La lenta ripresa dei consumi fa i conti con l’inflazione
di Enrico Netti
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«sentiment positivo con elementi problematici». Così Confcommercio ha commentato gli ultimi dati sulla fiducia di imprese e famiglie diffusi dall’Istat. In particolare la fiducia dei consumatori segna 118,4 e, pur rimanendo su livelli storicamente elevati, è in diminuzione. Anche per questo motivo «la ripresa dei consumi si preannuncia lenta» è il commento da Confesercenti. Nel mese delle offerte speciali e a pochi giorni dal Black Friday in molti si interrogano come le famiglie si comporteranno. Cercheranno di cogliere le opportunità offerte dai retailers nei prossimi giorni o prevarrà la cautela?
A pesare c’è inoltre il nodo degli aumenti dei prezzi. L’incremento dello 0,6% congiunturale, ha recentemente segnalato Confcommercio, ha riportato il dato tendenziale a ridosso del 3%, soglia che potrebbe essere facilmente superata prima della fine dell’anno. L’inflazione sugli acquisti in alta frequenza - tra cui alimentari, affitti, carburanti - che impatta maggiormente sulle aspettative e sui comportamenti delle famiglie, passa al 3,2% di ottobre. Per questi motivi non si possono escludere effetti depressivi sui consumi dovuti alla perdita di potere d’acquisto dei redditi correnti.
Non mancano i segnali positivi che inducono a un certo ottimismo. Da inizio anno sono stati venduti poco più di 4 milioni di televisori, grazie allo switch off e al bonus rottamazione. Ben diverso l’andamento delle vendite dell’abbigliamento e dei prodotti non alimentari che continuano a restare ben lontane dai valori pre pandemia. Infatti, secondo le rilevazioni di Confimprese-EY il trend da inizio anno è preoccupante. Il confronto tra i primi nove mesi dell’anno con lo stesso periodo del 2019 emerge come l’abbigliamento e gli accessori segnano un -32% mentre il non food vede un -4% e la ristorazione continua a soffrire con il -38%. La propensione ai consumi delle famiglie è anche in parte frenata dai continui aumenti delle bollette di luce e gas e del greggio. A ottobre i rincari delle bollette hanno portato a una stangata da circa 300 euro a famiglia. Per non parlare dei continui rincari delle materie prime. Secondo Codacons nel periodo natalizio, a parità di consumi, si spenderà quasi 1,4 miliardi in più rispetto al 2019.
In questo scenario c’è un altro fattore positivo. I risparmi accumulati durante i mesi di lockdown dalle famiglie. Nel 2020 i depositi bancari sono cresciuti di oltre 66 miliardi. Una massa di denaro che attende solo di essere rimessa in circolo per fare ripartire proprio i consumi.
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