La necessità degli ascensori e delle agevolazioni
“Per le persone disabili, il periodo di restrizioni legate al COVID non è mai terminato” questa è l'espressione usata da Stefano Maiandi, Presidente di FIABA, che ci ha fatto molto riflettere sulla necessità di impegnarci per far comprendere appieno l'importanza dell'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici
di Angelo Fumagalli*
3' di lettura
“Per le persone disabili, il periodo di restrizioni legate al COVID non è mai terminato” questa è l'espressione usata da Stefano Maiandi, Presidente di FIABA, che ci ha fatto molto riflettere sulla necessità di impegnarci per far comprendere appieno l'importanza dell'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici. La questione coinvolge di fatto una larga parte della popolazione: persone con ridotta mobilità, anziani, cardiopatici, donne in gravidanza, famiglie con passeggini, persone che devono temporaneamente avvalersi di stampelle per muoversi, ecc., così come coloro che le assistono.
A seguito dell'approvazione degli emendamenti al DL 11/2023 (Cessione dei Crediti), Anie-AssoAscensori (che rappresento), Anacam e FIABA, esprimono soddisfazione per le modifiche volte a confermare la cessione del credito per il bonus “barriere architettoniche”, che nell'ultimo anno ha rappresentato un enorme beneficio per le fasce di popolazione più fragili, apprezzando che Governo e Parlamento abbiano manifestato sensibilità nei confronti del tema e riconosciuto la valenza sociale delle misure di incentivazione.
In questo ambito, però, l'Italia non può essere annoverata tra i Paesi più virtuosi, nonostante il concetto di “accessibilità” sia richiamato anche dalla carta costituzionale che sancisce che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando, di fatto, le libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il primo sviluppo della persona umana”.
A fronte di un enorme beneficio sociale, il mantenimento delle agevolazioni rappresenta un costo assolutamente sostenibile, se paragonato alla decina di miliardi di euro/anno assorbiti dagli altri bonus: secondo una stima effettuata a livello associativo , infatti, gli interventi legati al miglioramento dell’accessibilità e all’abbattimento delle barriere architettoniche valgono circa 250 milioni di euro/anno, con un credito fiscale generato inferiore a 200 milioni di euro.
I Bonus fiscali per le ristrutturazioni edilizie sono presenti in Italia da molti anni. Tuttavia, ciò che ha davvero fatto la differenza in termini di accessibilità, dal 2020, è stato lo “sconto in fattura”, che ha permesso a migliaia di cittadini di dotare, o ammodernare, i propri stabili con impianti elevatori, abbattendo le cd. barriere architettoniche e migliorando i consumi energetici e la qualità della vita di ampie fasce di popolazione.
Il dibattito apertosi a seguito dell'entrata in vigore del DL 11/2023, approvato il 16 febbraio scorso, che cancellava la possibilità di cessione del credito e sconto in fattura per gli interventi edilizi, ha fatto emergere come il patrimonio immobiliare italiano sia vetusto, inappropriato dal punto di vista funzionale e dell'accessibilità.
Secondo un'elaborazione CRESME su dati ISTAT, su oltre 12 milioni di edifici residenziali, più di 770 mila edifici con 4 o più piani (pari al 63,5%) sono privi di ascensore, solo nel 12,6% degli edifici residenziali con 3 piani fuori terra è installato un ascensore, mentre oltre 3,7 milioni di edifici con 3 piani fuori terra ne sono privi. Inoltre, laddove presenti, oltre 500 mila ascensori sono stati installati prima del 1989, anno di entrata in vigore della prima legislazione sull'abbattimento delle barriere architettoniche e spesso non hanno i necessari requisiti di accessibilità (porte a battente o troppo strette, cabine troppo piccole, dislivello tra cabina e piano, ecc.). A ciò si aggiunga che almeno 3,7 milioni di persone, pari al 7,2% della popolazione con più di 15 anni, presentano gravi difficoltà motorie.
Si può quindi stimare che in edifici con tre o più piani senza ascensore vivano oltre 11 milioni di famiglie, poco meno di 26 milioni di italiani, di cui quasi 4 milioni con disabilità motorie.
Con circa un milione di ascensori installati, il parco impianti italiano è il più vasto d'Europa e tra quelli più longevi. Infatti, oltre la metà degli ascensori in funzione nel nostro Paese ha più di 30 anni e circa il 60% non è dotato di tecnologie atte a garantire un maggiore livello di sicurezza per addetti e utenti, così come non soddisfano adeguati standard di accessibilità in particolare per anziani e persone con disabilità motorie o visive.
È pertanto fondamentale che le agevolazioni fiscali siano confermate e facilmente applicabili. Anche per questo, stiamo collaborando con il Ministero delle Infrastrutture per aggiornare l'ormai datato DM 236/89 (che regola le prescrizioni ai fini del superamento delle barriere architettoniche) alle più recenti normative indicate dalle Direttive europee.
*Angelo Fumagalli, Presidente ANIE – AssoAscensori
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