La transizione verso un’Europa più verde e il ruolo della politica di coesione europea
La politica di coesione è la principale politica di investimento dell'Unione Europea per il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale nei Paesi membri.
di Elena Paglialunga*
3' di lettura
La politica di coesione è la principale politica di investimento dell'Unione Europea per il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale nei Paesi membri. Nel periodo di programmazione 2021-2027, il suo secondo obiettivo è la creazione un’Europa più verde, priva di emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici. La strategia adottata a questo scopo prevede di indirizzare risorse e investimenti a sostegno delle politiche climatiche e ambientali definite dal Green Deal Europeo. Il Green Deal fissa l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell'UE di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Obiettivi complementari sono il rafforzamento della competitività dell'industria a zero emissioni e la creazione di un contesto più favorevole alla produzione e diffusione di tecnologie e prodotti green, garantendo l’accesso ad un’energia pulita ed equa. La politica di coesione è quindi chiamata a dare un contributo sostanziale all’attuazione del Green Deal, sostenendo i territori e i governi locali nella realizzazione di una transizione sostenibile.
Gli investimenti per un’Europa più verde
Le risorse stanziate dai fondi strutturali sostengono gli investimenti su base territoriale in materia di energia, gestione delle risorse naturali, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, economia circolare e mobilità sostenibile nei Paesi Membri.
Tra le priorità di questo piano di investimenti ci sono efficienza energetica ed energie rinnovabili, le quali favoriscono il risparmio energetico, l’efficientamento degli edifici pubblici, le infrastrutture smart energy system, la modernizzazione delle reti di distribuzione e la capacità di accumulo di elettricità, cruciale per l’atteso aumento di veicoli elettrici. All’interno del piano, sono anche previsti investimenti per le infrastrutture di trasporto e mobilità urbana sostenibile, oltre che per l’economia circolare, la gestione di risorse idriche e rifiuti, la salvaguardia della biodiversità e delle risorse naturali. La politica di coesione prevede infine il supporto alle azioni di adattamento al cambiamento climatico e di gestione dei rischi ad esso legati con investimenti a sostegno delle aree esposte ad eventi climatici estremi, dissesto idrogeologico, desertificazione e aumento del livello dei mari
Transizione sostenibile ed equa
Una novità nell’attuale periodo di programmazione è l’introduzione del Just Transition Fund, il cui obiettivo è sostenere la diversificazione e riconversione dei sistemi economici locali più colpiti dalla transizione sostenibile. In particolare, verrà data priorità a quei territori con una struttura economica dipendente da attività industriali ad alta intensità di carbonio (es., estrazione e produzione di combustibili fossili, acciaio e cemento) che rischiano di subire le ripercussioni più negative. Al fine di alleviare i costi sociali ed economici della transizione, in questi territori si fornirà assistenza alle piccole e medie imprese, si sosterranno le attività di ricerca e innovazione, e si faciliteranno i re-inserimenti nel mercato del lavoro anche attraverso l’aggiornamento delle competenze professionali dei lavoratori. Ad oggi l’utilizzo del fondo è ancora relativamente limitato, sia per dotazione di risorse sia per copertura geografica (in Italia solo Taranto e Sulcis Iglesiente ne beneficiano). In ogni caso è solo il primo pilastro di un meccanismo più ampio per una transizione equa, che dovrebbe tutelare anche gli individui più vulnerabili contrastando, ad esempio, l’insorgere di fenomeni di povertà energetica.
* (Università degli Studi di Urbino)
Questo articolo riprende i contenuti di EU Talks, un format proposto da Il Sole 24 Ore insieme al CNR ISSIRFA per discutere in diretta Instgram di politica di coesione e fondi strutturali europei, e del loro ruolo nelle politiche di sviluppo in Italia. Nel quinto appuntamento che si è svolto Il 29 maggio (e che è possibile recuperare online sulla pagina Instagram del Sole) si è discusso del secondo degli obiettivi dell'Accordi di partenariato della politica di coesione 2021-2027: un'Europa più verde. CNR ISSIRFA, insieme a Osservatorio Balcani-Caucaso, è partner del Sole 24 Ore nel progetto Work for Future, finanziato dalla Commissione europea
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