La procura svizzera apre un’indagine sull’acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs
L’indagine esaminerà fughe di notizie e potenziali violazioni del diritto penale da parte di funzionari, autorità di regolamentazione e dirigenti di banca
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L’ufficio del procuratore generale svizzero ha avviato un’indagine sull’acquisizione, mediata dal governo, di Credit Suisse da parte di Ubs e sta raccogliendo prove per identificare possibili reati.
«Vista la rilevanza degli eventi», il procuratore federale «intende adempiere in modo proattivo al suo mandato e alla sua responsabilità di contribuire a una piazza finanziaria svizzera pulita e ha istituito un sistema di monitoraggio al fine di adottare misure immediate in caso di qualsiasi circostanze che rientrano nella sua giurisdizione», ha affermato l’ufficio in una dichiarazione inviata a Bloomberg News domenica.
L’indagine della procura
Il procuratore generale ha ordinato alle autorità nazionali e regionali di «indagare e raccogliere informazioni» al fine di «analizzare e identificare possibili reati», secondo la dichiarazione. Il procuratore non ha specificato se sta cercando violazioni della legge da parte di funzionari governativi, dirigenti di banca o giornalisti che hanno riferito delle trattative a porte chiuse.
L’autorità di regolamentazione finanziaria Finma lo scorso fine settimana ha dichiarato che stava «esplorando opzioni» su come ritenere responsabili i dirigenti di banca sospettati di gestire negligentemente i rischi che hanno portato al quasi collasso del Credit Suisse. Il diritto penale svizzero è anche noto per avere poche protezioni per gli informatori. Le autorità hanno recentemente avviato un’indagine sui sospetti di spionaggio aziendale e violazioni delle leggi sul segreto bancario dopo che i giornalisti avevano riferito di una fuga di notizie che descriveva in dettaglio le proprietà di 18.000 ricchi titolari di conti bancari nel Paese.
Ubs taglia migliaia di posti di lavoro
Intanto, dopo aver completato l’operazione con Credit Suisse, Ubs taglierà tra il 20% e il 30% dei sui posti di lavoro, circa 36 mila posti in tutti il mondo di cui 11 mila in Svizzera. Le cifre sono riportate dal domenicale Sonntagszeitung, secondo quanto citato dall’agenzia Bloomberg. Credit Suisse aveva annunciato 9mila tagli prima dell’operazione di salvataggio di Ubs. I due istituti di credito insieme impiegavano quasi 125.000 persone alla fine del 2022, di cui circa il 30% del totale in Svizzera. Pubblicamente, Ubs - che non conferma nè smentisce - ha affermato che farà chiarezza sui tagli di posti di lavoro il prima possibile.
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