La sfida (vinta) di fornire assistenza in tempo reale ai clienti in difficoltà
di Daniela Russo
2' di lettura
Essere al fianco delle pmi è da sempre la missione di Credimi, azienda fintech leader europea nei finanziamenti digitali per imprese. Nata nel 2015 con la missione di semplificare l’accesso al credito delle realtà produttive italiane, conta a oggi quasi 2 miliardi di euro erogati dall’inizio dell’attività. Il 2020 è stato l’anno della grande sfida, con il forte incremento del bisogno di liquidità delle aziende e la necessità di essere seguite e assistite in una fase di importante criticità.
L’anima digitale di Credimi le ha permesso di rispondere in tempo reale alla situazione emergenziale vissuta dalle pmi, «operare da remoto, in modo semplice e veloce, offrendo assistenza continua alla clientela – spiega Ignazio Rocco, fondatore e amministratore delegato di Credimi– ha fatto la differenza. A poche settimane dalla pubblicazione del Decreto Liquidità, eravamo già pronti a erogare finanziamenti alle aziende. Queste leve ci hanno consentito di registrare una crescita in linea con gli anni precedenti».
Credimi, intermediario finanziario vigilato dalla Banca d’Italia, supporta la crescita delle aziende con soluzioni di factoring digitale e servizi di finanziamenti a medio lungo termine, come Credimi Futuro. Due i pilastri su cui poggia il successo della società: «Dati e tecnologie. Questi due strumenti – aggiunge Rocco - rappresentano le nostre priorità, attraverso la comprensione dei primi e il supporto delle seconde siamo riusciti a migliorare sempre più i servizi offerti e la capacità di analisi e valutazione del rischio. Senza contare che ci permettono di avere sempre a disposizione la storia dei nostri clienti, garantendo elevati livelli di assistenza».
La possibilità di beneficiare di una tecnologia propria per la valutazione del rischio di credito, basata su oltre 10 milioni di righe di codice, consente alla piattaforma di erogare finanziamenti in tempi rapidi.
La domanda non si arresta nemmeno nel 2021, cambiano però le esigenze e si torna a guardare al futuro e alla crescita. «Le richieste del 2020 – commenta l’amministratore delegato di Credimi – rispondevano a esigenze di liquidità e alla necessità di far fronte alle emergenze. Adesso, invece, si guarda alla fase successiva e si investe sui processi di digitalizzazione, sull’aumento della capacità produttiva, sulla riorganizzazione. È quanto accadeva anche prima della pandemia. Le risorse erogate, rimborsabili in cinque o otto anni, sono per natura proiettate al futuro, destinate alla crescita. Le pmi hanno dimostrato di essere aperte all’innovazione e di avere una maggiore familiarità con attori diversi dagli istituti di credito”.
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