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La progettualità che trasforma gli spazi in luoghi fisici o virtuali

di Osservatorio Mira

2' di lettura

L’ambito dello Spaces Design, nella tradizione italiana a cavallo tra le competenze dell’architetto e del designer, dà identità allo spazio conferendogli il carattere di luogo. Per questa ragione, le sue attività tendono sempre più a cogliere, anche nel progetto più ordinario, una ricerca sui temi dell’accessibilità, dell’accoglienza e dell’inclusività, considerandoli elementi di branding. Il Piemonte è costituito da imprese che offrono progettualità («Core Design») oppure guidate dal design (Design Driven) negli ambiti dell’Interior, dell’Exhibit, del Retail design e del Public Space. Tratto comune è una propensione alla sperimentazione di linguaggi nuovi, ma anche di un rispetto dello spazio/contesto, osservabile in particolare nei luoghi di ristorazione e ricettività, nei beni culturali e nell’outdoor urbano, settore con una tradizione di progetto a sistema in Torino. Guardando ai numeri, in particolare agli addetti del Core Design, lo Space Design è secondo (12%), dopo Communication & Multimedia, con una percentuale che scende (3%) nelle imprese Design Driven operanti nel settore contract, tenendo però conto che questa categoria non include i produttori di arredi e accessori, censiti invece nell’ambito del Product Design. L’Interior design è pertanto composto da progettisti freelance oppure organizzati in studi con all’interno architetti, designer e arredatori. Figure che all’occasione – primo segnale del cambiamento di metodo – includono competenze come product designer, grafici e web designer, nella logica del progetto integrato e condiviso. Ciò accade sia per le attività Core Design (88%), che operano per i luoghi del commercio e della ristorazione, sia per quelle Design Driven (70,6%), impegnate nella gestione di interventi cosiddetti “chiavi in mano” per l’hôtellerie (si veda il grafico a destra). In entrambi i casi le varie competenze lavorano sin dall’inizio insieme, dal progetto di architettura a quello di allestimento, dalla grafica alla brand identity. Si aprono anche mercati per nuove professionalità come l’home staging, l’allestimento o messa in scena della casa, una nicchia correlata al marketing immobiliare, ai B&B e al cosiddetto “microliving”, cioè case allestite su misura per affitti temporanei. Altro tratto distintivo dello Space Design in Piemonte è l’Exhibit design, un settore che vive in continuità con la tradizione dei grandi eventi fieristici e congressuali del passato (nel 2000 le aziende di stand superavano le cento unità, oggi sono ridotte nel numero, ma hanno nuove prospettive). È un segnale di riconversione che si accompagna alla crescita del sistema della cultura e vede professionisti e imprese impegnati nel progetto di eventi, mostre temporanee e showroom aziendali, dove allestimento e storytelling multimediale non sono separati. E, già da oggi, si osserva quella che potrebbe rivelarsi la più grande trasformazione dello Space Design: da luogo fisico a luogo digitale, attraverso la nascita di showroom virtuali e multimediali oppure nel metaverso.

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