«La nostra scuola funziona bene ma ora servono i fondi del Pnrr»
di Nino Amadore
2' di lettura
«I nostri ragazzi nel loro piccolo sono bravi. Cerchiamo di dare loro una chance». A parlare è Andrea Corso, ingegnere, imprenditore del settore turistico, presidente della Fondazione Its Archimede che guarda alla dinamica di un segmento, quello del turismo e dei beni culturali, che ha in Sicilia, e in particolare nella Sicilia del Sud-Est, grandi potenzialità. Ma tutte da costruire o in qualche caso consolidare: «Sì perché il nostro tessuto imprenditoriale – spiega – è molto diverso da quello di altre parti del paese come può essere, per dire, la Romagna. Noi abbiamo imprese ancora familiari o gestite con criteri familiari e sono poche le grandi imprese dell settore alberghiero o in generale ricettivo che hanno una logica diversa».
L’altra faccia della medaglia è la sfida: costruire un sistema formativo di qualità.
È una sfida ne siamo consapevoli ma comprendiamo anche che questo sistema di formazione deve dare risposte in termini di occupazione. Tra gli iscritti non vi sono solo ragazzi appena usciti dalla scuola ma anche ragazzi con in tasca la laurea breve che non hanno avuto dall’università quelle risposte che si aspettavano. Del resto noi formiamo figure con competenze che è molto difficile costruire in un’aula universitaria. Ma va anche detto che si tratta di scuole sperimentali. I ragazzi sono contenti e questo mi sembra un grande risultato.
Cosa manca?
Avremmo bisogno per esempio di essere affiancati dalla Regione siciliana e di avere disponibilità finanziarie che speriamo possano arrivare con il Pnrr.
Si dice: la Sicilia può vivere di turismo e cultura. Quindi esattamente ciò di cui vi occupate voi.
Beh sì e penso che in futuro questi settori avranno un peso ancora maggiore. Noi come sistema formativo dobbiamo avere la capacità di preparare i ragazzi che già, spesso, arrivano con una backround culturale di tutto rispetto. Abbiamo a fianco, per esempio nell’area di Taormina, un sistema della formazione scolastica che nel settore del turismo è una vera eccellenza.
Come vede il futuro? Che tipo di impostazione si immagina per l’Its?
Io penso che si evolverà sempre di più verso l’impresa didattica per dare un’opportunità immediata a chi si iscrive. Ci stiamo lavorando.
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