Energia e Ambiente

Idrogeno, Cingolani: «è prospettiva del futuro». Descalzi: «crescerà come l’elettrico»

Al via il forum del Sole 24 Ore per fare il punto, insieme ai protagonisti del mercato, sull’impatto dell’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili sulla transizione green e sullo sviluppo del Paese

  • Conclusioni, Poletti (Arera): «Serve visione orizzontale, evitare misure inefficienti su un solo vettore»

    Il forum del Sole si avvia alle conclusioni, affidate a Clara Poletti, Commissario di Arera e presidente del Board dei Regolatori dell’Agenzia europea per la cooperazione dei regolatori dell’energia (Acer). «Bisogna superare la dimensione per compartimenti ma promuovere una visione orizzontale e di filiera - ha detto -. Dal punto di vista regolatorio è una novità, va fatto nascere un cambiamento di domanda accompagnandolo con una nuova offerta. Ma va integrata anche l’offerta di energia elettrica con i gas: vanno evitate misure inefficienti che guardano a un solo vettore isolato. Gli impianti sono connessi: gli incentivi a bocca di elettrolizzatore non è proponibile. Vanno inoltre valorizzate, dove possibile le infrastrutture esistenti, ma va salvaguardata la neutralità degli operatori di rete». Per quanto riguarda infine il quadro regolatorio, Poletti vede differenze tra il gas e l’idrogeno e per questo non ritiene utile replicare i modelli già utilizzati: «la regolazione esistente dovrà adattarsi, serve coerenza, ma vanno cercate anche altre vie».

  • Porti e navigazione, il futuro sostenibile secondo le previsioni del Rina

    Il secondo focus è dedicato alla decarbonizzazione nel mondo dei trasporti. «Il mondo marittimo - ha spiegato Ugo Salerno, chairman & ceo Rina - ha obiettivi molto ambiziosi. L’idrogeno gioca un ruolo fondamentale. Una delle tecnologie già testate prevede l’utilizzo dell'ammoniaca, sistema efficace per trasportare l’idrogeno. Lo stesso potrà poi essere utilizzato eventualmente in celle a combustibile installate sulle navi. Le tecnologie sono tante, vanno seguite tutte e vedere quali sono le più promettenti». L’idrogeno pootrebbe poi, a sua volta, rivestire un ruolo fondamentale per il progetto «porti verdi» del Governo. «Rina è un system integrator - ha concluso Salerno -, e la tecnologia fornisce oggi un sistema di soluzioni ampio». Per il ceo di Rina, infine, «serve chiarezza di strategia sugli incentivi. Non commettiamo l’errore commesso con il fotovoltaico, bisogna aiutare la creazione di una filiera».

  • Recovery plan, Fontana: «Inviato al Governo piano da 36 miliardi»

    «Vogliamo estendere questo progetto ad altre attività, sia per quanto riguarda il trasporto, sia per quanto riguarda l’aspetto produttivo - ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana -. Dobbiamo estendere il più possibile questa sperimentazione per renderle il più possibile fruibile questa opportunità. Abbiamo messo a disposizione 160 milioni. Ora si apre l’opportunità del Recovery plan: abbiamo presentato un progetto in linea con le tempistiche e con gli obiettivi richiesti, una fetta importante dei 36 miliardi, oggetto del nostro progetto presentato al Governo, andrà in questa direzione»

  • Trasporti, la Lombardia prepara il debutto dei treni a idrogeno

    Dal diesel all’idrogeno. Dal 2023, assicura il presidente di Fnm, Andrea Gibelli, i primi treni a idrogeno in Vallecamonica dovrebbero essere operativi. «Riusciremo a costruire una filiera - spiega -, grazie a una partnership con Enel, che fornirà idrogeno con le centrali idroelettriche del territorio, mentre a2a si è candidata a produrre idrogeno da combustione dei rifiuti». L’idrogeno, ha aggiunto Gibelli, permette di risolvere problemi infrastrutturali che sarebbero stati posti da una eventuale elettrificazione della linea, oggi ancora a diesel. Il progetto, inoltre «sarà replicabile - ha concluso Gibelli -. Alcune realtà territoriali si sono candidate»

  • Al via la seconda tavola rotonda: al centro del dibattito il futuro «verde» della mobilità lombarda

