La medicina estetica diventa sociale e preventiva (e meno invasiva)
Tra filler bio e sistemi per riequilibrare delicatamente i contorni del volto i trattamenti si fanno meno invasivi: le novità dalla 44esma edizione del Congresso Sime di Roma
di Monica Melotti
5' di lettura
La richiesta di trattamenti di medicina estetica è in continua crescita, ma aumenta an che il rischio di trasformare questa disciplina da restitutiva a trasformativa. Questo è il primo campanello di allarme, emerso alla 44esima edizione del Congresso Sime (Società Italiana di Medicina Estetica) che si è svolto a Roma nei giorni scorsi. «Questo andamento non va bene per tante ragioni, ma soprattutto perché ci rendiamo conto che l'estetica e il buon gusto iniziano a mancare negli operatori della medicina estetica - spiega Emanuele Bartoletti, presidente Sime -. È una tendenza tipicamente italiana che non si riscontra a livello internazionale. Gli americani, oltre dieci anni fa, sono stati i primi a trasformare i visi della pazienti e adesso hanno capito l'errore e ricercano un effetto naturale. Non si comprende perché noi adesso abbondiamo con visi troppo riempiti da filler, soprattutto a livello dello zigomo, che diventano quasi grotteschi. La causa in parte è dei social, un exploit di immagini ritoccate da photoshop, assolutamente irreali, che però fanno presa sul pubblico, educando il paziente a una concezione errata della medicina estetica. È nostro primario compito limitare queste trasformazioni, un medico estetico coscienzioso non metterebbe mai in atto determinate pratiche. Per questo come Sime ribadiamo l'importanza, assieme alle altre società scientifiche di intervenire in modo significativo su queste comunicazioni alterate rispetto all'estetica e all'etica».
Il Congresso si è concentrato su tre punti focali. Il primo è la medicina estetica sociale che se eseguita in modo corretto non può prescindere da un approccio diagnostico. La visita dal medico estetico inizia con una anamnesi tradizionale per controllare lo stato di salute generale del paziente, durante la quale non è strano riscontrare il pre-diabete, l'ipertensione, le malattie tiroidee e altre patologie. Il secondo punto è la medicina estetica preventiva. Intercettare un'alterazione posturale in giovane età, può evitare problemi più gravi con l'avanzare degli anni. Oppure scoprire nelle ragazze una positività per le malattie circolatorie, agli arti inferiori o la cellulite. «In questo modo, anche se dalla cellulite non si guarisce, possiamo insegnare a chi ne soffre uno stile di vita corretto, consigliare degli integratori e delle terapie mirate – continua Bartoletti -. La cellulite non è solo un problema estetico e va trattata al fine di evitare che nel tempo possa dare problemi di deambulazione a causa di gambe pesanti e gonfie. Un altro aspetto importante è il check-up cutaneo per capire se c'è un sospetto di un epitelioma basocellulare, un tumore della pelle, oppure un neo che non ci convince, allora mandiamo subito il paziente dal dermatologo per avere una conferma diagnostica».
L'ultimo focus è la medicina estetica di supporto in pazienti che hanno sviluppato un trauma oppure in pazienti oncologici. «Negli ultimi anni - continua -, stiamo cercando di lavorare per sviluppare in maniera concreta un buon metodo. Tanto che abbiamo fatto dei corsi di medicina estetica in oncologia per preparare i colleghi ad affiancare il paziente oncologico nella prevenzione, oltre che nella gestione, delle complicanze della chemio-radioterapia».
