La multinazionale belga Puratos acquisice la mantovana Finardi Dario
Acquisizione in Italia per la multinazionale familiare belga di ingredienti e soluzioni per produrre pane, pasticceria, cioccolato che nel Paese già oggi fattura 120 milioni
di Ilaria Vesentini
3' di lettura
«È una acquisizione, con un ingresso all’80% nel capitale aziendale, che ricalca l’operazione fatta lo scorso marzo nel Torinese, con Rossetto, che ci ha permesso di potenziare la nostra presenza distributiva nel Nord-Ovest. Grazie alla nuova alleanza con la storica azienda mantovana Finardi Dario conquistiamo invece spazi a valle in Lombardia, Veneto, Trentino ed Emilia-Romagna. Ma non ci fermeremo qui nella nostra strategia volta ad avvicinarci sempre di più al cliente finale, ovvero a panettieri e pasticcieri italiani, per valorizzare specificità ed eccellenze gastronomiche che contraddistinguono i territori».
Così Alberto Molinari, general manager di Puratos Italia, spiega il nuovo merger appena annunciato dalla multinazionale familiare belga di ingredienti e soluzioni per produrre pane, pasticceria, cioccolato (3 miliardi di euro di fatturato consolidato quest’anno, oltre 10mila collaboratori), che nel nostro Paese è presente dal 2000 con tre stabilimenti produttivi tra La Spezia, Mantova e Brescia, grazie ai quali copre oltre l’80% della domanda locale e dà lavoro a 250 dipendenti.
Finardi Dario è un nome storico per i professionisti italiani di forni e pasticcerie, con 40 anni di esperienza alle spalle, 20 milioni di euro di fatturato, 40 collaboratori, cinque piattaforme distributive e due training center dedicate ai clienti tra la pianura padana e le Alpi. «Entriamo con la quota di controllo in un’azienda in ottima salute, conservando l’esperienza e le competenze del fondatore, che continuerà a ricoprire il ruolo di direttore generale», precisa Molinari.
La nuova realtà che ha preso forma, la Puratos Finardi di Casatico di Marcaria (Mantova) e che assomma in sé anche nel nuovo marchio l’esperienza dei due partner, sarà a sua volta oggetto di investimenti da parte del colosso di Bruxelles, con l’obiettivo di raddoppiare il fatturato da qui al 2030, portandolo a 40 milioni di euro.
L’Italia rappresenta il quinto mercato mondiale per dimensioni per Puratos e da oggi, con un balzo del fatturato dai 100 milioni di euro pre-acquisizione a 120 milioni di euro, anche Puratos Italia sale nell’empireo delle cinque più grandi aziende agroalimentari della food valley parmense. «Sia la torinese Rossetto sia la mantovana Finardi Dario erano distributori consolidati dei nostri prodotti per forni e pasticcerie – precisa Molinari – che abbiamo acquisito per avvicinarci ai clienti finali in un momento di veloce evoluzione della distribuzione alimentare e dei consumi domestici e fuori casa (entrambi canali in cui siamo presenti con i nostri prodotti). Questo da un lato ci permette di avere un controllo diretto del mercato che più influenza i trend mondiali del cibo e, dall’altro, di potenziare anche la produzione».
I tre siti di Ceparana (La Spezia) dove si produce principalmente lievito madre italiano, Viadana (Mantova) specializzato in prodotti UHT, e Pozzolengo (Brescia) per farciture e confetture di frutta, hanno in questi anni saturato via via la produzione, arrivano a lavorare su tre turni, anche di notte nei picchi stagionali. «Nel giro di nemmeno 20 anni siamo passati in Italia da 17 milioni di euro di fatturato 2002 ai 100 milioni del 2022, di cui 83 milioni prodotti in Italia per clienti italiani», rimarca il general manager di Puratos, che ha 75 stabilimenti in 50 Paesi e distribuisce i suoi prodotti in 140 mercati.
«Sono trascorsi oltre quarant’anni – racconta Dario Finardi, da oggi direttore generale di Puratos Finardi – da quando, con un pizzico di incoscienza, comprai un vecchio furgone e chiesi a mio padre di poter trasformare il tinello del suo appartamento in un deposito per i prodotti che vendevo. La partnership con Puratos ci consente di allargare il nostro orizzonte e di proseguire un percorso di crescita che, sono certo, darà a tutti importanti soddisfazioni, potendo contare sulla qualità produttiva e la solidità organizzativa di una multinazionale che opera da oltre un secolo sui mercati mondiali».
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