La stagionatura del grana in mano ai robot
Il gruppo veneto Brazzale tra due settimane inaugurerà uno stabilimento con macchinari 4.0 gestito dall'intelligenza artificiale. Da un mese è operativo il Science nutrition & Food research center in partnership con l'università degli Studi di Milano
di Enrico Netti
3' di lettura
«Gli importanti investimenti che stiamo sostenendo, come quelli per il nuovo magazzino, per il burrificio artigianale che inaugureremo a breve e per il Brazzale Science Nutrition&Food Research Center - dice Roberto Brazzale, ottava generazione e presidente del gruppo lattiero caseario di famiglia - ci aiuteranno a seguire senza limitazioni il costante aumento della domanda dei nostri prodotti, domanda che si è confermata anche in un periodo turbolento come quello che stiamo attraversando. Ma soprattutto accompagneranno i piani di crescita del gruppo, in particolare nell’area dei formaggi a lunga stagionatura orientati all’export. L’espansione della nostra catena produttiva è una realtà consolidata, grazie ai 230 milioni di chili di latte lavorati ogni anno da tutto il gruppo».
Un tris di investimenti concentrati in un lasso di tempo relativamente breve. A metà giugno verrà inaugurato il magazzino robotizzato da oltre 8mila metri quadri dedicato alla stagionatura di Gran Moravia, il formaggio grana del gruppo. Si tratta di una struttura in cui possono essere stoccate oltre 250mila forme di grana rendendo così obsoleti i 15 vecchi depositi periferici finora utilizzati. Sorge a Sant’Agata a Cogollo del Cengio, in provincia di Vicenza ed è completamente robotizzato e dotato delle più complesse e raffinate soluzioni di intelligenza artificiale per il controllo totale di ogni singola operazione. Intelligenza artificiale che controlla e gestisce una batteria di robot antropomorfi e navette che eseguono le diverse operazioni per la perfetta stagionatura delle forme agevolata dal microclima della zona. Lo stabilimento sorge a 300 metri di altezza ed è ai piedi dell’altipiano di Asiago in una posizione che favorisce l’ottimale ventilazione diffusa all’interno da condutture. «È il più grande magazzino di questo tipo in Italia, dotato di robot antropomorfi che rivoltano, spazzolano e puliscono i formaggi - sottolinea il presidente -. Sarà gestito da 3 addetti e tra i molti plus del nuovo impianto c’è la totale autosufficienza energetica ottenuta grazie ai pannelli fotovoltaici sulla copertura, che garantiscono una sorta di moto perpetuo». Per il gruppo il deposito aumenterà l’efficienza con un netto taglio dei costi e un importante passo nella direzione della sostenibilità. «Abbiamo riposto la massima cura nella progettazione e nella scelta delle finiture, del verde e delle alberature, al fine di conferire all’impianto un particolare pregio nel contesto del paesaggio urbano - continua Roberto Brazzale -. Quale tributo alla storia del sito, per l’impianto è stato scelto il nome di Sant’Agata, la piccola chiesa, autentico gioiellino di epoca longobarda, che si trova nei pressi del nuovo magazzino». L’impianto ha richiesto un investimento di oltre 15 milioni generati da cash flow e da due bond da 13 milioni lanciati a dicembre e maggio scorsi, sottoscritti dai fondi Ver Capital e Anthilia Capital Partners. Entro l’anno verrà inaugurato un nuovo impianto dedicato al burro artigianale sempre nella zona del Val d’Astico.
Dall’inizio di maggio a Zanè, in provincia di Vicenza è attivo il Brazzale Science nutrition & Food research center (Bsc), centro di ricerca scientifica frutto della partnership con i Laboratori di Ricerche analitiche e tecnologiche su alimenti e ambiente - Di.S.A.A. dell’università degli Studi di Milano. Si occuperà d’innovazione di prodotti e processi, formazione interna e informazione nutrizionale al consumatore con una particolare attenzione al settore lattiero-caseario. Gli obiettivi di Bsc hanno un comune denominatore: valorizzare il ruolo del latte e dei suoi derivati, approfondendone la conoscenza scientifica sotto l’aspetto nutrizionale, ambientale, sociale ed economico. Questa struttura è stata affidata a Roberto Brazzale e Piercristiano Brazzale con le competenze tecnologiche – nutrizionali ed analitiche del direttore scientifico, il professore Fernando Tateo, coadiuvato della professoressa Monica Bononi (UniMi) e l’attività di coordinamento è affidata alla dottoressa Laura Boscolo del gruppo veneto. «Grazie al nuovo centro scientifico aziendale integrato con l’università degli Studi di Milano intendiamo conferire ulteriore slancio alla nostra ricerca, per portare al più avanzato grado di evoluzione i prodotti della nostra cultura casearia e i processi con cui li realizziamo, condividendo con il consumatore e la comunità la migliore informazione scientifica, tecnologica e nutrizionale» rimarca Piercristiano Brazzale, Ceo dell’azienda. Il lavoro del centro nei prossimi mesi spazierà tra molte aree: dallo studio degli effetti sulla composizione e qualità dei grassi nell’utilizzo di latte fresco di raccolta per la produzione di burro di centrifuga agli effetti di un determinato microclima sulla stagionatura dei formaggi grana, ad indagini sulla salubrità dei prodotti in commercio in relazione ad inquinanti e tossine e al loro rapporto con il clima.
loading...