    Al via ora la seconda tavola rotonda della mattinata, focalizzata sull’utilizzo dell’idrogeno nel settore dei trasporti. Il primo panel è concentrato sul progetto Hydrogen Valley sul sistema della mobilità lombarda

  • Laporta (Ispra): «Transizione va resa coerente con sostenibilità ambientale, economica e sociale»

    «Stiamo cercando di coniugare le nostre competenze regolatorie e di ricerca - spiega Stefano Laporta, presidente Ispra -. Dovremo capire come far crescere le fonti riinnovabili sotto le varie forme, come renderlo coerente con la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Il ruolo di Ispra potrà essere quello di aiutare a sviluppare in maniera corretta gli obiettivi di transizione energetica che ci siamo posti. Oltre alla sburocratizzazione, andranno reingegnerizzati alcuni processi»

  • Micillo (Intesa Sanpaolo): «La messa a terra dei progetti è una opportunità, ma i requisiti devono essere chiari»

    «Per mettere a terra progetti in questo ambito - spiega Mauro Micillo, chief of Imi Corporate & Investment banking division Intesa Sanpaolo - serve una prevedibilità dei flussi di cassa, un orizzonte temporale prevedibile e ragionevole, oltre a una corretta tassonomia che aiuti a dare incentivi necessari per garantire un effetto leva. Il Recovery è una grande occasione e le istituzioni finanziarie possonno giocare un ruolo cruciale»

  • Venier (Hera): «Gli operatori del territorio devono contribuire a creare le condizioni abilitanti»

    «Noi siamo tra gli operatori che si occupano di creare le condizioni abilitanti - spiega Stefano Venier, ceo del gruppo Hera -. Stiamo lavorando, per esempio con il gruppo Marazzi, per studiare la produzione di idrogeno per i forni nella produzione di piastrelle. E questo lo facciamo anche facendo leva sulla possibilità di usare nel conto termico un meccanismo incentivante già previsto dal sistema».

  • Folgiero (Maire Tecnimont): «L’innovazione deve essere cantierabile, serve collaborazione a più livelli per partire subito»

    Per Pierroberto Folgiero, ceo di Maire Tecnimont, «serve un’innovazione cantierabile: concentrare in un luogo fisico una serie di impianti che poi evolveranno alla tecnologia stare of the art, fino ad arrivare all’idrogeno verde. L’orizzonte è rivolto al futuro, ma noi dobbiamo iniziare oggi. C’è un gap di conto economico, ma si può superare intrecciando i diversi livelli della filiera».

  • Chimica verde, al via la tavola rotonda

    Terminata la carrellata con i protagonisti del settore, ora il focus dei lavori si sposta sul ruolo della chimica verde per il rilancio dell'economia: a discuterne in una tavola rotonda saranno Pierroberto Folgiero (ceo Maire Tecnimont), Stefano Laporta (presidente Ispra) e Stefano Venier (ceo gruppo Hera), Mauro Micillo, chief of Imi Corporate & Investment banking division di Intesa Sanpaolo

  • Monti (Edison): «È arrivato il momento di incentivare l’elettrolisi»

    L'ultima testimonianza del primo panel dei protagonisti del settore è Nicola Monti, ceo del gruppo Edison. «Oggi bisogna lavorare all’efficienza degli impianti di elettrolisi, siamo interessati a investire in questo ambito, anche insieme ad altri operatori del mercato. Ci sono tecnologie diverse, ma nessuna ancora è in grado di avviare una catena industriale a livello competitivo, è necessario anche concentrare degli incentivi in questa direzione. Gli interventi in bolletta hanno consentito un grande salto tecnologico nelle rinnovabili, ora bisogan intervenire sull’elettrolisi e incentivare i grandi consumatori a intervenire sui loro processi».

  • Dossi (Sapio): «Il nuovo piano nazionale colmi i vuoti normativi legati alla sicurezza»

    Per Alberto Dossi, presidente del gruppo Sapio «si parla poco del tema sicurezza. Serve competenza e conoscenza. C’è un vuoto normativo, ma c’è grande collaborazione a tutti i livelli. Auspichiamo tutti - spiega alla platea digitale dell’evento che comprende quasi 6mila persone collegate - che il nuovo piano nazionale sull’idrogeno colmi tutti gli aspetti legislativi e applicativi necessari».

