Indagato lo skipper della nave Alex amico di Soldini, la Alan Kurdi va a Malta
«Mai rifiutato l'aiuto di alcuno, Salvini voleva solo il nostro scalpo»: la portavoce e il capo missione di di Mediterranea replicano alle accuse del Viminale sulla gestione della vicenda. I migranti salvati venerdì scorso al largo della Libia dovevano essere accolti da Malta, ma l’Ong si è opposta all’intesa Roma-La Valletta. La nave Alan Kurdi della Ong Sea Eye con a bordo 65 migranti salvati venerdì in rotta verso Malta che ha dato l’ok allo sbarco
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Forzando il blocco delle autorità italiane, la barca a vela Alex della Ong Mediterranea Saving Humans ha attraccato ieri pomeriggio al molo Favaloro del porto di Lampedusa. I 38 migranti sono stati fatti sbarcare a terra nella notte per effetto del sequestro penale dell'imbarcazione disposto dalla Guardia di Finanza.Altri 16 erano già stati portati sull'isola tra venerdì e sabato, per ragioni sanitarie. Lo skipper comandante Tommaso Stella, che ha ricevuto l’apoggio del famoso velista italiano Giovanni Soldini, è ora indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. In un secondo momento è stato iscritto al registro degli indagati anche il parlamentare di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto, capo missione di Alex. La vicenda provoca nuovi scontri nel Governo, col Viminale che avrebbe rifiutato l'intervento della Difesa.
Mediterranea: mai rifiutato aiuti, Salvini voleva nostro scalpo
In conferenza stampa la portavocee il capo missione Alessandra Sciurba ed Erasmo Palazzotto hanno difeso le scelte di Mediterranea: «Non abbiamo mai rifiutato l'aiuto di nessuno, siamo sempre stati disponibili a trasbordare i naufraghi su assetti navali italiani o maltesi per il trasporto a Malta». Ma « c'è stata una volontà politica di non darci nessuna possibilità. Pur di evitare la sofferenza spettacolarizzata, lasciando le persone a largo, avevamo detto sì a Malta man poi non abbiamo abbiamo potuto considerare La Valletta un posto sicuro, era rischio la sicurezza di tutti, eravamo nelle condizioni di dire solo "no"», hanno aggiunto. Salvini «voleva solo il nostro scalpo». Palazzotto, parlamentare di Sinistra italiana, è stato iscritto nel registro degli indagati. Per la Procura di Agrigento si tratta di «un atto dovuto». Indagato anche lo skipper Tommaso Stella che ha incassato i complimenti del suo amico e collega più famoso. il velista Giovanni Soldini: «Bravo Tommaso, hai fatto il marinaio. E la legge del mare dice da sempre che gli uomini in acqua vanno salvati, poi li sbarchi dove ti viene comodo »
A. Kurdi verso Malta, ma La Valletta nega l'accesso
Ha cambiato invece rotta dirigendosi verso Malta la nave "Alan Kurdi'", con altri 65 migranti a bordo, La Valletta in un primo momento aveva deciso di negare l'accesso alle proprie acque territoriali, ma poi c’è stato il via libera del Governo di Malta allo sbarco dei migranti che - fa sapere il premier Joseph Muscat - saranno poi tutti ricollocati in altri Paesi Ue. A seguito di trattative con la Commissione europea e con il Governo tedesco, spiega Muscat, le autorità di Malta trasferiranno i 65 migranti su una nave militare che entrerà poi in un porto dell'isola. «Tutti - assicura il premier - saranno poi immediatamente trasferiti verso altri Stati europei. Nessuno rimarrà a Malta, dato che questo caso non si è verificato sotto la responsabilità delle delle autorità maltesi». Le tre persone che erano collassate per il caldo e che hanno bisogno di urgenti cure mediche, fa sapere ancora Muscat, saranno immediatamente evacuate.
