La scrivania con vista è a offerta libera. Ecco dove fare lo smart working nelle aziende agricole
Si chiama Borgo Office la prima piattaforma che unisce le necessità di lavorare da remoto dei nomadi digitali all’offerta di ospitalità in zone rurali
di Gianni Rusconi
4' di lettura
La formula ha un nome ben preciso: “smart working + farm supporting”, ovvero sia lavorare da remoto alloggiando gratuitamente in aziende agricole attrezzate per l'hospitality in cambio dell'acquisto di pacchetti di sostegno per le loro coltivazioni e produzioni. In altri termini stiamo parlando dell'evoluzione del concetto di “bleasure”, da business e pleasure: prima si prolungava la trasferta di lavoro con qualche giorno di vacanza, ora si viaggia per piacere e si va in vacanza portando con sé il computer, combinando il tempo dedicato al relax con gli impegni professionali.
Lo scenario della fuga dalle città verso zone rurali e luoghi più tranquilli, disegnato anche dall'urbanista Stefano Boeri per ipotizzare la società post pandemia, è una delle scintille che ha fatto nascere il progetto Borgo Office, una “piattaforma” pensata per conciliare in modo intelligente le esigenze di tutti i soggetti coinvolti: nomadi digitali in cerca di alternative alle solite destinazioni, aziende agricole con determinati requisiti e piccoli centri scelti fra quelli più caratteristici e attrattivi della Penisola. Come conferma al Sole24ore.com l'ideatore di questo progetto, Federico Pisanty, Borgo Office ha preso avvio in forma di test circa tre mesi fa e guarda speranzoso oltre l'ostacolo delle restrizioni agli spostamenti tutt'ora in essere nell'ambito delle misure anti Covid.
“Abbiamo pensato a questo progetto quando la situazione legata all'emergenza sanitaria era migliore rispetto a quella attuale – spiega Pisanty - e confidiamo che possa svilupparsi in modo accelerato nei prossimi mesi in concomitanza con l'arrivo della bella stagione e la libera circolazione delle persone fra le diverse regioni”.
Soggiorni brevi e offerte libere che partono dai 100 euro
Il valore aggiunto che ci mette Borgo Office è in buona sostanza quello di selezionare in modo mirato (da una banca dati di tutte le aziende agricole italiane) le strutture idonee allo smart working (e quindi dotate di collegamento Wi-Fi ad alta velocità, stampante e fotocopiatrice, work desk panoramico e altri servizi), situate nei pressi di borghi tipici e storici di un certo interesse turistico e disposte ad ospitare gratuitamente i propri ospiti. Il soggiorno è a tutti gli effetti a costo zero, non prevede dunque l'obbligo di alcun pagamento, ma è strettamente legato alla possibilità di sostenere economicamente la struttura ospitante acquistandone i prodotti in cesti di diverso taglio per prezzo e dimensione. Pisanty ci ha spiegato nel dettaglio come funziona.“I pacchetti di soggiorno gratuiti proposti oggi sono tre e vanno da una notte al week end per arrivare all'intera settimana. Stiamo valutando l'opportunità di organizzare anche periodi più lunghi, anche di sei mesi, ma al momento privilegiamo la semplicità di gestione dei soggiorni brevi. L'ospite – prosegue ancora Pisanty - può liberamente decidere di acquistare o meno il pacchetto di sostegno, e quindi il cesto prodotti, anch'esso selezionabile fra tre diversi tagli, da 100, 200 o 400 euro. Il modello si regge sul fatto che l'ospite è moralmente invogliato ad acquistare i prodotti dell'azienda agricola e così facendo si attiva un meccanismo virtuoso anche per il borgo dove è sita l'azienda agricola, grazie alla crescita del turismo da smart working”.
Un modello virtuoso anche per i borghi storici
E il rischio di avere troppi ospiti non paganti? Le contromisure ai furbi, dicono i diretti interessati, è la consuetudine che vede prevalente, fra chi riceve un regalo (in questo caso l'ospitalità gratuita), il desiderio di sdebitarsi con chi fa l'omaggio. In questi primi mesi di vita la tendenza registrata è in effetti questa e l'azienda agricola, qualora fossero predominanti i soggiorni “free”, è comunque libera di uscire dal network di Borgo Office in qualsiasi momento. Se gli smart worker si dimostrano invece “riconoscenti”, per l'azienda agricola si aprono opportunità di profitto legate ai possibili acquisti aggiuntivi dell'ospite durante il soggiorno e negli anni successivi, oltre che alla promozione via passaparola della propria attività e dei propri prodotti.Il modello di business di FPC, l'azienda milanese che gestisce Borgo Office, si basa invece sue due canali di entrate. La prima, come conferma Pisanty, prevede una commissione solo sul primo acquisto di “pacchetti di sostegno” del cliente nell'azienda agricola; la seconda, che verrà introdotta solo dal secondo anno di affiliazione della struttura al portale, una modesta fee per la presenza sulla vetrina online.
Dal Trentino alla Sardegna: dove sono le strutture
A poche settimane dal lancio, assicurano da Borgo Office, le richieste di adesione al network da parte delle aziende agricole sono in crescita costante e arrivano da tutte le regioni italiane. Al momento le strutture già operative sono 10 e l'obiettivo è quello di arrivare a una trentina entro l'anno. Poche ma belle, insomma, perché il progetto “punta decisamente sulla qualità e non sulla quantità”. Da Nord a Sud, isole comprese, ecco le località oggi già raggiungibili. Si parte da Caldonazzo, in Trentino, centro adagiato nella piana alluvionale del Centa, all'estremità meridionale dell'omonimo lago. Scendendo nel bresciano si arriva a Bagolino, antico borgo medievale situato nell'alta Valle Sabbia, poco distante dal Lago d'Idro. In provincia di Alessandria, sui colli tortonesi dove si coltivano le uve di Timorasso e si producono i baci di dama, si trova invece Paderna. Borgo storico è anche Bertinoro, a 15 km da Forlì, conosciuto come il “Balcone della Romagna” per la vista incantevole su tutta la pianura romagnola. Proseguendo verso Sud si arriva invece a Staffolo, centro medioevale che sorge in cima ad un colle a circa 40 km da Ancona e insignito della Bandiera Arancione per la qualità del turismo e della Bandiera Verde per l'agricoltura. Oltrepassando l'Appennino, la proposta di Borgo Office cade su Sarteano, paesino del senese tra la Valdichiana e Val d'Orcia il cui profilo è dominato dal Castello quattrocentesco. Nel Lazio la meta suggerita agli smart worker è Tuscania, antico borgo che sorge su promontori di roccia tufacea a 180 metri sul livello del mare, mentre in Molise si può soggiornare e lavorare ad Oratino, in provincia di Campobasso, centro isolato su una rupe nella Valle del Biferno.Per gli appassionati delle isole, infine, sono pronte ad accogliere i nomadi digitali due aziende agricole di Aci Trezza, pittoresco borgo di pescatori a pochi chilometri da Catania in provincia di Catania dove Giovanni Verga ambientò il suo celebre romanzo “I Malavoglia”, e Gavoi, borgo circondato dai monti del Gennargentu nel cuore della Sardegna, a 800 metri di altitudine (Nuoro dista circa 30 km) e al centro di un'area di oltre tremila ettari ricoperta per due terzi da boschi. Più remoto di così.
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