltre ai già citati Niko Romito, Yannik Alléno e Armani, qui si trovano anche Cipriani, Massimo Bottura (Torno subito), Heinz Beck, José Avillez – che qui hanno esportato i propri format.

«Già una delle destinazioni più famose al mondo – commenta Issam Kazim, chief executive officer di Dubai Corporation for Tourism and Commerce Marketing – questo ultimo riconoscimento come hub gastronomico globale, sancisce Dubai la destinazione più ambita al mondo e la migliore città in cui vivere e lavorare. Con Dubai che ospita migliaia di ristoranti che servono una varietà di cucine, da quella raffinata allo street food, e chef di talento, la Guida Michelin Dubai fornirà una nuova prospettiva e nuove intuizioni sulla diversità, la creatività e la natura multiculturale dell’offerta culinaria di Dubai».

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