L'emergenza a bordo e l'arrocco di Salvini
Lo sbarco a terra dei migranti (tutti provenienti dalla Libia) imbarcati sulla Alex ha chiuso l'ennesima giornata di tensioni politico-umanitarie nelle acque del Mediterraneo. La situazione a bordo - divenuta intollerabile dal punto di vista igienico-sanitario - ha spinto il comandante a dichiarare lo stato di necessità e a dirigersi verso il porto di Lampedusa, considerato unico possibile porto sicuro. La Ong Mediterranea Human
Savings ha inoltre presentato alla Procura di Agrigento un esposto sulle procedure seguite dalle autorità italiane nei confronti della Alex. Il vicepremier Matteo Salvini ha risposto non autorizzando lo sbarco e usando parole durissime: «Le Forze dell'ordine sono pronte ad intervenire, vediamo se anche in questo caso la 'giustizia' tollererà l'illegalità: in un Paese normale arresti e sequestro della nave sarebbero immediati». Il qualità di ministro dell'Interno ha poi annunciato un innalzamento delle multe fino a un milione di euro e sequestri più semplici dei mezzi, nel decreto sicurezza bis, per coloro che bolla come complici degli scafisti.
Viminale: mai rifiutata collaborazione degli altri ministeri
Il Viminale «non ha agito da solo e non ha rifiutato la collaborazione di altri ministeri, a partire dalla Difesa, sottolineano oggi fonti del ministero dell'Interno, riferendosi alle voci di attriti all'interno del Governo sulla gestione del dossier Mediterranea.Il problema, spiegano le stesse fonti, è che la barca della Ong «si è sempre rifiutata di entrare in acque maltesi e pretendeva di essere accompagnata dalle autorità italiane fino a 15 miglia nautiche da La Valletta, per poi allontanarsi immediatamente ed evitare i controlli e la legge di un paese membro dell'Unione europea. È per questo che le operazioni si erano bloccate, costringendo gli immigrati a inutili ore di attesa in mezzo al Mediterraneo». Dal Viminale si ribadisce poi che GdF e Marina Militare «avrebbero potuto intervenire su Alex, sgravandola dagli immigrati a bordo, a patto che la Ong arrivasse in porto a Malta. Invece i signori della Ong di sinistra hanno preferito perdere ore di tempo in mezzo al Mediterraneo per pretendere "nessuna attività coercitiva". Cioè l'impunità. Il capitano di Alex ha quindi invocato lo "stato di necessità" per forzare i confini nazionali confidando in un orientamento benevolo della magistratura».
Il no della Alex all'accordo Italia-Malta
Inizialmente i migranti della Alex sarebbero dovuti essere accolti a Malta, in virtù di un accordo tra Roma e La Valletta (che comprendeva anche un trasferimento di altri 55 migranti dall'Isola all'Italia), utilizzando navi della Marina italiana per il trasbordo. Ma l'equipaggio della barca a vela si è opposto alla destinazione concordata dalle autorità dei due paesi: «In queste condizioni andare a Malta mette a rischio sicurezza e incolumità persone. Lampedusa ora è il solo porto sicuro possibile», ha affermato Mediterranea. Che in un tweet segnalava anche «l’intollerabile situazione igienico-sanitaria a bordo» che ha imposto la dichiarazione dello «stato di necessità». Destinazione Italia, quindi.
Lettera del ministro tedesco a Salvini
Sempre ieri, il ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer ha scritto a Salvini, chiedendo di rivedere la sua politica migratoria. «Ti chiedo urgentemente di riconsiderare la tua posizione sulla chiusura dei porti italiani». Le imbarcazioni che salvano i migranti non dovrebbero essere lasciate a vagare nel Mediterraneo, qualunque esse siano, ha aggiunto il ministro tedesco, riferendosi alle Ong. La risposta è negativa: «Chiediamo - ribatte il leader della Lega e vicepremier - anzi al governo Merkel di ritirare la bandiera tedesca a navi che aiutano trafficanti e scafisti, e di rimpatriare i loro cittadini che ignorano le leggi italiane». Lo stesso ministro tedesco aveva annunciato che la Germania era disponibile ad accogliere alcuni dei migranti che si trovano a bordo delle due navi in rotta verso Lampedusa. «Sia nel caso della "Alan Kurdi" che nel caso di "Alex" siamo pronti, nell’ambito di una soluzione solidale europea, a prendere alcune delle persone salvate».
