Tim dà nuova vita alle cabine telefoniche: arrivano le postazioni digitali
Le cabine telefoniche di Tim, in via di rottamazione in Italia, saranno trasformate in “stazioni intelligenti”, un nuovo punto di riferimento in città per i servizi che offriranno
di Andrea Biondi
I punti chiave
3' di lettura
Saranno info point per la cultura, il turismo e tutte le informazioni che il Comune vorrà fornire ai cittadini: dall’offerta dei musei a cinema, teatri, concerti ed eventi culturali. Ma anche un presidio per la sicurezza, con il tasto “Women+” che consentirà di richiedere aiuto in situazioni di pericolo.
Parte da Milano la nuova vita delle cabine telefoniche, alla quale da poco abbiamo definitivamente detto addio. Durante la conference call sui conti del semestre, ai primi di agosto, l’ad Tim Pietro Labriola ha confermato che si sta andando verso lo smantellamento delle cabine telefoniche. E che il processo sarà completato entro il 2023, in anticipo rispetto al 2026.
Un processo di dismissione europeo
Addio spogliatoi improvvisati per Superman. Addio a quelle presenza comunque rassicuranti per qualsiasi emergenza, luoghi in cui si è consumata tanta vita fino alla diffusione ormai capillare dei telefoni cellulari (le sim “human” erano 78,3 milioni a marzo 2023, secondo gli ultimi dati Agcom). Lo smaltimento delle vecchie cabine è iniziato in molti Paesi già agli inizi del 2000. Il Regno Unito è stato tra i primi a dire addio (primi anni del 2000), mentre oltreoceano hanno cominciato a ridisegnarle, trasformandole all’insegna dell’high tech e dell’arte, con installazioni nei luoghi simbolo della Grande Mela, come Times Square. In Europa uno degli ultimi Paesi a dare l’addio alle cabine telefoniche è stata la Francia, nel 2017, e ora – con qualche anno di ritardo – questo percorso di trasformazione arriva anche in Italia.
Milano apripista
Un capitolo si chiude e un altro si prepara a essere aperto. Si parte da Milano. Che è stata apripista già per la prima cabina telefonica stradale che in Italia fu installata proprio nel capoluogo lombardo, in piazza San Babila, il 10 febbraio 1952 per iniziativa della concessionaria Stipel. E proprio a Milano ora Tim ha programmato, in virtù di un accordo con il Comune ambrosiano, di installarne 450 per arrivare poi gradualmente in altre 13 città, per un totale di circa 2.500 cabine, contro le 15mila vecchie cabine in corso di dismissione in accordo con Agcom.
Un presidio di sicurezza
Nuove cabine digitali, dunque. Vere e proprie stazioni intelligenti in modalità touch screen, create in collaborazione con Urban Vision . Per fare cosa? Innanzitutto, spiega un comunicato di Tim, «le cabine digitali rappresentano un presidio evoluto e inclusivo, con applicazioni sensoristiche che consentiranno anche alle persone con disabilità motorie, barriere linguistiche o visive, di accedere alle informazioni e ai servizi digitali in modo personalizzato, semplice e veloce».
Poi, come detto, è previsto il tasto “Women+” con cui «è possibile accedere in tempo reale a un servizio di supporto con operatore per segnalare, gestire ed assistere la persona che ne faccia richiesta. Si tratta di una funzionalità a valenza sociale che mette a disposizione della collettività uno strumento di contrasto agli episodi di violenza nei confronti delle donne o dei fenomeni di microcriminalità».
Interfaccia con la città
E, infine, in definitiva saranno delle interfacce con la città, con la sua offerta culturale e non solo. Sapere cosa c’è al cinema, o al teatro, o per l’offerta dei musei, fino a scegliere e prenotare un ristorante o un taxi oppure avere informazioni sulla viabilità. Tutto questo potrà passare da questi nuovi “presidi urbani”, utili anche per telefonate di urgenza, a numeri fissi e mobili.
Labriola: «Seconda vita al nostro patrimonio»
«Con questo progetto trasformiamo la cabina tradizionale, nata negli anni ’50, in uno sportello multiservizi di nuova generazione che contribuirà a rendere le nostre città più sostenibili. Abbiamo così colto l’opportunità di dare una seconda vita ad una parte del nostro patrimonio, ormai superato dalle nostre abitudini, per farlo evolvere e diventare anche un importante presidio di sicurezza per le donne in situazioni di pericolo», commenta l’ad Tim, Pietro Labriola . «Siamo davvero orgogliosi di essere partner di Tim in questo grande progetto», afferma Gianluca De Marchi, amministratore delegato di Urban Vision.
«Non sei mai solo quando sei vicino a un telefono». Questo era il claim utilizzato dalla Sip, alla fine degli anni Settanta, nella campagna dedicata alla telefonia pubblica in cui spiccava l’immagine di una cabina telefonica di color giallo installata all’aperto. Il mondo è cambiato. Il principio magari no.
loading...