Borse chiudono in rialzo grazie all'energia, gas oltre 160 euro. Spread torna sopra 200
Wall Street chiusa per il giorno dell'Indipendenza. Ancora attenzione alle banche centrali, in settimana arrivano i verbali di Fed e Bce. Il governatore della Bundesbank contrario a scudo anti-spread
di Flavia Carletti e Andrea Fontana
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3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Gli acquisti sui petroliferi, e più in generale sui gruppi dell'energia, tengono a galla le Borse nella prima seduta settimanale visti i rincari di gas e petrolio: dopo una ottava negativa per i listini (Piazza Affari ha perso il 3,5% e lo Stoxx600 ha ceduto l'1,4%) e con Wall Street chiusa per la Festa dell'Indipendenza, i principali indici hanno chiuso in positivo. La frenata dei bancari ha contribuito a limitare i guadagni dei listini in particolare di Piazza Affari (FTSE MIB) e di Madrid (IBEX 35) mentre Francoforte (DAX 40)ha pagato il rosso del settore auto. Londra (FT-SE 100) è stata la migliore insieme ad Amsterdam e a Parigi.
La settimana sarà dominata dalla pubblicazione dei verbali della riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve, e dei dati del mercato del lavoro di giugno. I verbali dovrebbero confermare la determinazione della Fed a piegare l’inflazione a ogni costo e l’employment report dovrebbe mostrare ancora una crescita sostenuta degli occupati non agricoli. Il 7 luglio saranno pubblicate anche le minute della Bce.
In rialzo Eni, ancora debole Saipem, sottotono le banche
Tra i titoli, a Milano sono scattati al rialzo i titoli petroliferi con Eni e Tenaris, mentre Saipem, dopo un avvio positivo, è tornata a perdere nettamente terreno. Bene Diasorin, Amplifon e Ferrari all'indomani della vittoria del Gp di Silverstone. Segno opposto per le banche, che si muovono contrastate e sopra i minimi:Intesa Sanpaolo e Banco Bpm , con lo spread BTp/bund in area 200 punti base e quando, secondo il Financial Times, la Banca centrale europea starebbe cercando il modo di evitare che gli istituti di credito possano realizzare extra profitti eccessivi con il rialzo dei tassi.
Ma sul fronte del credito l'attenzione è andata anche alla posizione contraria allo scudo anti-Spread espressa dal presidente della Bundeskbank Joachim Nagel. Dopo la risalita della scorsa settimana i titoli di Stato (rendimento Btp 10 anni sceso da 3,55% a 3,2% e spread passato da 212 a 197) sono stati oggetto di vendita e il differenziale tra Btp e Bund è tornato sopra i 200 punti.
Spread BTp/Bund di nuovo sopra 200, rendimento al 3,3%
Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund con i titoli italiani che hanno risentito delle dichiarazione del presidente della Bundesbank, Nagel, che ha espresso dubbi
sull'opportunità di azionare uno scudo anti-spread da parte della Bce. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza
tedesco ha terminato la seduta a quota 201 punti base, tre punti in più rispetto al closing di venerdì. In crescita anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha
segnato un'ultima posizione al 3,35% rispetto al 3,22% con cui ha chiuso venerdì scorso.
Euro recupera, gas sopra euro al megawattora
Sul mercato valutario, l’euro passa di mano a 1,042dollari (1,0429 in avvio e 1,0405 venerdì in chiusura, dopo aver toccato i minimi da gennaio 2017), e 141,36 yen (141,171 e 140,69), quando il dollaro vale 135, 69(135,355 e 135,23). Sale il prezzo del petrolio: il contratto consegna Settembre sul Brent è scambiato a 113 dollari al barile e quello scadenza Agosto sul Wti sfiora i 110 dollari. Il prezzo del gas ad Amsterdam è in progresso del 10% circa 162 euro al megawattora, dopo che in Germania è stato lanciato un nuovo allarme sugli approvvigionamenti.
Prezzi alla produzione +0,7% nella zona euro a maggio
A maggio, secondo i dati Eurostat, i prezzi alla produzione industriale nell’area euro sono aumentati dello 0,7% e nella Ue dello 0,8% rispetto ad aprile dopo rispettivamente +1,2% e +1,3 per cento. Rispetto a un anno prima +36,3% e +36,4 per cento. In Italia +0,3% rispetto ad aprile e +42,7% rispetto a un anno prima. I prezzi alla produzione industriale nell'area dell'euro a maggio rispetto ad aprile 2022, sono aumentati dell'1,7% per i beni intermedi, dell'1,3% per i beni di consumo non durevoli, dello 0,9% per i beni di consumo durevoli e dello 0,6% per i beni strumentali, mentre sono diminuiti dello 0,2% nel settore energetico. I prezzi nell'industria totale, esclusa l'energia, sono aumentati dell'1,3 per cento. Nella Ue sono aumentati dell'1,7% per i beni intermedi, dell'1,4% per i beni di consumo non durevoli, dello 0,8% per i beni di consumo durevoli, dello 0,6% per i beni strumentali e dello 0,1% nel settore energetico. I prezzi nell'industria totale, esclusa l'energia, sono aumentati dell'1,4 per cento.
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