Tendenze

La sostenibilità non basta, così la casa diventa vegana

Sempre più soluzioni certificate «cruelty free», create senza utilizzare nessuna sostanza che derivi dal mondo animale: dai mobili ai cuscini, dalle strutture in legno fino a vernici e candele

di Maria Chiara Voci

3' di lettura

Dai divani in pelle di mela ai piumoni con imbottiture derivate da mais o bambù. Dalle candele di soia alle vernici che non usano caseina. Tutto racchiuso, se possibile, in una struttura in legno, realizzata senza l’impiego di colle di origine animale e coibentata in canapa, paglia o sughero. Il veganesimo non è solo una questione di cibo: man mano che aumentano le persone che scelgono di vivere senza sfruttare nulla che derivi dal mondo animale, si fa spazio la casa vegana.

Esempi a livello internazionale sono la Vegan House di Ho Chi Minh, in Vietnam, costruita con materiali di recupero (principalmente vecchie finestre), totalmente cruelty-free, o la casa londinese dell’influencer Suszi Saunders, arredata in modo interamente vegano e premiata dal Vegan Homeware Awards 2018 della fondazione britannica Peta (People for the ethical treatment of animals).

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Che si tratti di una tendenza che sta prendendo piede anche nel nostro paese – dove secondo Eurispes la percentuale di vegetariani è arrivata al massimo storico dell’8,9% con i vegani che sono il 2,2% – è messo in evidenza anche da una ricerca di Conlegno (Consorzio senza scopo di lucro aderente ad Assolegno, nato con l’intento di tutelare il patrimonio forestale e la biodiversità) i cui contenuti sono stati anticipati al Sole 24 Ore.

A parlare per la prima volta di design vegano in Italia è stato l’israeliano Erez Nevi Pana nel 2018: al Salone del Mobile ha presentato “Vegan design - Or the art of reduction”, mostra destinata a mettere in luce il potenziale dell’arredamento senza materiali di origine animale. In pochi anni l’avanguardia si sta trasformando in proposte concrete, spesso già presenti sul mercato.

La pelle di divani, sedie e poltrone può essere sostituita con materiali ottenuti da fibre vegetali come il Piñatex, dalle foglie di ananas. Non si tratta solo di produzioni artigianali e di nicchia. Ci sono più opzioni e per ogni fascia di prezzo: Zara Home, ad esempio, sta optando per un crescente impiego di materiali ecologici mentre Ikea è stata premiata sempre dal Peta per Fårdrup, tappeto in finta pelle di pecora. Famosa poi l’installazione parigina nata dalla collaborazione tra Cassina e Philippe Starck, di Croque La Pome, il divano Volage EX-S realizzato in edizione unica con l’Apple Ten Lork, rivestimento a base di mele prodotto dall’italiana Frumat. Vegano, inoltre, non significa per forza naturale: grazie al lavoro del Cassina Lab, che unisce il centro ricerca dell’azienda con il Poli.design del Politecnico di Milano, tutti i divani della collezione 2020 sono imbottiti con una nuova fibra riciclata al 100%, ottenuta da Pet proveniente da Paesi in via di sviluppo. Fra questi, il Sengu Sofa di Patricia Urquiola.

Lino, canapa, bambù, rafia, igusa, abaca o plastiche riciclate sono i materiali scelti e selezionati per gli arredi di Eres, la nuova collezione 2021 di Paola Lenti che include il divano Frei, le poltrone e divani Vespucci e la poltrona e chaise-longue Hiro.

Con plastica riciclata sono realizzati poi i cuscini Nomad Taurus di Weaver Green. Lana, piume o fibre artificiali possono, inoltre, essere sostituite con il kapok, frutto della Ceiba, albero diffuso in sud America e utilizzato per imbottiture naturali. Il piumone nel letto può essere realizzato con materiali derivati da bambù o fibra di mais. Fra i marchi più noti, la Hefel textil produce un piumino in Tencel, al 100% legno. Ancora: la seta (che “sfrutta i bachi” per la produzione) si può sostituire con tessuti come il cotone. È poi possibile anche sostituire le candele “tradizionali” con quelle a base di soia, prive di cera d’api e altri additivi. Da prediligere anche spazzolini vegetali, bowl in cocco e posate in bambù come quelle commercializzate da Bowlpros.

A Londra, infine, è nata la prima suite cruelty-free al mondo: ospitata all’interno di un lussuoso hotel, fornisce ai clienti shampoo e bagnoschiuma vegani, naturalmente con packaging 100% riciclabile.

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