La spesa rapida a casa dell’unicorno Gorillas sbarca in Italia
Dopo Milano la consegna in 10 minuti con bici elettriche del big tedesco in arrivo Roma, Torino e Genova. Circa 1.500 prodotti consegnati da personale assunto
di Gianni Rusconi
3' di lettura
Grazie a un finanziamento da 290 milioni di dollari incassato di recente(circa 238 milioni di euro, ndr), ha raggiunto lo status di “unicorno”, e cioè quello di startup con una valutazione di mercato superiore al miliardo. Traguardo che toccano in pochi, e Gorillas ha anche il pregio di essere una realtà giovane, anzi giovanissima, essendo nata a Berlino poco più di un anno fa grazie all'intuizione di un 32enne turco, Kağan Sümer, grandissimo appassionato di bici.
La sua creatura il 31 maggio debutta ufficialmente in Italia e porta nel mercato nostrano del food delivery un servizio di spesa a domicilio on demand che punta essenzialmente su tre fattori: la velocità di consegna (10 minuti dall'ordine e costi fissi di 1,80 euro), una community di biker muniti di bici elettriche che costituiscono la spina dorsale della piattaforma, una rete di micro-centri di distribuzione di “proprietà” che garantiscono la disponibilità di prodotti di prima necessità, generi alimentari e freschi (pesce, carne, frutta e verdura, latticini) compresi, allo stesso prezzo del supermercato e dei negozi al dettaglio
Il modello è noto, in Italia lo hanno adottato realtà come Macai (“costola” di Mymenu ) e la spagnola Blok (sbarcata in aprile a Milano ), e Gorillas lo ha testato e consolidato negli ultimi dodici mesi fra Germania, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi (oltre 20 le città servite, tra cui Amsterdam, Londra, Parigi e Monaco).
Come funziona il sistema è presto riassunto. L'app mobile permette di accedere a un catalogo di circa 1.500 prodotti, l'impiego di addetti regolarmente assunti a tempo determinato per 6/9 mesi (attualmente sono un centinaio di persone, che saranno incentivate all'assunzione a tempo indeterminato) assolve alle consegne e alla logistica e i micro-centri fanno da hub per il “pick and pack” degli ordini.
Il servizio ora parte da Milano (dove avrà sede anche il quartier generale e il team che si occuperà dello scouting dei fornitori) e toccherà inizialmente i quartieri De Angeli-City Life, Colonne, Nolo-Centrale e per raggiungere da metà giugno Porta Romana-Lodi. Il piano di espansione è decisamente aggressivo: nelle prossime settimane toccherà altre aree del capoluogo lombardo e poi altre città, a cominciare da Roma, Torino e Genova. Come spiega al Sole24ore.com il general manager di Gorillas per l'Italia, Alessandro Colella, si tratta di una vera e propria corsa a tappe che prevede il lancio del servizio in una città al mese e l'apertura di un centro alla settimana, almeno per i prossimi dodici mesi.La concorrenza ovviamente non manca. Alle piattaforme che operano su base locale e puntano tutto sulla velocità di consegna come Macai e Blok si aggiungono supermercati online come Esselunga, operatori e-commerce come Cortilia e Amazon Fresh o anche grandi firme del food delivery come Glovo e Deliveroo.
Rispetto alle prime, sottolinea Colella, «possiamo vantare circa un anno di esperienza alle spalle per la gestione delle criticità, mentre a differenza delle altre assicuriamo grande flessibilità nell'allestimento dell'offerta e una copertura locale, mettendo insieme tutti i requisiti necessari per servire al meglio il consumatore, dalla qualità dei prodotti ai prezzi competitivi, replicando completamene in forma digitale l'esperienza di shopping del supermercato»
I fornitori, tengono a ribadire da Gorillas, sono tendenzialmente realtà locali con catene di approvvigionamento brevi e comprendono anche aziende che non hanno sbocco sul canale della grande distribuzione.
Qualche esempio? Barba N Juice, Remeo gelato e Birrificio Lambrate sono i primi piccoli marchi con le quali la startup ha avviato partnership a Milano ma ne seguiranno certamente altri. Il piano di sviluppo in Italia, conferma infatti ancora Colella, è già finanziato per i prossimi dodici mesi e punta a replicare quanto già avvenuto in Germania, «dove la crescita è stata letteralmente virale», e in altri Paesi europei. Nel mirino di Gorillas ora ci sono anche gli Stati Uniti, con l'apertura di un primo centro a New York, e tutte le città per cui la combinazione di diversi fattori (accessibilità ai prodotti locali, capacità di spending del consumatore medio, densità e le opportunità a livello immobiliare) suggeriscono l'investimento.Di numeri per l'Italia, infine, Colella non ne vuole fare ma il primo obiettivo da cogliere, dopo qualche mese di attività, è estremamente chiaro: «rendere riconoscibile il nostro marchio portandolo allo stesso livello dei supermercati». All'insegna dei biker e delle bici elettriche.
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