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La musica del benessere al tempo del coronavirus

È ovunque e attraverso di essa entriamo nel profondo della nostra essenza. In tempi di lockdown spopola la musica in 8D, che non si ascolta con le orecchie, ma con il cervello

di Monica Melotti

4' di lettura

La musica è ovunque, attraverso la musica entriamo nel profondo della nostra essenza. In tempi di lockdown spopola la musica in 8D, che non si ascolta con le orecchie, ma con il cervello, ma per farlo bisogna utilizzare cuffie o auricolari per avere la sensazione di essere al centro della musica. La melodia, infatti, non sembra provenire soltanto da due punti, ma si muove liberamente in uno spazio indefinito, da un orecchio all'altro, in basso e in avanti, si percepisce meglio la voce, oppure la chitarra o la batteria, il tutto con un andamento circolare intorno a noi.

«È ormai assodato che il suono e il ritmo sono parte integrante del funzionamento stesso della cellula nervosa fino a costituire una sorta di “pacemaker” che dirige ed esprime i nostri aspetti neurobiologici più profondi - spiega Umberto Borellini, cosmetologo e psicologo, autore del libro “Tu chiamale se vuoi Emulsioni” (Ed. LSWR) -. La bellezza è musica ed entrambe condividono lo stesso segreto, la mente universale che alberga dentro di noi può, attraverso la percezione musicale, caricarsi di visioni e di simboli interiori e cogliere, a differenza della percezione visiva, la possibilità di un personale punto di equilibrio tra la realtà esterna e l'inconscio».

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L'estetica del suono
Il nostro cervello riconosce e preferisce, le combinazioni di note simili a quelle del nostro linguaggio parlato. Il brano è sentito anche dal corpo attraverso uno spettro sonoro che collima con quello del parlato in differenti stati emotivi, come allegria, serenità, pace, tristezza o malinconia. «I suoni, infatti, costituendo un linguaggio universale – continua l'esperto – sono in grado di essere decodificati sia dalla mente sia dal corpo. Ciò è dovuto al fatto che tutta la materia vibra, come uno strumento musicale e queste vibrazioni riescono a modificare i parametri cutanei, allentare le tensioni, rilassare o energizzare tutto il corpo. Non dimentichiamo che il nostro corpo, costituito per il 70% da acqua, funziona da cassa di risonanze e può ricreare armonie e dissonanze».

Good vibrations
È importante individuare le melodie funzionali al proprio benessere. Esiste la musica energetica, vibrante, rigenerante, euforizzante, rilassante, piacevole per il nostro cervello. Gli scienziati hanno spiegato un magico intreccio fra note, emozioni, memoria e identità che incide su un'area del cervello, ma che sarebbe troppo lungo da spiegare. Ogni suono ha un impatto vibratorio sull'ambiente, che si tratti di piante, animali o essere umani. Per esempio le mucche producono più latte, se vengono munte al suono di Vivaldi o Mozart. E cosa dire della classifica stilata dal British Medical Journal sulle canzoni più apprezzate dai chirurghi in sala operatoria? In cima “Stayin' Alive” dei Bee Gees, seguono “Comfortably Numb” dei Pink Floyd, mentre per allentare lo stress post operatorio “Wake me up before you Go-Go” degli Wham. Questo è il potere della musica, dentro di noi alberga un direttore di orchestra che aspetta i segnali musicali per esaltare la nostra personalità.

Le canzoni della bellezza
Vivere senza musica corrisponde a rimanere sbiaditi, come un vecchio film muto in bianco e nero. Esistono però delle canzoni più belle delle altre, melodie “trasversali” che sono sempre apprezzate nei diversi periodi storici. «A ciò si aggiungono musiche antistress che devono avvolgere la mente come un mantra circolare quasi ipnotico, vedi le melodie di Enya o “Nghien cuu boi”di Hung Eker , indicate per massaggi rilassanti - continua Borellini -. Un'altra scelta sono i grandi classici che prescinde dai gusti personali, come “The dark side of the Moon” dei Pink Floyd, The Beatles (White Album), “Song from the last Century” di George Michael, “Miss Sarayevo” dei U2, “Roxanne” di Sting. Come playlist energetica, soprattutto da ascoltare al mattino, consiglierei: “Sirius” di Alan Parson Project”, i Beach Boys in particolare “California Girls” e “Good Vibrations”, infine “Here comes the sun”, gioiello semiacustico dei Beatles.

Ancora più energia? I Led Zeppelin (chiamati il Martello di Dio) con “Rock and Roll”, “Tusk” dei Fleetwood Mac, per chiudere con gli E.L.O. “Roll over Beethoven, un'unione tra Beethoven e Chuck Berry. Playlist rilassante? Le “ballad”, a rammentare come si ballavano i mitici lenti per stringersi più forte alla compagna e le “blue songs” che evocano emozioni parzialmente positive come: la nostalgia, la tranquillità, la tenerezza, per compensare il senso di tristezza». Victor Hugo scriveva della “gioia di sentirsi tristi” e aveva già intuito quello che sarebbe emerso nei futuri studi scientifici. Due ricercatrici dell'Università di Berlino, Stefan Koelsch e Lilia Taruffi, sono arrivate alla conclusione che le canzoni melodiche ci fanno stare meglio. La prima ragione sarebbe la catarsi, che si sperimenta ascoltando storie drammatiche, il secondo è la regolazione delle emozioni, infatti, le canzoni dai toni dolenti aiutano a esprimerle, che è il primo passo per attenuarle. Infine l'empatia, l'ascoltatore trae un senso di sollievo dal condividere con altri il senso di tristezza.

La Blue Mood Compilation
Papageno nel “Flauto Magico” di Mozart, diceva “credo che la musica possa dare a tutti una sospensione dalla distruttività, dal conflitto, diventando una secondo culla in cui potersi lasciare andare ”. Ecco alcune delle canzoni (ce ne sono 100), individuate da Umberto Borellini, che possono darci sollievo in questo periodo difficile:
Christopher Cross, Sailing
10cc, I'm not in love
Emerson, Lake & Palmer, From The Beginning
Goerge Harrison, My Sweet Lord
Elton John, Daniel e Rocket Man
Rolling Stone, 2000 Light Years from Home e Ruby Tuesday
David Bowie, Space Oddity e Starman
Van Morrison, Moondance
Led Zeppelin, Stairway to Heaven
John Lennon, Image e Woman
Bob Dylan, Knockin' on Heavens's door
Dire Straits, Water of Love
Neil Young, Harvest
Cat Steven, Father and Son, Eagles, Hotel California
Gilbert O' Sullivan, Alone Again
Roxy Music, More than this
Roberta Flack, Killing me soflty with his song
Mamas & Papas, California Dreaming
Lucio Battisti, Emozioni
Fabio Concato, Fiore di maggio
Jetro Tull, Bourée
James Taylor, Fire and Rain
Jorge Aragão, Ave Maria, Procol Harum, A white shade of Pale
Genesis, Afterglow
Billy Joel, Just the way you are
Bryan Ferry, Slave to love
Duran Duran, Save a Prayer .

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