  • Di Amato (Maire Tecnimont): «Dai Sin italiani una miniera da valorizzare per il made in Italy»

    Fabrizio Di Amato: «Anche l’ingegneria è made in Italy, e questo è un momento epocale per un’azienda come la nostra, che possono essere soggetto attivo. Il modello di Maire Tecnimont si può applicare ai siti dismessi del Sin e iniziare a decarbonizzare subito, attraverso la nostra controllata NextChem, producendo carbonio e idrogeno circolare da rifiuti. Ma bisogna lavorare sulla semplificazione normativa, e per questo va proposto, per esempio, un codice per le procedure ad hoc».

  • Gallo (Italgas): «Infrastruttura pivotale, ma bisogna investire in reti smart e digitali»

    Paolo Gallo (ceo Italgas): «L’infrastruttura sarà pivotale, ma in grado di gestire gas diversi e quindi dovrà essere smart e digitale. Il ruolo della distribuzione di gas sarà cruciale, come confermato dalla Commissione europea. Ma servono investimenti sulla rete». Fondamentale secondo Gallo, lavorare suula sburocratizzazione: «Cingolani ha ragione. recentemente per un’opera di sei mesi, abbiamo dovuto affrontare un iter autorizzativo di 18 mesi»

  • Mazzoncini (a2a): «Idrogeno per mobilità pesante, al lavoro sulla linea ferroviaria Iseo-Edolo»

    Il ceo di a2a Renato Mazzoncini manifesta perplessità sulla diffusione dell’utilizzo nella mobilità leggera, ma «sul pesante e i treni le prospettive sono diverse». Un tema che investe direttamente la multiutility, che si sta occcupando del progetto di alimentazione a idrogeno della linea Iseo-Edolo, in Vallecamonica, lanciato da Regione Lombardia. «I costi potrebbero essere ridotti eliminando gli oneri di sistema. Se l’iniziativa decollasse, ne potrebbero beneficiare anche molte aziende siderurgiche del territorio bresciano»

  • Alverà (Snam): «Scelte infrastruttura strategiche, non vanno commessi errori»

    Marco Alverà, ceo di Snam ha voluto richiamare l’«attenzione a non investire in scelte infrastrutturali sbagliate, magari puntando tutto sulle batterie in ogni casa, come vorrebbero i produttori di auto elettrica, come Tesla. L’idrogeno ha il vantaggio di essere versatile e può utilizzare già infrastrutture esistenti, diversificando a seconda delle tecnologie. Tutto quello che può essere fatto in Italia e in Europa va fatto e sono felice dell’impegno annunciato dal ministro per la sburocratizzazione. Ma bisogna anche guardare oltre. Germania è un esempio a cui guardare: sta negoziando accordi bilaterali con Russia e Paesi Arabi e noi abbiamo un grande vantaggio tecnologico per importare idrogeno da diversi fronti».

  • Descalzi (Eni): Le scelte sulle tecnologie dipendono dai costi e dalla domanda»

    Per Descalzi non c’è competizione tra idrogeno blue o green (a seconda delle diverse tecnologie utuilizzate, se dall’estrazione di combustibili fossili o da fonti rinnovabili). «Se dovessi mettere per esempio per l’Ilva di Taranto invece dell’idrogeno grey o blue una tecnologia green avrei bisogno di elettrolizzatore da un Gigawatt, 3 giga di rinnovabili, 8mila ore di stoccaggio. È un sistema pesante. Il costo, economicità e domanda conta, è faacile giocare al rilancio sugli obiettivi di decarbonizzazione, ma non devono essere aspirazioni teoriche, devono fare i conti con domanda e costi e creare un contesto che permetta di raggiungere quei target»

  • Descalzi (Eni): «Stiamo attrezzando stazioni per la mobilità a idrogeno»

    Per Claudio Descalzi, ceo di Eni «avere nuovi vettori energetici sta diventando una necessità. Siamo già i primi produttori e utilizzatori di idrogeno, che resta vettore energetico raro, ma che può dare grandi soluzioni in campo industriale e per la mobilità. Il nostro obiettivo principale è decarbonizzare i nostro impianti. Ma nei trasporti in particolare ci stiamo attrezzando per avere stazioni anche per l’idrogeno. In futuro, come sta avvenendo per elettrico, ci sarà una crescita soprattutto per i veicoli pesanti».

