Asset management digitale

La piattaforma di investimento di Scalable Capital pronta a sbarcare in Ita

Con un modello a metà strada tra wealth management e trading, la fintech tedesca ha 350mila clienti con sei miliardi di asset in gestione

di Pierangelo Soldavini

3' di lettura

«Il nostro principale concorrente? Le persone che non investono e che tengono i soldi sul conto corrente. In Europa la seconda asset class dopo il real estate è il contante, i soldi depositati sui conti correnti». Un fenomeno che diventa un'opportunità nelle parole di Eric Podzuweit, co-Ceo e co-founder di Scalable Capital, realtà fintech tedesca che si propone come piattaforma di investimento alla portata di tutti con una proposta a metà tra il wealth management e il trading con l'ambizione di diventare “la Charles Schwab europea digitale”.

L'idea è nata tra Podzuweit e altri due colleghi che avevano lavorato nell'investment banking di Goldman Sachs tra Londra e Francoforte. «Tutti, amici e parenti, ci chiedevano dove poter investire i loro risparmi. Non avevamo una risposta precisa: non fare nulla non era una buona idea, ma neanche andare in banca, dal tradizionale consulente, opzione di solito molto costosa e poco flessibile. Così abbiamo capito che la risposta poteva venire dalla tecnologia: un sistema che potesse gestire i soldi», sottolinea Podzuweit.

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I fondatori di Scalable Capital: da sinistra, i co-Ceo Erik Podzuweit e Florian Prucker, e Stefan Mittnik, Chair di Econometria finanziaria a Lmu Munich.

Così nel 2014 è nata Scalable Capital, realtà supervisionata dalla tedesca Bafin arrivata oggi a oltre 350mila clienti con sei miliardi di euro di asset under management che si prepara a sbarcare a breve in Italia, Francia e Spagna. Tra i finanziatori della prima ora figura anche Blackrock, il più grande asset manager a livello globale che ancora oggi è il maggior investitore e che collabora con la piattaforma, soprattutto per i portafogli legati alla sostenibilità.

L'ultimo round è stato lo scorso giugno quando Scalable ha raccolto 260 milioni di euro a una valutazione di 1,5 miliardi.

L'offerta della piattaforma si snoda attorno a due modelli. Da una parte un roboadvisor che gestisce automaticamente gli investimenti sulla base del profilo del singolo: età, reddito, propensione al rischio sono sufficienti per costruire un portafoglio cui poter aderire anche sulla base di piani di risparmio mensili, «con un entry level di mille euro, decisamente più basso del classico prodotto tradizionale, e una fee di gestione contenuta allo 0,75% annuo», sottolinea il Ceo.

In alternativa l'utente può scegliere la componente “neobroker” dove poter investire su singoli asset tra Etf, 7mila azioni da tutto il mondo e criptovalute, con una flat fee modello Netflix da 3 euro al mese.

Si tratta di due gruppi di investitori tendenzialmente separati, difficile che si spostino da un modello all'altro: a scegliere il roboadvisor sono utenti con una media sui 50 anni a investimenti sui 30-40mila euro, mentre per la parte di brokeraggio la media scende sui 34 anni con 11-12mila euro.

«La logica che consigliamo è sempre di medio periodo e anche chi sceglie il trading ha un atteggiamento piuttosto prudenziale con il 60% che privilegia gli Etf e solo il 5% le cripto», spiega Podzuweit.

Il campo europeo si sta arricchendo di player, ma Scalable punta a rimanere fedele alla specializzazione negli investimenti. «Non vogliamo diventare una neobank», afferma senza incertezze il Ceo: la banca del futuro non solo un'istituzione unica che eroga tutti i servizi ma saranno app differenti che sanno fare bene i singoli mestieri della banca, una sorta di “unbundling” dei servizi finanziari. «La concorrenza si giocherà certo su costi e offerta, ma a essere decisiva sarà la funzionalità e la semplicità delle soluzioni per permettere alle persone di diventare investitori in maniera agile».

Su queste basi la “Charles Schwab europea” punta a raggiungere i 100 miliardi di euro in gestione - e a una Ipo - entro sei-sette anni. Grazie alla conquista di una di quelle app di riferimento che sostituiranno le banche.

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