La Juve si fa raggiungere dal Milan. Passo falso per la Roma di Mourinho
Buon sabato per l’Inter che affonda il Bologna con risultato tennistico. La Nazionale di pallavolo si laurea campione d’Europa contro la Slovenia
di Dario Ceccarelli
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E' il colpo di coda, l’ultimo, di questa infinita estate dello sport che non arrende nonostante le piogge e i nubifragi che colpiscono il Paese. L'Italia chiude in bellezza questa straordinaria stagione di successi con una nuova impresa che ancora ci scalda il cuore. Gli azzurri del volley, seguendo l'esempio delle ragazze, conquistano il titolo europeo battendo in extremis la Slovenia (3-2) dopo una rimonta molto emozionante e per nulla scontata.
È il settimo titolo in undici finali. E permette al team azzurro di salire sul gradino più alto di una competizione internazionale dopo la batosta olimpica subito a Tokyo contro l'Argentina nei quarti di finale.
Siamo sul tetto d'Europa grazie a una squadra completamente rinnovata dal nuovo allenatore Ferndinando De Giorgi. Una squadra molto giovane, con 9 esordienti, che ci permette di guardare al futuro con la fiducia e l’ottimismo di chi ha seminato bene. Stupisce anche la Slovenia, paese di due milioni di abitanti, che primeggia, oltre che nella pallavolo, anche nel basket e nel ciclismo. E a proposito di ciclismo, e di prolungata estate magica, non si può non festeggiare il bis di Filippo Ganna nel mondiale a cronometro di Bruges. Un exploit straordinario quello del piemontese, che ha battuto i belgi (Van Aert ed Evenepoel) proprio nelle Fiandre, nel santuario delle due ruote, dove il ciclismo è più popolare del calcio e una prova a cronometro viene seguita dal oltre 200mila tifosi.
Passando al campionato, e al match clou Juventus-Milan, chi proprio non riesce ad avere un colpo di coda è la squadra di Allegri che, pur dominando nel primo tempo (rete di Morata al 4'), si fa raggiungere nella ripresa grazie a un preciso colpo di testa di Rebic su azione di calcio d'angolo. Un pareggio che rincuora il Milan (primo a 10 punti con l'inter in attesa della partita del Napoli con l'Udinese) ma che getta ulteriore sale nelle ferite bianconere. Due punti in quattro partite sono un bilancio abbastanza inquietante per una corazzata come la Juventus che, adesso, si trova ancora a meno otto dal vertice della classifica. Un distacco pesante ma che potrebbe crescere a più dieci nel caso di una vittoria del Napoli nel posticipo del lunedì.
Dopo un buon primo tempo, la squadra di Allegri si è sfaldata nella ripresa quando il Milan- con cinque titolari in meno - ha capito che i bianconeri stavano cominciando a perder colpi e le due punte, Morata e Dybala, erano ormai al lumicino. Lasciato In panchina Chiesa, e con Bonucci preferito a a De Ligt, la Juventus non ha affondato il colpo quando il Milan era in palese difficoltà e non riusciva a riorganizzarsi. Morata, forse il più ispirato, era spesso lasciato solo. Molto bello il suo gol nato da un preciso lancio di Dybala abile a sfruttare un precedente svarione di Teo Hernandez in occasione di un calcio d'angolo dei rossoneri.
Colpisce però che i bianconeri non solo non siano stati in grado di chiudere la partita, ma che poi si siano fatti sorprendere dal colpo di testa di Rebic su palla inattiva. Una ingenuità non tollerabile in una squadra che aspira allo scudetto. Forse Allegri avrebbe dovuto partire subito con Chiesa, far pesare subito la sua maggiore pressione offensiva, anche se il vero limite dei bianconeri, oltre a un centrocampo con poca personalità (male anche Locatelli), è stato quello della scarsa tenuta. Novanta minuti non li reggono. E questa contro il Milan, nonostante i bluff di Allegri, non era una partita qualunque. Vincere era necessario, quasi obbligatorio per uscire dalle secche. Ora tutto si fa ancora più difficile.
Un passo falso anche per la Roma che a Verona (3-2) subisce la prima caduta del campionato. Una stop quello della squadra di Mourinho che permette ai gialloblu, guidati dal nuovo allenatore Tudor, di schiodarsi da quota zero. Da antologia il colpo di tacco di Pellegrini che ha permesso alla Roma di portarsi in vantaggio.
Per l'Inter, dopo la sconfitta di Champions col Real, finalmente un buon sabato italiano. Il 6-1 con il Bologna non ha bisogno di tanti commenti. Un punteggio tennistico in parte condizionato dalla tenero schieramento dei rossoblù che si sono offerti quasi in sacrificio alle rasoiate di Lautaro e Dzeko (doppietta). Tanto col Real Madrid la palla non entrava, tanto con la squadra di Mihaijlovic tutto finiva in porta. Buona la crescita dell'olandese Dumfries, sempre più a suo agio sulla corsia laterale. E' meno veloce di Hakimi, ma altrettanto pericoloso e potente. Insomma, il messaggio dell'Inter è chiaro: noi siamo qui in vetta, e non abbiamo nessuna voglia di farci soffiare lo scudetto.
Altre due notazioni. Una viene dalla Fiorentina alla sua terza vittoria consecutiva. Batte il Genoa (2-1) e con disinvoltura arriva ai piani alti della classifica. Il progetto del suo tecnico, Italiano, sta prendendo forma, grazie anche alla personalità di Bonaventura e di Saponara che entra nella ripresa e spariglia la gara. Molto meno convincente invece l'Atalanta di Gasperini che deve molto soffrire anche per battere la Salernitana. C'è qualcosa che non va nella squadra che l'anno scorso travolgeva tutti. Stare sempre con il vento in faccia stanca. Forse nel gioiellino bergamasco bisogna rivedere qualcosa.
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