«Lampedusa porto sicuro più vicino»
In una nota la Ong Mediterranea aveva sottolineato le «inquietanti notizie di stampa» che, da diverse autorevoli fonti, denunciano l'esistenza di un accordo tra Governo italiano e maltese finalizzato al sequestro dell’imbarcazione Alex e all’arresto di tutto il nostro equipaggio. «Atti ritorsivi fuori da ogni rispetto dello stato di diritto. In queste condizioni, nel pieno rispetto del diritto internazionale, delle Convenzioni marittime e delle linee guida dell’Imo, abbiamo appena reiterato la richiesta di assegnazione del porto sicuro più vicino di Lampedusa come Place of Safety».
L’accordo con La Valletta per i migranti della Mediterranea
L’accordo per trasferire a Malta i 46 migranti salvati dalla barca a vela Alex della Ong Mediterranea era stato annunciato venerdì mattina dal governo maltese: «A seguito di contatti tra i governi maltese e italiano, è stato deciso che Malta trasferirà 55 migranti, che sono stati salvati in mare al largo della Tunisia e che sono a bordo della nave Alex, a bordo di una nave delle forze armate di Malta e saranno accolti a Malta». La nota della Valletta precisa anche che l’accordo prevede «d’altra parte, che l’Italia prenderà 55 migranti da Malta». Questo accordo, prosegue la nota maltese, «non pregiudica la situazione in cui questa operazione ha avuto luogo e in cui Malta non ha alcuna responsabilità legale, ma fa parte di un’iniziativa che promuove uno spirito europeo di cooperazione e buona volontà tra Malta e l'Italia».
Alan Kurdi verso Malta
Ieri la tensione tra il Viminale e le Organizzazioni non governative era salita anche per la vicenda della nave Alan Kurdi - dal nome del bambino siriano ritrovato morto riverso su una spiaggia turca nel 2015 – della Ong tedesca Sea-Eye. In mattinata alla nave - che venerdì scorso aveva soccorso altri 65 migranti al largo della Libia ed era in attesa dell'indicazione di un porto sicuro da parte di Malta, Roma e Tripoli - è stato notificato da una motovedetta della Guardia di Finanza il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane. Inizialmente la nave ha deciso di sfidare il Viminale facendo comunque rotta su Lampedusa: «Non siamo intimiditi da un ministro dell'Interno ma siamo diretti verso il più vicino porto sicuro. Si applica la legge del mare, anche quando qualche rappresentante di governo rifiuta di crederlo», attaccava la Ong in un tweet. In serata la Alan Kurdi ha però cambiato rotta dirigendosi verso Malta. «Non possiamo aspettare finche' lo stato di emergenza non prevale», ha fatto sapere la Ong Sea Eye: «Ora si deve dimostrare se gli altri governi europei appoggiano l'atteggiamento dell'Italia ».
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Oss. Romano: di fronte a povertà acque territoriali non valgono
Sulla vicenda in corso nelle acque a poche miglia da Lampedusa ha preso posizione anche il Vaticano. «Quando si tratta della povertà e della disuguaglianza non vale il limite delle acque territoriali o della zona Sar di competenza», sottolineava ieri un editoriale dell’Osservatore romano sui migranti dal titolo «Restano solo il cielo e i barconi». Sulla prima pagina del giornale vaticano un articolo riepilogava poi le ultime vicende delle navi Alex e Alan Kurdi al largo delle coste italiane ("Braccio di ferro sui migranti").
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"Sbarchi fantasma": 83 pakistani approdati a Taranto
In questo quadro di tensione su accoglienza e salvataggi, non si fermano gli "sbarchi fantasma", l'approdo in Italia di piccoli gruppi di migranti trasportati da piccole imbarcazioni o gommoni gestite da trafficanti capaci di sfuggire al monitoraggio delle nostre forze navali. L'ultimo caso si è registrato la notte scorsa a Taranto, con lo sbarco sull'isola di S. Pietro di 83 pakistani, tra cui 12 minori non accompagnati. I migranti sono stati trasferiti all'Hotspot di Taranto e sono state avviate le procedure di identificazione.
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