ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùVerso le europee: manovre al centro

La strana coppia Renzi-Mastella: l’ex rottamatore e il trasformista

L’annuncio del connubio dopo un lungo incontro: «Ora parte un percorso per mettere assieme e chiamare a raccolta tutti quelli che si riconoscono nella tradizione popolare, liberale». La moglie di Mastella, Sandra Lonardo, sarà candidata al Sud

di Emilia Patta

3' di lettura

Matteo Renzi e Clemente Mastella, la strana coppia. Si sono visti ieri in un incontro durato qualche ora per fare il punto in vista delle europee, dove vige lo sbarramento del 4%: l’obiettivo è quello di costruire la lista “Il Centro”, essenziale per l’ex premier e leader di Italia Viva dopo il conclamato divorzio da Carlo Calenda e dalla sua Azione (è di queste ore l’ufficializzazione della separazione dei gruppi del fu Terzo polo sia alla Camera sia al Senato). «Ora parte un percorso per mettere assieme e chiamare a raccolta tutti quelli che si riconoscono nella tradizione popolare, liberale, tutti i liberi e forti». Per ora punto rilevante dell’accordo è la candidatura della moglie di Mastella, Sandra Lonardo, nella circoscrizione Sud.

La strana coppia: l’ex rottamatore...

La strana coppia, dunque. Renzi non ha bisogno di troppe presentazioni: classe 1975, è il “rottamatore” della vecchia classe dirigente che tra il 2012 e il 2013, da sindaco di Firenze, ha dato l’assalto a Largo del Nazareno divenendo il segretario del Pd e poi anche il presidente del Consiglio dopo la “defenestrazione” di Enrico Letta con un voto in direzione. Dopo aver portato il partito allo storico 41% delle europee del 2014, si è dimesso da Palazzo Chigi in seguito alla sconfitta al referendum confermativo sulla riforma che aboliva il Senato elettivo e riscriveva il Titolo V. Il resto è quasi cronaca: è stato lui a determinare, ancora dentro il Pd, il passaggio dal Conte I al Conte II impedendo a Matteo Salvini il ritorno alle urne nell’estate del Papeete. Ed è stato sempre lui, ormai da leader di Italia Viva, a far cadere il Conte II aprendo la strada al governo di Mario Draghi.

Loading...

... e il campione del trasformismo

Mastella da parte sua evoca il fenomeno del “trasformismo” anche agli occhi dei più giovani, che non hanno vissuto quella stagione: classe 1947, nativo di Ceppaloni, di cui è stato a lungo sindaco, ha iniziato la militanza politica con la Dc e dopo la fine della Prima Repubblica ha fondato vari partiti di ispirazione centrista (Ccd, Cdr, Udr, Udeur e da ultimo noi di Centro). Talmente al centro della scena politica da stare qualche volta con il centrodestra e qualche volta con il centrosinistra: ministro del Lavoro nel primo governo Berlusconi (1994-95) e poi ministro della Giustizia nell’ultimo governo Prodi (2006-2008), del quale determinò anche la caduta in seguito alle dimissioni per un un avviso di garanzia per “induzione indebita a dare o promettere utilità”. Dalla vicenda giudiziaria di allora Mastella ne è poi uscito con l’assoluzione - dopo quasi dieci anni - ma certo nell’immaginario dell’elettore medio di centrosinistra la sua figura ne è restata macchiata.

Per Renzi strada “centrista” obbligata dopo la separazione da Calenda

L’ex “rottamatore” si unisce dunque a un pezzo grosso della vecchia classe dirigente, affossatore di Prodi, per tentare di conquistare le praterie dell’ormai mitico centro. Una scelta, quella centrista, che pare obbligata dopo la separazione da Calenda e il fallimento del progetto di un partito unico del Terzo polo, che pure alle ultime politiche ha raccolto quasi l’8% con due milioni e mezzo di voti: il leader di Azione, anche se alle europee dove si corre con il proporzionale si misurerà in solitaria, è ormai parte integrante del costituendo campo largo del Pd, e dunque a Renzi non resta che puntellare l’area dei moderati che non si riconoscono nel centrodestra a trazione meloniana. La domanda è: esistono davvero questi moderati, e per conquistarli era proprio necessario far riemergere proprio Mastella?

E ora Più Europa guarda al Pd di Schlein

Una cosa è certa: con questa scelta Renzi allontana la possibilità di un accordo elettorale con i radicali di Più Europa nel nome della macroniana Renew Europe, all’interno della quale cresce di conseguenza l’ipotesi di un accordo con Schlein per alcune candidature nelle liste dem (in primis quella di Emma Bonino).

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti