La passione e lo stile con la giusta dose di adrenalina al volante
Maneggevole e precisa alla guida, con una forte personalità tecnologica. Per chi cerca un'alternativa ai già noti suv coupé, la svolta di Cupra Formentor
di Giulia Paganoni
3' di lettura
Lo stile non è un concetto astratto, ma, come diceva Hemingway è semplicemente il modo di fare ciò che deve essere fatto. Niente è più vero per Cupra che dal 2018 è diventato un marchio indipendente (nato in seno a Seat) appartenente al gruppo Volkswagen. Dopo aver proposto varianti di modelli Seat (Cupra Ateca e Cupra Leon), quest'anno è arrivato il primo modello sviluppato ex novo: Formentor. La formula è quella del suv coupé, ma rispetto ai «soliti noti» si distingue per alcune caratteristiche stilistiche originali oltre che per la qualità e le tecnologie.
Partiamo dallo stile dunque. Quello della parte anteriore è imponente e robusto. Il design del cofano presenta diverse venature che riflettono la luce creando giochi esteticamente interessanti, mentre le prese d'aria definiscono il carattere sportivo. Nel posteriore, come ormai tipico per i modelli del gruppo Vw, i gruppi ottici sono uniti da una fascia luminosa che attraversa l'intera larghezza del veicolo. A migliorare l'aerodinamica, lo spoiler posteriore con paraurti sportivi. Se poi occorresse un ulteriore segno di carattere, si aggiungono i cerchi in lega con dettagli in rame fino a 19 pollici (18 di serie).
Le sue dimensioni sono generose, 4,45m di lunghezza, 1,84m di larghezza e 1,51m altezza con una capacità del bagagliaio di 450 litri. Gli allestimenti disponibili sono due (Formentor e Veloz) ed è già ben dotato anche l'entry level: si differenziano per il fatto che il primo è riservato alle versioni fino a 204 cv e l'altro da 245 fino a 310 cv.
Veniamo alla guida. L'auto si rivela maneggevole e precisa. L'adrenalina al volante della versione benzina più pepata da 310 cv, quella che abbiamo provato, è notevole. La gamma motori si compone di altri benzina (150, 190, 245 cv), diesel (150 cv) e due varianti con tecnologia ibrida plug-in (204 e 245 cv), questi ultimi in arrivo il prossimo anno.
Una volta saliti a bordo, si percepisce la personalità tecnologica. Ciò che salta all'occhio sono i due schermi, il cruscotto digitale da 10,25 pollici (di serie) e il touchscreen al centro della plancia da 12 pollici (10 per la versione base), da cui si ha accesso a tutta la gestione del veicolo, dall'infotainment alla connettività di bordo fino gestione del clima, scelta quest'ultima che forse avremmo preferito ancora “analogica”. Le sellerie sono sportive e la cura nei dettagli è elevata, come si nota dai materiali utilizzati. Il volante ha l'anello tagliato in basso, come una vera sportiva ed è multifunzione. Per l'allestimento Veloz (Vz) sono inclusi anche la pedaliera in alluminio e lo sterzo progressivo.
L'offerta dei sistemi di assistenza alla guida è ampia e tra questi vale la pena di ricordare il cruise control adattivo e predittivo. Durante la prova abbiamo guidato la versione più potente, quella da 310 cv con cambio Dsg a sette rapporti e trazione integrale. L'auto è molto stabile nonostante l'altezza da terra e non soffre eccessivamente di rollio, a conferma anche della buona gestione della distribuzione dei pesi, oltre che del buon mix tra rigidità della carrozzeria e taratura delle sospensioni. Oltre alla potenza del 2 litri benzina, abbiamo notato anche un'ottima risposta nella frenata, grazie all'impianto marchiato Brembo.
Per dirla ancora con uno scrittore: “La passione, la bellezza, lo stile… Ho dei gusti molto semplici. Mi piace il meglio di tutto”.
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