La prima fiera di design da collezione d'Australia: una realtà da esplorare
Oltre 100 fra nomi noti e creativi emergenti espongono pezzi unici o in edizione limitata con forti radici territoriali e culturali. Acquistabili anche online.
di Alexis Paparo
3' di lettura
Mostre, aste, quotazioni in crescita. Abbiamo raccontato di recente in questo pezzo di approfondimento quando l' arte aborigena sia oggi sotto i riflettori. Una scoperta che s'inserisce in una generale e rinnovata attenzione per una creatività lontana dal mainstream, figlia di pratiche artistiche e filosofie di pensiero fuori dai circuiti fino a poco tempo fa. Si pensi alla ceramica o all'arte tessile, per decenni relegate entro i confini dell'artigianato.
Anche nel mondo del design sta succedendo qualcosa di simile, con un rinnovato interesse verso materiali, tecniche, designer autoctoni, fortemente rappresentativi di un territorio e di una comunità. La prima edizione della Melbourne Design Fair, nel contesto dell'omonima Design Week (17-27 marzo), è un'ottima occasione per scoprire e approfondire ciò che l'Australia ha da dire in fatto di design da collezione. Organizzata dalla National Gallery of Victoria, in collaborazione con la Melbourne Art Foundation, è accessibile dal vivo fino al 20 marzo al Warehouse 16 di Duke Street 28, nel quartiere di Abbotsford e online, fino al 3 aprile, attraverso una sezione dedicata su Artsy . In mostra e disponibili per l'acquisto prototipi, pezzi unici o in edizione limitata di oltre 100 designer australiani e neozelandesi, inclusi creativi aborigeni emergenti o già noti.
La fiera si articola in due parti: Present, con le presentazioni di tredici delle principali gallerie e studi di design del Paese, e Select, con un focus su 35 creativi, dai vertici del settore alle sue stelle nascenti. Quest'ultima è curata da Simone LeAmon, responsabile del dipartimento di design contemporaneo e architettura della National Gallery of Victoria. E se, come sostiene LeAmon, il design contemporaneo da collezione “è una produzione culturale che riflette il nostro tempo, offre punti di vista alternativi, commenti o approfondimenti che si concretizzano in oggetti funzionali alla vita quotidiana”, nella sua selezione non potevano mancare i lavori di Cassie Leatham, artista, designer, ballerina, tessitrice ed educatrice della popolazione Taungurung / Wurundjeri, nella Nazione Kulin, che condivide attraverso tutti questi media la sua cultura. O di Delissa Walker, del popolo Kuku Yalanjin, nell’estremo nord del Queensland, che crea contenitori, vasi e opere da appendere utilizzando le fibre della palma nera, endemica del territorio in cui vive.
Anche nella sezione Present si vuole stimolare un confronto con il design più tradizionale: la galleria Agency, un’organizzazione no-profit aborigena dello Stretto di Torres, presenta una curatissima selezione di opere dei più noti artisti aborigeni, come Pedro Wonaeamirri e Regina Pilawauk Wilson. I pezzi proposti dialogano perfettamente con quelli di Christopher Boots Studio, arredi e lampade che esplorano le relazioni tra architettura, simbologia e geometria che si trovano in natura. O con i vasi di velluto, tessuti usando una tecnica tradizionale, della neozelandese Caro Pattle, una delle designer esposte da Craft Victoria. Da Design Tasmania sono esposti arredi che combinano legno riciclato o inutilizzato di sei alberi autoctoni della regione. Sophie Gannon Gallery presenta cabinet e piccoli contenitori di Elliat Rich, una delle designer più famose d'Australia basata a Alice Springs, che proprio dalle forme e dai colori del deserto trae la sua ispirazione.
Attraverso questi oggetti ci si avvicina alla cultura materiale australiana e si può toccare con mano un processo di convergenza di idee, materiali e tecniche produttive, sempre dialogante con la natura. Nell'attesa della prossima edizione del Salone del Mobile, che si prospetta come la più rispettosa dell'ambiente di sempre.
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