Interventi

La società Benefit, uno status giuridico per le imprese del futuro

di Paolo Di Cesare e Eric Ezechieli

3' di lettura

Cinquant’anni fa Milton Friedman presentò al mondo la sua dottrina, in base alla quale le imprese socialmente responsabili devono concentrarsi su un unico obiettivo: massimizzare il valore creato per i loro azionisti. L’imperativo per i manager diventa dunque quello di concentrarsi esclusivamente su una sola variabile: il profitto. L’interpretazione monoteista introdotta da Friedman, che è espressione del paradigma che ha dominato l’umanità e il pianeta negli ultimi 50 anni, violava però inconsapevolmente le leggi della fisica: nulla può crescere all’infinito in un sistema finito e qualsiasi sistema complesso che massimizzi una singola variabile inevitabilmente accelera fino ad autodistruggersi.
Mancavano due variabili fondamentali: le persone e il pianeta. Oggi la società, in particolare le generazioni future, e la biosfera ne pagano il conto.
Mentre il mondo accademico e larga parte delle strutture legislative e di governance che regolano l’economia mondiale hanno sposato questa dottrina, alcuni imprenditori in diverse parti del mondo hanno deciso di seguire strade non battute, andando oltre il primato degli azionisti e considerando l’impresa un sistema vivente e interdipendente, che prospera se attorno a sé prosperano anche gli altri.
Oggi, seguire questo esempio ed evolvere da paradigmi economici ‘estrattivi' a ‘rigenerativi' è probabilmente la più importante sfida nella storia dell’umanità. I primi prendono più valore di quanto ne generino e lo concentrano sempre di più a scapito della società e del pianeta, mentre i secondi sono al servizio degli esseri umani e della vita sulla Terra. Un’attività economica che prenda o distrugga più valore di quanto ne crei dovrebbe essere bloccata e resa illegale.
Nel 2016 l’Italia è diventato il primo Stato dopo gli USA a introdurre lo status giuridico di Società Benefit (o Benefit Corporation) che identifica le aziende a duplice finalità, ovvero quelle che intendono perseguire finalità di impatto positivo su società e ambiente oltre al profitto. Oggi questo status giuridico è stato introdotto, oltre che in 37 Stati degli USA, anche in Colombia (2018), Porto Rico (2018), Ecuador (2019), Canada - British Columbia (2019), Perù (2020) e Ruanda (2021) e in più di altri 10 paesi è in corso l’iter legislativo per l’approvazione di una legge ad hoc. In Europa, solo la Francia nel 2019 ha introdotto la cosiddetta Société à Mission che, pur essendo caratterizzata da differenze significative rispetto al modello internazionale di Benefit Corporation, possiamo considerare vicina per valori e impianto di base.
Più di 500 aziende italiane hanno già scelto di modificare il loro status legale da semplici SRL o SPA, acquisendo la qualifica di Società Benefit. Aziende come Aboca, Chiesi, Davines, Novamont, Number 1, illy, Save the Duck, Florim, Danone Italia, hanno deciso di proteggere la loro vocazione e ufficializzare l’impegno delle loro organizzazioni nel perseguire obiettivi di Bene Comune: hanno introdotto ufficialmente la considerazione degli stakeholder nelle loro governance.
Nell’ultimo anno di crisi sanitaria e sociale moltissime aziende stanno mostrando il volto migliore dell’imprenditoria italiana e stanno contribuendo attivamente con azioni forti e concrete a supportare le comunità in cui operano. Ma perchè non farlo anche fuori dai momenti di crisi? Perchè non farne una caratteristica fondativa e continuativa del proprio operato?
La recente lettera di Larry Fink di BlackRock 'a tutti i CEO' delle aziende partecipate rimarca: “Più la Sua società riuscirà a dimostrare il proprio scopo nel generare valore per i propri clienti e dipendenti e per le comunità di riferimento, più diventerà competitiva e potrà generare profitti duraturi a lungo termine per gli azionisti.” Questa affermazione sancisce la fine di un’epoca e l’inizio di una radicale trasformazione dei modelli economico-finanziari. Le Società Benefit sono progettate proprio per includere gli stakeholder nel modello di creazione di valore e quindi sono per natura allineate con la nuova visione dei più importanti investitori.
Tutte le aziende italiane, pubbliche e private, hanno dunque la grande opportunità di compiere questo passo evolutivo e contribuire così alla risoluzione delle grandi sfide sociali e ambientali del nostro tempo.
Senza il business non riusciremo ad affrontarle. Con le Società Benefit potremo vincerle.

Paolo Di Cesare e Eric Ezechieli, Nativa Società Benefit

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