La Sostenibilità della Filiera di fornitura: responsabilità ed opportunità
Occorre un modello di sviluppo compatibile con l’ecosistema da un punto di vista ambientale, etico-sociale, di governance ed economico-finanziario
di Paolo Mondo *
3' di lettura
La gestione strategica della Supply Chain rappresenta un fattore competitivo nell’industria. Da un lato, assicura il controllo dei flussi di materiali, delle scorte e delle informazioni, sincronizza domanda e produzione, ottimizza le performance e i costi operativi. Dall’altro, sviluppa la collaborazione con le aziende della filiera al fine di sviluppare innovazione, incrementare qualità, differenziazione e competitività del prodotto e/o servizio finale, riducendone il time to market.
Perché gestire la supply chain in modo sostenibile? Lo sfruttamento smodato delle risorse e delle materie prime del Pianeta e la crescita esponenziale della popolazione mondiale pongono il problema di quale modello di sviluppo sia compatibile con l’ecosistema da un punto di vista ambientale, etico-sociale, di governance ed economico-finanziario. La ricerca di modelli sostenibili coinvolge dunque l’intero sistema economico, a partire proprio dalla filiera produttiva e di approvvigionamenti, e stimola lo sviluppo di una legislazione di indirizzo e tutela.
Ricordiamo, ad esempio, la sentenza di un tribunale olandese del Maggio 2021 che ha richiesto a Shell una riduzione delle emissioni di Co2 entro il 2023 precisando la responsabilità di Shell sia per le proprie emissioni, sia per quelle dei propri fornitori.Solo un mese dopo, a Giugno 2021, il Parlamento tedesco ha approvato una legge sulle supply chain etiche che richiede alle aziende tedesche di segnalare eventuali abusi ambientali e sui diritti umani dei propri fornitori. La legge entrerà in vigore nel 2023 coinvolgendo 600 grandi aziende e, nel 2024, altre 3.000 aziende.
Il Procurement gioca pertanto un ruolo sempre più rilevante nella strategia di crescita e sostenibilità delle aziende. La pandemia da Covid-19 ha dato evidenza di quanto cruciale siano sostenibilità e resilienza delle filiere produttive. Queste si sono nel tempo estese a rete su scala globale, ma la valorizzazione di distretti industriali e competenze specialistiche in Italia si conferma come elemento distintivo e vincente dell'Industria del nostro Paese.
Gestire gli impatti ambientali, etico-sociali, di governance ed economico-finanziari delle catene di fornitura, che rappresentano la rete degli interscambi e delle movimentazioni di merci, integrando strategie e obiettivi di sostenibilità è, dunque, sempre più importante perché:
1) ha un effettivo impatto positivo a livello globale su tutte le dimensioni;
2) stimola innovazione nel co-design e co-engineering;
3) controlla i rischi operativi e reputazionali;
4) garantisce la business continuity e la marginalità, rischi operativi e reputazionali;
5) risponde alla crescente attenzione verso la sostenibilità da parte di Istituzioni, Governi, Investitori e Mercato.
In tal modo le aziende agiscono non solo nel loro interesse, ma anche in quello degli stakeholder e della società a livello più allargato. Implementando programmi di sostenibilità nella propria filiera di fornitura, promuovono valori ed iniziative concrete in coerenza con i Sustainable Development Goals (SDGs) indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Come sviluppare una Supply Chain sostenibile? Gestire in modo sostenibile la catena di fornitura significa preoccuparsi degli impatti ambientali, etico-sociali ed economico-finanziari e incoraggiare le pratiche di buona governance attraverso l’intero ciclo di vita di beni e servizi al fine di accrescerne il valore sociale, ambientale ed economico a lungo termine sul mercato per tutti gli stakeholder coinvolti.
Il Global Compact delle Nazioni Unite è l’iniziativa sulla corporate social responsibility più rilevante a livello internazionale che incoraggia le oltre 16.000 aziende aderenti a integrare nella propria strategia, cultura e operatività quotidiane i 10 Principi nelle aree dei Diritti Umani, del Lavoro, dell’Ambiente e dell’Anticorruzione. Il Global Compact ha elaborato per le aziende un modello di gestione sostenibile delle catene di fornitura, sulla base di tre principi: Governance, Trasparenza e Coinvolgimento.
Anche la Commissione Europea si è impegnata a promuovere la sostenibilità delle catene di fornitura pubblicando il 23 febbraio 2022 una proposta di direttiva che prevede un obbligo di due diligence in materia di sostenibilità attraverso 6 fasi:
1) Commit: sviluppare una strategia in chiave sostenibile basata sulla comprensione del contesto interno ed esterno e dei driver di business.
2) Asses: mappare le fasi della catena di fornitura (flussi e relazioni) focalizzandosi sulle aree in cui vi sono i rischi maggiori attuali e potenziali di impatti negativi su persone, ambiente e di governance.
3) Define: definire le modalità per coinvolgere attivamente i fornitori.
4) Implement: attuare una gestione sostenibile della catena di fornitura coinvolgendo tutte le funzioni interne e creando sinergie e collaborazioni esterne.
5) Measure: raccogliere e misurare dati e risultati rispetto agli obiettivi assegnati internamente/esternamente verso i fornitori e rispetto agli obiettivi di performance.
6) Communicate: rendere pubblici e condivisi i risultati rispetto agli obiettivi.
* Senior Executive Advisor - NTTData
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