La mobilità sostenibile chiave di sviluppo
A Verona ultima tappa del Roadshow Audi-Confindustria. Robiglio: piccole imprese modelli di flessibilità. Longo: l’auto fondamentale per la sperimentazione di soluzioni innovative
di Barbara Ganz
2' di lettura
Una piccola impresa può avere un ruolo di traino ed essere fattore di sviluppo per una realtà di più grandi dimensioni. Se poi si guarda a contesti come il distretto e la filiera, il rapporto che nasce va ben oltre quello tradizionale fra cliente e fornitore. Carlo Robiglio, presidente Piccola industria di Confindustria, parla a Verona, nella sede di Volkswagen group Italia, in quella che è la tappa finale del Roadshow iniziato un anno fa e dedicato alle “Avanguardie di crescita”. In questo caso il focus è sulla nuova mobilità e la sostenibilità, un settore dove la presenza di tanti piccoli produttori di componentistica, innovativi e altamente specializzati, può diventare un fattore di crescita. «Le piccole imprese sono modelli di flessibilità strutturale e organizzativa in scenari economici che chiedono grande rapidità», dice Matteo Albrighi, presidente della Piccola di Confindustria, che fa gli onori di casa con il presidente regionale Paolo Errico.
La tecnologia e le scelte
Oggi costruire auto non significa solo offrire un prodotto, spiega Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia: «Nella mobilità si sperimentano i concetti di welfare, di sicurezza, di sostenibilità. Un cambio radicale in un settore che sta cambiando dalle fondamenta e in cui si succedono nuovi modelli di business e insieme di reputazione». Mai come in questo momento ci sono tante possibilità di scelta, fra elettrico, diesel e idrogeno: scelte istituzionali e una certa confusione – in queste giornate di smog alle stelle e blocchi alla circolazione non omogenei – ricadono sui cittadini e le loro scelte di acquisto: «La caduta nelle vendite del diesel si sta traducendo in un aumento delle emissioni di CO2: eppure un Euro 6 ha consumi inferiori del 30% ed emissioni ridotte del 25%».La tecnologia, dal canto suo, ha già ridotto del 45% gli incidenti stradali, «grazie ai sistemi predittivi che entrano in funzione quando ci distraiamo o il nostro sguardo è limitato da un angolo morto».
Gli investimenti
Oggi nella filiera dell’automotive entrano di diritto discipline che vanno dall’urbanistica alla oftalmologia, dall’architettura alla balistica militare. L'incontro fra la grande industria e la piccola si traduce nella testimonianza di Ressolar, Srl di Bergamo, specializzata in sistemi per la mobilità sostenibile: «Le morti premature legate all’inquinamento si contano in 60mila all'anno in Italia, per un danno economico, fra spese sanitarie e giornate lavorative perse, che va dai 47 ai 147 miliardi, eppure virus più moderni fanno più paura – dice il presidente Gianluigi Piccinini -. Abbiamo investito con convinzione sui punti di ricarica in Italia: 100 quelli già operativi grazie ai contratti firmati su scala locale, saranno mille a fine 2022 e puntiamo ad arrivare a 5mila nel 2025».
Le app e i viaggi
In molti casi si tratta di stazioni “smart”, con l'azienda che fornisce un sistema completo di gestione delle colonnine. C’è anche una app, Wroom, gratuitamente scaricabile, che informa il viaggiatore sulla presenza di colonnine e informa anche sul quello che si può trovare nelle vicinanze nell'attesa (dagli uffici pubblici ai musei). «Si potrà viaggiare senza problemi dal Sud Italia al Nord Europa», annuncia Piccinini, che scommette anche sulla formazione con una academy interna sulla mobilità elettrica destinata a installatori e progettisti.
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