Legno, paglia e sughero

La riscoperta di materiali antichi e naturali soddisfa la voglia di sostenibilità

di Antonella Galli

La poltrona Tessa di Antonio Citterio per Flexform, con struttura in massello di frassino o noce canaletto; schienale e seduta sono in paglia di fiume intrecciata a mano

2' di lettura

L o sguardo al passato non investe solo le tipologie d’arredo, ma anche i materiali, prediligendo materie pure, non trattate industrialmente e non modificate. Una ricerca che si proietta verso la naturalità degli oggetti, in legno massello – magari lavorato con incastri di tradizione ebanistica – in fibre vegetali intrecciate manualmente o anche in sughero.

Come ad esempio nelle riedizioni che l’azienda danese Carl Hansen & Søn sta proponendo degli arredi di un maestro del modernismo scandinavo, il designer Børge Morgensen (1914-1972), tra cui il Table Bench BM0488 del 1958, un arredo versatile dalla duplice funzione di panca e tavolino. Era obiettivo di Morgensen creare arredi funzionali e lineari, da tramandare di padre in figlio, in materiali naturali: direttive attuali e applicate anche al Table Bench, in rovere massiccio (ma solo il durame, la parte interna e più compatta del tronco) con giunzioni tradizionali e piano in rattan intrecciato a doppia trama.

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Un orientamento in tale direzione viene anche da Antonio Citterio, che per Flexform ha progettato una nuova poltrona: Tessa, di apparente semplicità, ha la struttura in massello di frassino o di noce canaletto tornito e incastri eseguiti secondo tradizione. Seduta e schienale sono in rete di paglia di fiume intrecciata manualmente. «La scintilla creativa è stata accesa all’istante grazie alla memoria di alcuni materiali: la paglia di fiume, per esempio – afferma Citterio – fa parte della memoria di quando ero bambino e avevamo le sedie impagliate. Questo sapore rurale, il sapore del contadino, la semplicità del disegno, l’idea di un oggetto che vuol essere quasi non disegnato, spontaneo: è ciò che fa la bilancia del progetto».

Il tema della paglia intrecciata riporta inevitabilmente a Gebrüder Thonet Vienna, che prosegue nella produzione con il tipico intreccio in canna d’India sia di arredi storici, sia di nuove proposte, tra cui la linea di mobili contenitori Mos (consolle, librerie, side table), in cui due ali laterali curvate contengono i piani in legno ad ellissi. Enrico Fratesi, del duo GamFratesi che lo ha disegnato, rivela: «Da sempre prediligiamo lavorare con materiali naturali sia per un gusto personale, sia per una scelta di sostenibilità. La sfida che ci poniamo quando siamo di fronte a un nuovo progetto è interpretare quello che già conosciamo, come il legno o la paglia di Vienna, con un approccio sperimentale».

Natura e industria si incontrano anche nella linea di lavabi Borghi di antoniolupi firmata da Gumdesign: la base è una colonna in sughero, leggero, elastico e impermeabile, derivato dai tappi delle bottiglie e aggregato con gomma di caucciù, sulla cui sommità poggia il bacino in Cristalmood, una resina resistente e trasparente brevettata da antoniolupi, industriale ma interamente riciclabile.

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