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La musica risuona nella Foresta dei Violini

E’ un gigantesco polmone verde con 60 milioni di alberi capaci di catturare 2 milioni di tonnellate di CO2, piante rare di abete rosso che forniscono un pregiato legno di risonanza

di Laura Dominici

6' di lettura

E' una storia fatta di regole condivise quella della Val di Fiemme, in Trentino, a partire dalla Magnifica Comunità di Cavalese con il suo ruolo di custode e gestore del patrimonio ambientale e boschivo a tutela della gente della valle, grazie anche alle sue proprietà “indivise” e quindi non scalabili. Il circuito “Trentino Nature Experience”, organizzato da Trentino Marketing insieme all'Apt della Val di Fiemme, ha avuto proprio lo scopo di mostrare i risultati di un percorso virtuoso, che rappresenta una delle migliori best practice in Italia sulla gestione dell'ambiente e della sua biodiversità.

Il tesoro dei boschi

Tra le regole a protezione dei boschi c’è il caso curioso della Regola Feudale di Predazzo, che rappresenta un modo diverso di possedere, caratterizzato - dal punto di vista giuridico - da un ordinamento privatistico che riconosce il diritto di godimento comunitario su dei beni a un insieme di individui, i vicini. E guarda caso sono chiamati vicini anche i soci dell'ente pubblico (la Magnifica Comunità, ndr) il cui primo riconoscimento ufficiale risale al lontano 1111. Chi volesse dare una rapida occhiata alle 16 pagine del suo statuto potrebbe scoprire dei termini che rimandano ad un passato medievale ma già proiettato al futuro. Presente e futuro della valle, infatti, poggiano su un tesoro importante, quello dei boschi e del suo pregiato legname, sotto tutela da oltre mille anni. Non sono bastati i tragici eventi climatici dell'alluvione del 1966 prima e della tempesta Vaia poi, nel

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2018, per far cambiare orientamento. Semmai le due date hanno rappresentato dei punti di svolta per ulteriori riflessioni su quanto fosse fondamentale trovare il giusto equilibrio tra tutela della biodiversità e sviluppo.

Da Cavalese al Parco Naturale di Paneveggio

Cavalese è stata la tappa di partenza e luogo di soggiorno del tour. Si sviluppa su una terrazza soleggiata in una valle ampia, soleggiata e generosa ubicata proprio di fronte alla Catena del Lagorai. Qui i turisti nazionali e internazionali trascorrono le vacanze tra relax e sport stagionali. Si può partire dalla funivia dell'Alpe Cermis per un'escursione in quota per poi seguire i numerosi sentieri adatti a chi ama il trekking o fare il giro della cascata di Cavalese per una passeggiata nel bosco o vivere, in estate, l'emozione del rafting e del canyoning sul torrente Avisio. Da non perdere, in pieno centro, palazzi storici come quello della Magnifica Comunità di Fiemme con le prigioni delle streghe e oggi sede della Pinacoteca, e il Centro d'Arte Contemporanea. Se il territorio fiemmese è un gigantesco polmone verde che conta 60 milioni di alberi capaci di catturare 2 milioni di tonnellate di CO2, il suo tesoro vero e proprio è svelato nella definizione di “Foresta dei Violini”. Qui infatti crescono rare piante di abete rosso che forniscono un pregiato legno di risonanza tuttora ricercato per la costruzione di tavole armoniche per strumenti a corda quali organi, pianoforti, violini e altri. Una tradizione che ha origini lontane ed è oggi perpetuata dalla ditta Ciresa di Tesero, terza azienda del settore in Europa, che detiene il 50% circa del mercato europeo, con 1,2 milioni di giro d'affari l'anno. Recentemente l'amministratore della Ciresa Srl, Fabio Ognibeni, ha ideato e brevettato il Resonance Piano, un piano ibrido che unisce le tavole armoniche al piano digitale, e punta anche sulla vendita di un'altra sua ideazione, i diffusori acustici naturali, senza altoparlanti standard, agli hotel e nelle Spa.

Natura incontaminata dove immergersi

Tornando al patrimonio boschivo e naturalistico, il parco di Paneveggio Pale di San Martino, con la sua riserva di cervi, può far scoprire il valore della foresta cara ai liutai, specialmente se accompagnati da una guida esperta come il comandante della stazione forestale di Paneveggio e da Caterina Gagliano (Servizio Foreste della Provincia di Trento), che raccontano le mille caratteristiche del pregiato legname, tenendo conto che su 12 mila metri cubi di legno estratto ogni anno dalla foresta di Paneveggio soltanto dai 20 ai 50 metri cubi hanno le caratteristiche per diventare materiale per strumenti musicali. Imperdibili le visite alla xiloteca del parco, un vero e proprio caveau con i suoi preziosi lingotti di legno, e la passeggiata nel bosco per ammirare il panorama dal ponte sospeso lungo il sentiero Marciò, dove si può anche sperimentare un'attività meditativa coadiuvati da speciali cuffiette che riproducono i suoni della natura circostante.

