La sanità dimenticata: il rapporto spesa/Pil scenderà al 6% nel 2025
Mai come oggi sarebbe il caso di riflettere sull'emergenza ospedaliera considerando anche che, tra guerra in Ucraina e caro-bollette, la situazione del servizio sanitario si è, nel frattempo, ulteriormente aggravata: non è, quindi, mai troppo tardi per intervenire
di Giancarlo Mazzuca
2' di lettura
Chi non ricorda l'incenso a lode del corpo sanitario italiano nel pieno dell'emergenza-Covid? Tanti peana assolutamente meritati: basta rileggere certi sondaggi fatti due anni fa. In particolare, sono riuscito a ritrovarne uno, del febbraio 2021 quando l'epidemia divampava.
Bastano pochi numeri di quell'indagine per rendersi conto come la nostra classe sanitaria fosse allora sugli specchi dell'opinione pubblica. È proprio il caso di rammentare quei dati: il 66% degli italiani interpellati riteneva la nostra classe medica come la migliore al mondo ed il 37,3% (nel Meridione ancora di più: il 43,4%) considerava “eroici” i dottori ospedalieri. Non solo: il 62,5% concordava sul fatto che i medici tricolori avrebbero dovuto essere maggiormente valorizzati e retribuiti mentre il 71,5%, esprimeva la fiducia (il 50,4% abbastanza fiducia ed il 21,1% molta) sul nostro sistema sanitario.
Meritati riconoscimenti, insomma, per l'intera categoria e, nell'esaltazione generale, anche il sottoscritto, che da giovane si era iscritto alla facoltà di Medicina per seguire le orme paterne ma che, poi, aveva cambiato facoltà, si era quasi pentito della scelta compiuta mezzo secolo fa: cosa avrebbe fatto se, invece che il giornalista, avesse preferito il camice bianco?
A questo punto, era logico aspettarsi che, dopo le tante medaglie al merito sul petto dei sanitari “made in Italy”, alle parole sarebbero seguiti i fatti, con azioni concrete per valorizzare maggiormente il corpo sanitario, ma siamo sempre bravi a scordarci delle promesse fatte e, ancora una volta, abbiamo così finito per perdere l'occasione di voltare veramente pagina.
Basta rileggere, a questo proposito, cosa è stato scritto, la settimana scorsa, da alcuni quotidiani: a parte le possibili ripercussioni sulla sanità a proposito dei procedimenti giudiziari aperti per quegli uomini politici accusati di avere in qualche modo sottovalutato l'estrema gravità del Covid, si sono stretti ancor più i cordoni della borsa per il nostro servizio sanitario nazionale.
Infatti, secondo proiezioni al 2025, il rapporto spesa sanitaria/Pil scenderà al 6% mentre la legge di bilancio di quest'anno non prevede rifinanziamenti strutturali al Servizio sanitario nazionale.
Una vera e propria batosta che colpisce la sanità pubblica in particolare perché le cliniche private sono in una situazione migliore. E, di fronte agli Sos del sistema, ci stiamo comportando come se nulla fosse con tante promesse che si sono rivelate parole al vento.
Mai come oggi sarebbe, dunque, il caso di riflettere sull'emergenza ospedaliera considerando anche che, tra guerra in Ucraina e caro-bollette, la situazione del servizio sanitario si è, nel frattempo, ulteriormente aggravata: non è, quindi, mai troppo tardi per intervenire.
loading...