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Per anni e anni è stata la Toscana la regione preferita dagli stranieri che volevano investire in una dimora in Italia per trascorrervi le vacanze, oppure per abitarci d’inverno o per affittarla nei periodi di non utilizzo. Gli inglesi, gli svizzeri e i tedeschi hanno adorato i casali in campagna, tra vigneti e uliveti; i russi hanno colonizzato le ville di Forte dei Marmi; gli americani hanno amato Firenze e dintorni.
Ma dal 2018 in poi le cose sono cambiate. Negli ultimi cinque anni altre regioni hanno conquistato il podio degli investimenti stranieri scavalcando la Toscana, prima fra tutte la Puglia che nel 2022 – secondo i dati dell’istituto di ricerche Scenari Immobiliari – ha raggiunto un livello-record assorbendo il 24% degli investimenti immobiliari delle famiglie straniere in Italia.
Un acquirente su quattro proveniente dall’estero, in pratica, l’anno scorso ha scelto la Puglia, con una fortissima domanda in arrivo dalla Germania.
Al secondo posto si è piazzato il Lazio, che vuol dire essenzialmente Roma capace di assorbire investimenti spinti da esigenze di varia natura, non solo leisure e per seconde case; al terzo posto la Sicilia; e solo al quarto posto, col 13% del valore investito dagli stranieri, arriva la Toscana.
I motivi di questa discesa sono diversi: il primo, spiega Scenari Immobiliari, è che la Toscana era partita per prima, e dunque gli investimenti ci sono già stati negli ultimi 20 anni. Il secondo motivo è che oggi in Toscana con 500mila euro non si riesce più a comprare un casale con vigneto nel Chianti. La Puglia – circoscritta alla zona a sud, Valle d’Itria e Salento - negli ultimi anni ha proposto una bella offerta di immobili e con 200-300mila euro è possibile comprare una masseria circondata da ulivi. Ci sono poi altri elementi da considerare, secondo Scenari Immobiliari: il fatto che la masseria pugliese ha superato il casale toscano come immagine glamour; i grandi investimenti realizzati dalla Regione Puglia attraverso la Film Commission per attrarre produzioni cinematografiche; l’ordine e la pulizia che regnano in quella zona, uniti alla presenza di due aeroporti, Bari e Brindisi, che permettono di raggiungerla. «Quello toscano è un modello saturo, dai prezzi ormai troppo alti», dice l’istituto di ricerche immobiliari.
Guardando alla nazionalità di chi acquista abitazioni in Italia, il primo posto assoluto è, da sempre, occupato dai tedeschi (nel 2022 hanno assorbito il 65% degli investimenti stranieri, un record), seguiti a lontana distanza dagli americani (10% l’anno scorso) e poi dagli inglesi (8%).
Nel 2022 gli investimenti delle famiglie straniere in Italia sono arrivati a 3.200 milioni di euro con 5.500 acquirenti, contro i 1.850 milioni del 2021 (con 3.500 famiglie acquirenti). Il raffronto corretto, però, è col 2019 precedente alla pandemia, quando gli acquisti toccarono la cifra di 3.700 milioni di euro con ottomila famiglie acquirenti.
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