La settima arte: assegnati i premi dedicati a Cinema e industria
Marenghi (Confindustria): «Con il documentario l’”Anima dell’impresa” abbiamo voluto raccontare il dietro le quinte delle aziende»
di Ilaria Vesentini
2' di lettura
Si chiude questa domenica la quinta edizione di “La settima arte – Cinema e industria”, il progetto internazionale che Confindustria Romagna ha lanciato con Khairos (la società che ha ridato vita al Cinema Fulgor, icona felliniana e fulcro della Rimini poetica ed evocativa tanto amata da Federico Fellini) e con il dipartimento delle Arti del campus riminese dell’Alma Mater, per mettere al centro della scena economica, sociale e culturale il cinema. «Il cinema inteso come industria che produce arte, fattore di progresso e sviluppo per la nostra società e libera impresa rivoluzionaria in grado di rompere gli schemi del presente».
Così il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Buozzi, spiega il senso della festa della “settima arte” musiva (dopo Architettura, Musica, Pittura, Scultura, Poesia e Danza) e il legame tra la cultura cinematografica e quella industriale di cui Rimini è la quintessenza.Le cinque giornate dell'edizione 2023 hanno visto alternarsi proiezioni, anteprime, conferenze, masterclass, mostre, presentazioni di libri e questa sera culmineranno nella consegna del “Premio Confindustria Romagna Cinema e Industria”, attribuito a professionisti della settima arte distintisi per il proprio lavoro e valore, selezionati da una giuria presieduta dal regista Pupi Avati.
Saranno assegnati il Premio ad honorem 2023 al tre volte premio Oscar Vittorio Storaro, il Premio speciale alla Carriera all'attrice e produttrice cinematografica Edwige Fenech e al regista e attore teatrale e cinematografico Gabriele Lavia; oltre ai sigilli a BIBI Film (Premio alla Produzione), Teodora (Premio alla Distribuzione), Giada Calabria (Premio alla Scenografia) e Michele Braga (Premio alla Musica). Il connubio tra cinema e industria e la capacità della settima arte di rompere schemi consolidati è rafforzato dalla proiezione, in apertura della cerimonia, di un estratto di “L'Anima dell’Impresa”, il documentario (https://bit.ly/3XhEcSt) prodotto da Confindustria nazionale per raccontare, da dietro le quinte, l’Italia degli imprenditori capaci di coniugare valori economici, sociali e civili, rendendo grande il “Made in Italy” nel mondo. «Con “L'Anima dell'Impresa” – spiega Alberto Marenghi, vicepresidente di Confindustria per l'Organizzazione, sviluppo e marketing - abbiamo voluto raccontare donne e uomini che guidano ogni giorno, con talento, passione e impegno, le nostre aziende tra emozioni, difficoltà, sconfitte e successi. Dietro a quei risultati c'è molto più di un business plan: ci sono valori, fatica, lavoro di squadra. C'è una quotidianità poco nota al grande pubblico. Un modo per contribuire a scardinare la visione antindustriale ancora così diffusa nel nostro Paese».Dal 2019 ad oggi, nelle sue cinque edizioni, “La Settima Arte Cinema e Industria” è diventata «un punto di riferimento importante di confronto e dialogo, un progetto dove imprese, istituzioni ed enti operano insieme per la crescita della cultura in un'idea di sistema. Una strada che vogliamo continuare a percorrere in un'ottica di sviluppo comune per tutto il territorio», conclude Alessandro Pesaresi, presidente della delegazione riminese di Confindustria Romagna, nata nel 2016 dalla fusione delle territoriali di Ravenna e Rimini, cui tre anni fa si è aggiunta Forlì-Cesena e oggi rappresenta oltre mille imprese per 50mila dipendenti e 25 miliardi di fatturato aggregato.
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