La strada maestra per proteggere il risparmio è la crescita
Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, spiega agli operatori finanziari e ai risparmiatori che è questo l’obiettivo principale delle politiche monetarie molto accomodanti
di Rossella Bocciarelli
3' di lettura
La strada maestra per tutelare il risparmio rimane la crescita. Così il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, spiega agli operatori finanziari e ai risparmiatori frastornati da un mondo carico di incertezze che è questo l’obiettivo principale delle politiche monetarie molto accomodanti. Lo è in modo esplicito per la Fed che ha appena ridotto il costo del denaro per la terza volta in un anno e sta attuando un consistente piano di riacquisto titoli nelle aste quotidiane del pronti contro termine.
Il rischio delle incertezze politiche
Ma lo è anche per la Banca centrale europea, alle cui scelte Bankitalia contribuisce, che formalmente considera solo l’obiettivo di medio periodo dell'inflazione. E la crescita economica nel mondo rischia di fermarsi proprio per il sovraccarico di incertezze politiche. Con rischi che oggi toccano da vicino il nostro principale partner commerciale, la Germania. Un partner che, come ha osservato Martin Wolf dalle colonne del Financial Times senza lo scudo offerto dall'eurozona e dalla politica monetaria applicata sinora da Mario Draghi, e che Christine Lagarde intende portare avanti, si sarebbe già trasformato in un gigante paralizzato come il Giappone.
Azione di vigilanza rafforzata
Visco ricorda che l'azione di vigilanza sulla trasparenza e correttezza dei prodotti bancari di Bankitalia, Consob e Ivass è stata rafforzata. E, al termine del mese dell'educazione finanziaria, anche via Nazionale annuncia l'istituzione di un portale ad hoc. Ma il punto centrale della sua riflessione è che nel lungo termine i rendimenti del risparmio non possono che riflettere le prospettive dell'economia. Oggi i tassi d'interesse pressoché a zero sono conseguenza di insufficienti investimenti rispetto all'offerta di risparmio, per motivi demografici (il nostro mondo invecchia) e congiunturali (scarsa domanda, incertezza).
Necessità di azioni coordinate
Se questa incertezza non viene combattuta, dai banchieri centrali ma anche dai politici che hanno responsabilità di governo, la propensione al risparmio per motivi precauzionali potrebbe aumentare troppo, innescando un avvitamento dell'attività economica, come ai tempi della Grande depressione. Servono dunque azioni coordinate in Europa allo scopo di sostenere investimenti e consumi. Non solo: vi sarebbe meno necessità di politiche monetarie non convenzionali, che a lungo andare possono avere effetti collaterali negativi, se nei paesi che hanno lo spazio fiscale si agisse in modo incisivo con le politiche di bilancio per rafforzare lo sviluppo.
In Italia crescita al palo
Anche all'Italia, dove la crescita ha registrato un mediocre +0,1% nel terzo trimestre dell'anno, le condizioni finanziarie accomodanti offrono un'opportunità da non disperdere, dice il governatore, ricordando che il differenziale rispetto ai bund tedeschi è sceso a 130 punti percentuali e che a questa flessione ha contribuito anche il calo del premio per il rischio di ridenominazione dell'euro (smettere di straparlare su Italexit lo ha fatto scendere a 30 punti base, livello simile ai primi mesi del 2018).
Difficile equilibrio fra controllo dei conti e sostegno all'economia
Questo permetterà, in prospettiva, di riportare il debito pubblico in rapporto al prodotto su una traiettoria discendente senza troppi sforzi. In Italia ammette il governatore il compito della politica di bilancio è garantire un difficile equilibrio fra controllo dei conti e sostegno all'economia: dunque gli interventi di politica economica vanno selezionati in base al loro impatto sulla domanda aggregata. Ma servono anche iniziative di riforma che agiscano sul potenziale di crescita. In ogni caso, offrire certezze sulle prospettive della finanza pubblica resta una priorità, se si vuole proteggere il risparmio.
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