Botox, filler e fili
Al Congresso sono state messe a confronto le quattro tossine botuliniche presenti sul mercato e ogni azienda ha spiegato la specificità del loro prodotto, così da poter scegliere in rapporto alle loro caratteristiche la miglior soluzione per il paziente e la terapia più sicura in medicina estetica. Un trattamento molto richiesto è il rinofiller, un vero e proprio trend sui social, con oltre 71 milioni di visualizzazioni su Tik Tok per #rinofiller, e 12,1 milioni per #rinofillermilano. Il rinofiller, come i filler per le labbra, garantiscono un effetto “wow”, immediato perciò sono adatti ai social. Il trattamento, attraverso infiltrazioni di acido ialuronico talvolta abbinato al botox, è indicato per trattare piccole malformazioni come una punta che scende o il dorso del naso leggermene incavato o un leggero gibbo.
Puntare sulla bellezza autentica è la mission di diverse aziende, tra cui Ibsa Derma che al Congresso ha presentato “I'Mperfect” , un nuovo approccio che propone un percorso taylor made per riequilibrare delicatamente i contorni del volto e armonizzare i punti strategici grazie all'aiuto dell'acido ialuronico. Il primo è Gentilize, uno stretching superficiale dei tessuti che lavora sulle morbidezze e sul mantenimento di alcuni volumi già presenti nelle pazienti, il secondo Harmonize utilizzato nei casi di mancanza dei volumi localizzati e di iniziale svuotamento dei tessuti grassi superficiali su cui occorre agire con un'azione di supporto. Filler sempre più sicuri e ben tollerati, come quelli della linea Evanthia, dell’azienda italiana Bioformula che contengono una formula a base di acido ialuronico reticolato con Bdde, un agente crosslinkante utilizzato per stabilizzare gli acidi ialuronici, ma con una tossicità molto bassa rispetto ad altri crosslinkanti. I prodotti sono tre secondo l'area da trattare e la profondità della ruga, il risultato è visibile fino a 8-12 mesi.
Un nuovo concetto di rivitalizzazione dei tessuti è quello presentato dall'azienda italiana Seventy Bg con i fili V Lift Pro Pdo Biocannula, un riempimento autologo senza l'utilizzo di prodotti che apportano volume all'area da trattare. All'interno della cannula sono presenti 14 fili che, una volta inseriti in modo atraumatico, generano una grande quantità di collagene di tipo I e III per un effetto naturale e refill. Il trattamento è indicato per l'ovalizzazione del volto, le linee della marionetta, per il sopracciglio e la palpebra superiore, per la perdita di volume nel terzo medio del viso. Il risultato può durare anche un anno.
Dispositivi medici efficaci
Abbiamo visto filler gentili utilizzati come piccole pennellate per ridisegnare il volto, fili che stanno vivendo una seconda primavera grazie a tecniche sempre meno invasive, ma cresce anche l'offerta dei dispositivi medici per ringiovanire viso&corpo. Al Congresso è stato presentato Emface di Btl Aestetics, un device made in Italy che permette il ringiovanimento del volto con la sola stimolazione dei muscoli facciali senza aghi e senza chirurgia. Il dispositivo, l'ultima frontiera della medicina rigenerativa, utilizza due tecnologie: la Hifes (High Intensity Facial Electrical Stimulation) per trattare i muscoli del viso e la Radiofrequenza transcutanea sincronizzata per trattare la pelle. La radiofrequenza rimodella e leviga la pelle riscaldando il derma e aumentando il collagene, la tecnologia Hifes eleva il supporto dei tessuti facciali, aumentando la densità e la qualità della struttura muscolare. Sono sufficienti 4 sedute per avere dei risultati duraturi.
Contrastare le smagliature anche quelle più radicate? È la promessa di Biodermogenesi, una terapia made in Italy, consolidata da anni con studi pubblicati su PubMed, in grado di rigenerare le strie. La terapia grazie alla sinergia tra vacuum e campi elettromagnetici consente anche di migliorare l’estetica del volto e del collo, agendo contro gli inestetismi dell’aging cutaneo. La sua azione si estende anche per migliorare la cellulite e il tono cutaneo di cosce e glutei. In pratica Biodermogenesi è un approccio globale al rimodellamento estetico del viso e del corpo.
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