  • Starace (Enel): «gli elettrolizzatori del futuro potranno essere come i pannelli solari di oggi»

    Per Starace «sugli elettrolizzatori in Europa c’è ancora da lavorare. Ma anche i primi panneli solari sono nati per un utilizzo di nicchia. Ci sono presupposti perchè anche gli elettrolizzatori, a livello di costi, possano diventare una tecnologia mainstream. In cinque anni lo capiremo. Stiamo cercando di spingere una industrializzazione in questa direzione per abbattere la barriera dei costi»

  • Starace (Enel): «al lavoro su idrogeno da elettrolisi»

    È il momento di Francesco Starace, ceo di Enel, realtà che è al lavoro per produrre idrogeno da fonti rinnovabili attraverso un elettrolizzatore. «L’idrogeno - spiega - va utilizzato in maniera intelligente, per decarbonizzare produzione di acciaio o cemento o nella chimica. È molto problematico e costoso trasportarlo, e per questo è meglio produrlo vicino ai punti di consumo».

  • Villani (Bcg): «Governo definisca priorità, ma l’industria faccia squadra»

    Dopo l’intervista al ministro Cingolani, la mattinata entra nel vivo con le testimonianze dei protagonisti del settore. Laura A. Villani, managing director&partner Boston consulting group fa il punto sulla situazione in Europa e sulle modalità di produzione e di trasporto dell’idrogeno pulito. «Al Governo spettano tre decisioni importanti: confermare investimenti e finanziamenti, definire un quadro regolatorio, mettere a terra un maggiore sviluppo di rinnovabili. Ma anche l’industria italiana deve fare squadra e sviluppare una filiera»

  • Idrogeno prospettiva futura, serve ridurre prezzo

    Per il ministro «l’idrogeno è senza dubbio una soluzione. La nostra strategia deve essere adattativa e la velocità è fondamentale. Servono svariati miliardi sul quinquennio, ma al momento si stanno comparando metodologie diverse: le tecnologie vanno consolidate e devono calare di prezzo. A quel punto servirà investire nell’infrastruttura»

  • Cingolani: attrattività bassa

    Il ministro manifesta preoccupazione per l’attrattività del Paese: «Rispetto alla Spagna siamo riusciti ad appaltare solo un terzo della nuova disponibilità di rinnovabili. C’è un problema di attrattività degli investimenti».

  • Cingolani: per il Recovery sarà decisiva la burocrazia

    Il ministro ribadisce le linee guida del Recovery Fund, «al passo con quanto sta avvenendo nel resto d’Europa». Una delle criticità maggiori, al di là degli obiettivi, sono le autorizzazioni: «serve un’azione decisa sia sui bandi, sia sulla catena dei permessi. Dopo Pasqua presenteremo un pacchetto di proposte. Altrimenti rischiamo di avere risorse, ma non la capacità di spenderle. Sarebbe una sconfitta doppia»

  • Cingolani: transizione è grande sfida per tutti

    Il ministro, in conversazione con il direttore Tamburini: «L’obiettivo di riduzione delle emissioni è un target che va condiviso anche con le altre nazioni. L’Europa è il sogetto che sta facendo di più, ma bisogna trovare un equilibrio tra le diverse istanze. Non è un obiettivo che può essere raggiunto solo su carta, ma va adeguato anno dopo anno a seconda della situazione

  • L’impatto sui trasporti

    La mattina si chiuderà con un dibattito della rivoluzione green sul sistema dei trasporti: il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana discuterà del progetto Hydrogen Valley insieme al presidente Fnm Andrea Gibelli

  • Il ruolo della chimica verde

    Nella seconda parte della mattinata il focus si sposterà sul ruolo della chimica verde per il rilancio dell’economia: a discuterne saranno Pierroberto Folgiero, ceo Maire Tecnimont, Stefano Laporta, presidente Ispra e Stefano Venier, ceo gruppo Hera

  • Protagonisti del settore a confronto

    Prende il via stamattina il forum digitale del Sole 24 Ore «La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica. Prospettive e opportunità per un’Italia green». Una mattinata di discussione con i protagonisti del settore. Ad aprire i lavori il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervistato dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini. A seguire un focus con Marco Alverà, ceo Snam, Claudio Descalzi, ceo Eni, Fabrizio Di Amato, presuidente Maire Tecnimont, Alberto Dossi, presidente Sapio, Paolo Gallo, ceo Italgas, Renato Mazzoncini, ceo a2a, Francesco Starace, ceo e direttore generale Enel

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