La rivincita delle periferie: ecco perché salgono i prezzi anche lì
Se le città sono in netta ripresa, l’aumento dei valori torna a riguardare anche le diverse «periferie» più prossime ai centri urbani grazie a soluzioni nuove, più ampie ma meno costose
di Evelina Marchesini
3' di lettura
Il 2021 è stato finalmente l’anno della ripresa immobiliare, anche in Italia e anche in termini di prezzi. Se, infatti, fino al 2020 si assisteva a un rimbalzo delle transazioni dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia, da allora stiamo vedendo anche una ripresa delle quotazioni.
Tuttavia la Penisola si divide in molteplici realtà e i comportamenti del mercato si differenziano a seconda che esaminiamo grandi città o piccole province.
Chi guida la corsa
«Nel primo semestre del 2021 il mercato immobiliare italiano ha messo in luce un aumento dei valori in tutte le realtà esaminate: grandi città (+0,8%), hinterland delle grandi città (+0,4%) e capoluoghi di provincia (+0,4%)», spiegano dall’Ufficio studi di Tecnocasa, che ha elaborato i dati in esclusiva per Il Sole 24 Ore.
Le metropoli, in particolare, hanno risentito del buon andamento di Bologna (+2,3%) e di Milano (+2,0%) che hanno registrato il rialzo più importante. Le due città, tra l’altro, anche durante il 2020 in piena pandemia avevano messo in luce risultati migliori rispetto alle altre.
Su Milano è la rigenerazione urbana a determinare l’ottimo andamento di numerosi quartieri. «Allo stesso tempo nel capoluogo lombardo – dice Fabiana Megliola, responsabile Ufficio studi di Tecnocasa – si è messo in evidenza un ottimo trend delle zone periferiche dove si stanno indirizzando coloro, tra cui giovani, che cercano soluzioni più ampie o di nuova costruzione a prezzi più accessibili».
Roma e Genova, per la prima volta nella prima parte del 2021, escono dal territorio negativo e registrano valori sostanzialmente stabili, rispettivamente +0,1% e +0,3 per cento. A livello di compravendite, nei primi nove mesi dell’anno, Milano è stata meno dinamica di Roma nel confronto fatto sullo stesso periodo del 2019 e del 2020. Nel capoluogo lombardo la domanda sostenuta deve fare i conti con un’offerta molto più bassa e costosa.
Il recupero degli hinterland
Chi l’ha detto che gli hinterland sono brutti e penalizzati? In realtà l’andamento è stato positivo anche nell’hinterland delle grandi città, che mettono a segno una crescita dello 0,4% con una buona performance di quello di Verona (+2,2%) trascinato dalle località del lago di Garda dove c’è una forte domanda di casa vacanza e di Milano (+1,7 per cento).
«Quest’ultimo in particolare – spiega Megliola – ha registrato un buon risultato nei Comuni della prima cintura e ben collegati con la città, ma anche la seconda cintura ha dato soddisfazioni». Tra le realtà che hanno ben performato ci sono Gorgonzola, Cernusco, Magenta, Rho, Sesto San Giovanni.
A premiare queste realtà anche l’offerta immobiliare di nuova costruzione e la possibilità di acquisto di soluzioni più ampie e indipendenti a prezzi più concorrenziali. Milano, infatti, è la città con il prezzo medio più elevato e questo sta spostando l’interesse verso le zone dell’hinterland.
I Comuni della provincia di Romachiudono invece il 2021 con un ribasso dello 0,5% ma si evidenzia una buona tenuta delle località di mare, interessanti non solo come casa vacanza ma anche come abitazione principale meglio ancora se ben collegate con la città (Anzio e Ladispoli per citarne alcune). A livello di scambi di abitazioni l'hinterland di Roma ha performato leggermente meglio di quello di Milano, grazie anche ad alcune località di mare.
Città a misura d’uomo
I capoluoghi di provincia chiudono con una crescita dei valori complessivi dello 0,4%, secondo i dati di Tecnocasa. Sono realtà che hanno evidenziato trend interessanti. Vercelli e Barletta chiudono con l’aumento dei prezzi più elevato ma dovuto principalmente ai valori di partenza, molto contenuti. È molto interessante il mercato di Trieste che, da diversi semestri, lancia segnali positivi. È da tempo oggetto di acquisti da investitori nazionali e non e ha in essere la riqualificazione del porto Vecchio.
Bene anche Lecce, Reggio Emilia, Modena e Trento, di cui si apprezza la qualità di vita e il fatto di essere a “misura d’uomo” e di offrire molti servizi di prossimità. Tutte queste città hanno anche poli universitari importanti e sono noti per la qualità dei servizi offerti, mentre la città salentina ha dalla sua anche un’importante presenza di flussi turistici e la vicinanza al mare.
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