La nautica da diporto verso i nuovi obiettivi di sostenibilità e innovazione
Terminata la prima edizione di «Shaping the future - World yachting sustainability», forum organizzato da International Boat Industry (IBI) e Confindustria Nautica
di Enrico Netti
2' di lettura
La nautica fa rotta verso una maggiore sostenibilità. «Le nostre aziende sono nel pieno di questa transizione che consentirà di attrarre nuovi consumatori ma anche talenti e investimenti – dice Marina Stella, Direttore Generale di Confindustria Nautica -.
Lo studio presentato da McKinsey & Company ha confermato che l’età media degli armatori vedrà un’ulteriore riduzione. Il consumatore compreso nella fascia 35-45 anni è molto attento ai temi dell'innovazione tecnologica e sostenibile e il comparto nautico ha già da tempo svolto volontariamente una serie di azioni per ottenere un'importante riduzione dell'impatto ambientale rispetto al passato. Confindustria Nautica continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel creare consapevolezza tra le aziende del settore e accompagnarle in questa transizione anche attraverso la costruzione di reti trasversali e attraverso il confronto all'interno del Comitato Sostenibilità dell'Associazione che partecipa attivamente a tutti i tavoli internazionali per poter sostenere queste tematiche». Di transizione e innovazione si è discusso in occasione della prima edizione di «Shaping the future - World yachting sustainability» forum organizzato da International Boat Industry (IBI) e Confindustria Nautica. «L’industria nautica, pur essendo un settore a impatto ambientale minimo, investe fortemente e da lungo tempo nell’innovazione tecnologica e sta entrando ora nella vera fase di transizione verso i nuovi obiettivi di sostenibilità, con un orizzonte temporale che idealmente si pone al 2035» ricorda Stefano Pagani Isnardi, Direttore Ufficio Studi Confindustria Nautica. Il comparto sta vagliando diverse soluzioni tecnologiche green per le varie tipologie di utilizzo della barche da diporto nelle migliori condizioni regolamentari e burocratiche per «raggiungere un livello di omogeneità a livello internazionale» rimarca Pagani Isnardi mentre Erik Dellborg, partner McKinsey & Company dopo avere presentato uno studio sulla sostenibilità, ha poi sottolineato quelli che potrebbero essere i vantaggi anche economici da ottenere, anche a breve termine, nell'impegno di de-carbonizzare la filiera. «Approvvigionandosi di prodotti più sostenibili, l’industria potrebbe spostare l’ago della bilancia» segnala Dellborg, lavorando nello stesso tempo a modifiche dei sistemi di propulsione che richiedono più tempo per avere un impatto mentre Ed Slack, caporedattore di International Boat Industry vede un lavoro di squadra, un approccio corale di tutti gli stakeholder per raggiungere gli obiettivi green. «Nessuna realtà può raggiungere i propri obiettivi in autonomia - dice Slack -. L’industria deve collaborare al fine di convincere governi, legislatori e consumatori di avere capacità, strumenti e volontà per governare la transizione. Ci vediamo a settembre per il 63°Salone Nautico Internazionale di Genova».
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