Tendenze

La prima fiera di design da collezione d'Australia: una realtà da esplorare

Oltre 100 fra nomi noti e creativi emergenti espongono pezzi unici o in edizione limitata con forti radici territoriali e culturali. Acquistabili anche online.

di Alexis Paparo

Christopher Boots Studio

3' di lettura

Mostre, aste, quotazioni in crescita. Abbiamo raccontato di recente in questo pezzo di approfondimento quando l' arte aborigena sia oggi sotto i riflettori. Una scoperta che s'inserisce in una generale e rinnovata attenzione per una creatività lontana dal mainstream, figlia di pratiche artistiche e filosofie di pensiero fuori dai circuiti fino a poco tempo fa. Si pensi alla ceramica o all'arte tessile, per decenni relegate entro i confini dell'artigianato.

Elliat Rich, Installation view of Other Places, 2018 alla Sophie Gannon Gallery (Foto Sean Fennessy)

Anche nel mondo del design sta succedendo qualcosa di simile, con un rinnovato interesse verso materiali, tecniche, designer autoctoni, fortemente rappresentativi di un territorio e di una comunità. La prima edizione della Melbourne Design Fair, nel contesto dell'omonima Design Week (17-27 marzo), è un'ottima occasione per scoprire e approfondire ciò che l'Australia ha da dire in fatto di design da collezione. Organizzata dalla National Gallery of Victoria, in collaborazione con la Melbourne Art Foundation, è accessibile dal vivo fino al 20 marzo al Warehouse 16 di Duke Street 28, nel quartiere di Abbotsford e online, fino al 3 aprile, attraverso una sezione dedicata su Artsy . In mostra e disponibili per l'acquisto prototipi, pezzi unici o in edizione limitata di oltre 100 designer australiani e neozelandesi, inclusi creativi aborigeni emergenti o già noti.

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Un'opera di Delissa Walker, il suo lavoro è stato raccolto dalla National Gallery of Victoria e dalla Art Gallery of South Australia.

La fiera si articola in due parti: Present, con le presentazioni di tredici delle principali gallerie e studi di design del Paese, e Select, con un focus su 35 creativi, dai vertici del settore alle sue stelle nascenti. Quest'ultima è curata da Simone LeAmon, responsabile del dipartimento di design contemporaneo e architettura della National Gallery of Victoria. E se, come sostiene LeAmon, il design contemporaneo da collezione “è una produzione culturale che riflette il nostro tempo, offre punti di vista alternativi, commenti o approfondimenti che si concretizzano in oggetti funzionali alla vita quotidiana”, nella sua selezione non potevano mancare i lavori di Cassie Leatham, artista, designer, ballerina, tessitrice ed educatrice della popolazione Taungurung / Wurundjeri, nella Nazione Kulin, che condivide attraverso tutti questi media la sua cultura. O di Delissa Walker, del popolo Kuku Yalanjin, nell’estremo nord del Queensland, che crea contenitori, vasi e opere da appendere utilizzando le fibre della palma nera, endemica del territorio in cui vive.

I vasi di velluto della neozelandese Caro Pattle, una delle designer esposte da Craft Victoria.

Anche nella sezione Present si vuole stimolare un confronto con il design più tradizionale: la galleria Agency, un’organizzazione no-profit aborigena dello Stretto di Torres, presenta una curatissima selezione di opere dei più noti artisti aborigeni, come Pedro Wonaeamirri e Regina Pilawauk Wilson. I pezzi proposti dialogano perfettamente con quelli di Christopher Boots Studio, arredi e lampade che esplorano le relazioni tra architettura, simbologia e geometria che si trovano in natura. O con i vasi di velluto, tessuti usando una tecnica tradizionale, della neozelandese Caro Pattle, una delle designer esposte da Craft Victoria. Da Design Tasmania sono esposti arredi che combinano legno riciclato o inutilizzato di sei alberi autoctoni della regione. Sophie Gannon Gallery presenta cabinet e piccoli contenitori di Elliat Rich, una delle designer più famose d'Australia basata a Alice Springs, che proprio dalle forme e dai colori del deserto trae la sua ispirazione.

Cassie Leatham (Foto Kelly Coleman)

Attraverso questi oggetti ci si avvicina alla cultura materiale australiana e si può toccare con mano un processo di convergenza di idee, materiali e tecniche produttive, sempre dialogante con la natura. Nell'attesa della prossima edizione del Salone del Mobile, che si prospetta come la più rispettosa dell'ambiente di sempre.

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