Trento tra palazzi storici e qualità della vita

Chi si recasse a Trento per la prima volta rimarrebbe sicuramente colpito dal suo centro inaspettatamente vasto e ricco di palazzi storici. Un fatto spiegato dalla sua storia, essendo una terra di confine ma anche di unione grazie al Passo del Brennero, che ha conferito alla città trentina - già stato ecclesiastico esistito per circa otto secoli - un ruolo importantissimo. Qui hanno infatti governato i principi vescovi, che hanno dato vita al Palazzo del Buonconsiglio, edificio imponente che ha conosciuto varie fasi di ampliamento a partire dalle sue origini, a metà del 1200, e oggi sede di innumerevoli eventi. In giro per il centro non mancano esempi di architettura rinascimentale e fascista, da Palazzo Roccabruna a Palazzo delle Albere. Accanto a quest'ultimo quale sorge il Muse, il Museo delle Scienze che racconta in modo accattivante le meraviglie dell'ambiente alpino e della natura che lo circonda, intervenendo anche nel dibattito scientifico su temi come lo sviluppo sostenibile e il rispetto ambientale. Di questi due temi la città di Trento è una sorta di vessillo, visto che proprio quest'anno si è collocata al primo posto nella classifica stilata per qualità della vita “generazionale” da Il Sole 24 Ore. Nel 2021, invece, il capoluogo si era riconfermato al primo posto per sostenibilità nel report Ecosistema Urbano di Legambiente

L'ospitalità e la ristorazione

Elementi di attrazione per gli ospiti sono anche il livello di servizio e le tradizioni gastronomiche che si sperimentano nel territorio. Con 20 mila abitanti, la Val di Fiemme conta 110 alberghi e una forte identità. Su questa sta facendo leva il presidente dell'Apt locale, Paolo Gilmozzi (proprietario tra l'altro del 4 stelle La Roccia Wellness a Cavalese): «Sto cercando di lanciare – commenta a Viaggi24 – un progetto a prodotto per innalzare la qualità del sistema di vita interno della valle. Sotto la voce turismo io metto la vivibilità dei luoghi, il valore delle sue aziende, quelle come il Pastificio Felicetti, Starpool, La Sportiva, Fiemme Tremila, Ciresa che hanno scelto di rimanere qui, esprimendo un'alta qualità e creando condizioni di vita ottimali. Ci candidiamo a distretto del benessere e il mio compito è quello di sollecitare tutti gli imprenditori a puntare sull'aspetto green e sostenibile. Come Apt siamo un contenitore pubblico-privato con l'obiettivo di lanciare input per fare in modo che la voce turismo sia sempre più trasversale».Tra gli hotel 4 stelle di Cavalese, molti hanno focalizzato l'attenzione sul wellness. Così l'Hotel Bellavista, antica villa rinnovata nelle parti esterne ed interne, con le nuove suite dotate di bio sauna, e l'Hotel Roccia Wellness, in fase di rinnovamento per passare dalle attuali 48 camere a 44/45 entro il 2024 o 2025. Quest'ultimo utilizza esclusivamente elementi locali per il suo interior design caratterizzato da mobili in legno di cirmolo, vanta un'illuminazione particolarmente curata e una Spa di 1500 mq. Anche la ristorazione è legata al territorio; da segnalare lo speck con stagionatura di 18 mesi che proviene da un maso del 1600 di proprietà della famiglia Gilmozzi. Altro spunto gastronomico da sperimentare è quello offerto dallo chef stellato Alessandro Gilmozzi, che all'interno dell'Hotel Excelsior riproduce attraverso il gusto i sapori della foresta. Lo chef, che vanta una zia botanica e un nonno micologo, ha un suo laboratorio di ricerca e sviluppo, ha catalogato 370 erbe aromatiche e ha scoperto, vedendo i camosci leccare una vena di sale, un sale dolomitico che usa, insieme all'olio del Garda, per realizzare delle micro ampolle (una sfera caramellata) che include nei suoi piatti.

Cembra, la valle di vini

Da Cavalese è poi facilmente raggiungibile la Valle di Cembra con la sua viticoltura eroica. L'area iscritta, per i suoi vigneti terrazzati, al Registro nazionale dei paesaggi rurali storici, appare come un'enclave contenuta dai rilievi montuosi e segnata dall'incisione del fiume Avisio. Da visitare località come Predazzo, il paese più popolato della Val di Fiemme, considerato il “giardino geologico delle Alpi” perché vanta la più alta concentrazione di varietà geologiche al mondo, o Tesero, località famosa per i suoi presepi, sculture artigianali di legno che per tradizione vengono donate ai novelli sposi dal testimone di nozze e arricchite ogni anno da nuovi esemplari.

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