La natura si riscopre eterna musa del design
Portare nel quotidiano la perfezione per eccellenza è l’aspirazione di ogni opera creativa
di Fabrizia Villa
3' di lettura
Ricucire il rapporto strappato tra uomo e natura, celebrare la “potenzialità ricostituente” del design: questo il tema di Broken Nature, la XXII Triennale di Milano, che, fino al prossimo 22 settembre, regala interessanti spunti di riflessione sul futuro del nostro Pianeta. Un rapporto stretto, quello tra design e natura, un punto fermo a cui oggi più che mai ci si continua a ispirare per portare nel quotidiano la perfezione allo stato puro.
Sicuramente porta molta allegria una delle ultime creazioni di Ingo Maurer, poeta della luce che all’ultima edizione di Euroluce ha presentato La Festa delle Farfalle. Il lampadario è animato da 34 leggerissime farfalle di carta bianca e da una libellula verde posate sui rami di un esile fusto, sospeso su un piatto di porcellana con tre lampadine che sembrano frutti. L’effetto è quello effimero di un origami. A un battito d’ali di farfalla si affida anche Barovier&Toso con Adonis, una collezione di lampadari firmata da Marcel Wanders che vede da un lato i classici soggetti della tradizione vetraria veneziana, dall’altro l’introduzione di forme originali tipiche del linguaggio stilistico dell’eclettico designer olandese. Adonis ricorda il fiore olandese per antonomasia, il tulipano, qui immortalato dai maestri vetrai nella sua forma più pudica, quella chiusa, accanto a fiori e foglie tipici della tradizione veneziana e piccole farfalle di vetro. È una visione tipica dell’età dell’oro olandese, ricca di rappresentazioni botaniche che avevano come oggetto anche i fiori e gli insetti. La natura è un tema ricorrente nella produzione di Wanders, che all’ultimo Salone del Mobile l’ha celebrata presentando con il suo brand Moooi un nuovo membro della famiglia degli Animali Estinti, l’Indigo Macaque, protagonista di carta da parati e tappeto, e, per Bisazza, i nuovi coffee table in mosaico Pebbles, esplosioni di fiori in edizione limitata.
Mette al tappeto un fiore anche Fornasetti, che con Pensée mostra un occhio umano che si mostra attraverso i petali di una viola del pensiero schiusa, un disegno che non si potrebbe che definire perfettamente fornasettiano. Qui è interessante anche la tecnica di produzione: la taftatura a mano. Il maestro taftatore seleziona una combinazione di fili di lana e seta che servono a creare sfumature o pieni cromatici, guidandoli attraverso un ago meccanico, dalla parte posteriore a quella anteriore.
La fantasia supera la realtà anche con i fratelli Campana, che per la collezione degli Objects Nomades di Louis Vuitton, presentata a Palazzo Serbelloni durante la Design Week milanese, hanno disegnato Bulbo, seduta cocoon in pelle e tessuto giallo, un fiore tropicale simile a un bozzolo che rimanda alla terra d’origine dei due designer, il Brasile. Più eterea la scelta di Foscarini, che con Belle de Jour, firmata da Ilaria Marelli, presenta una lampada da terra leggera, ma dalla forte presenza scenica in tessuto tecnico. L’ispirazione è già nel nome, quello della Bella di giorno, fiore che si schiude soltanto durante il giorno. Non fa ombra, ma solo luce, Nuée, una grande nuvola a sospensione progettata da Marc Sadler sempre per Foscarini.
Non sempre il riferimento alla natura è così immediato, capita invece che sia una suggestione, uno stimolo alla creatività dei designer. È il caso di Albura di Bottega Ghianda disegnato da Patricia Urquiola nell’ambito di Doppia Firma, il progetto della Fondazione Cologni che vede la collaborazione di designer internazionali con altrettanti grandi maestri artigiani italiani. In spagnolo, Albura indica la parte interna del tronco dell’albero, quella che ne rivela gli anelli di crescita subito sotto la corteccia. Così i vassoi della Urquiola riprendono con anelli di colore quelli del legno. Più una citazione che una replica è anche la nuova collezione outdoor Panama disegnata da Ludovica + Roberto Palomba per Talenti: ampie forme intrecciate che creano ombre ispirate a quelle delle palme mosse dalla brezza marina. In particolare il profilo organico della chaise longue ricorda le pietre levigate dall’acqua.
Riporta a galla una delle grandi meraviglie dei fondali marini la poltrona Corallo, seduta avvolgente di Bonaldo che ne richiama i rami e il colore, l’attualissimo Living Coral. Qeeboo, brand creato da Stefano Giovannoni che ama stupire con i suoi oggetti spesso ispirati alla natura, porta invece a fare un tuffo nel Mediterraneo più assolato con Filicudi, poltrona in polietilene che riprende le sagome arrotondare dei fichi d’India disegnata da Marcantonio. Allo stesso designer si deve il progetto Giraffe in love, sempre per Qeeboo, una giraffa che sostiene un lampadario classico in stile Maria Teresa pensata in tre formati differenti: il più grande ha la grandezza naturale di una giraffa giovane, alta 4 metri, ideale anche per ambientazioni outdoor.
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