La ricetta made in Italy della mobilità elettrica light
di Mario Cianflone
2' di lettura
Un aggiornamento di stile per gli scooter Askoll Ngs ed eS Evlution , con una messa a punto tecnologica e il debutto di un veicolo che non c’era. Ecco le novità firmate dalla azienda di Dueville, vicino Vicenza, per la mobilità sostenibile post pandemia.
Si chiama e.sco, un nome che fonde il concetto di e-scooter (che in inglese vuol dire monopattino elettrico) e idea di movimento. Di tratta di un veicolo (in Askoll ritengono che chiamarlo monopattino sia riduttivo) a tre ruote da 10 pollici: due al posteriore e una anteriore che ammortizzata con forcella integra il motore brushless con freno rigenerativo. Il retrotreno, con due freni a disco, oggetto di numerosi brevetti, ha la peculiarità di essere basculante oltre che dotato di sospensioni. In questo modo, il veicolo offre una leggera sterzatura anche con le ruote dietro mantenendo stabilità in ogni condizione. La batteria da 630 Wh assicura circa a 60 km di autonomia.
Che senso ha un veicolo del genere? In primo luogo, non è destinato all’utenza privata (anche se è molto divertente da guidare) ma è rivolto agli operatori dello sharing (settore dove Askoll Eva (la società, quotata, specializzata in mobility del gruppo vicentino) è molto presente, basti pensare alla flotta di eCooltra).
L’obiettivo degli ingegneri di Askoll Eva, spiega l’amministratore delegato Gianfranco Nanni, è stato quello di superare i limiti dei monopoattini convenzionali, giudicati non a torto troppo pericolosi, instabili e con performance dinamiche e strutturali da giocattolo. Con e.sco si punta a offrire un veicolo, costruito con standard automotive di affidabilità e robustezza , in grado di garantire un ciclo di vita lungo idoneo ad assicurare la sostenibilità economica e ambientale ed economica degli operatori che al momento sono costretti a un rinnovo dei parchi con una frequenza elevata (durano, secondo le stime, solo qualche mese) tale da comportare un costo non accettabile ed essere controproducente nei confronti della missione green così ben propagandata da queste aziende. Il nuovo e.sco, ideato sviluppato e prodotto a Dueville, incorpora tracker Gps e telemetria e non solo è la risposta italiana alla micromobilità cinese, ma è anche un progetto fortemente voluto da Elio Marioni, eclettico presidente e fondatore del gruppo Askoll che voleva produrre un’auto elettrica (Eva) ma poi si è arenato in sabbie mobili politiche e industriali. E mentre il sogno della citycar è svanito (anche se Marinoni pare averlo ancora nel cassetto) cresce l’offerta degli scooter elettrici.
La gamma 2021 degli Ngs è stata rinnovata nella gamma colori e esibisce finiture migliorate con grafiche underlay, cioè applicate sotto lo strato di vernice trasparente. Inoltre, i ciclomotori elettrici Ngs2 e eS2 Evolution, saranno offerti anche una sola batteria (Askoll ne monta due estraibili, ma i costi aumentano) tuttavia sono state mantenuti le stesse prestazione in velocità e accelerazione lavorando sull’elettronica di controllo che tra l’altro è progettata prodotta in sede come asset tecnologico strategico dell’azienda di Dueville.
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