La transizione verde deve creare posti di lavoro qualificati
L’Ue è all’avanguardia nella transizione globale verso l’energia pulita. Il Green Deal e l’agenda REPowerEU non rispondono solo a preoccupazioni ambientali, ma anche sociali perché intendono garantire l’accesso a un’energia a prezzi accessibili per tutti.
di Nicolas Schmit e Kadri Simson
3' di lettura
L’Ue è all’avanguardia nella transizione globale verso l’energia pulita. Il Green Deal e l’agenda REPowerEU non rispondono solo a preoccupazioni ambientali, ma anche sociali perché intendono garantire l’accesso a un’energia a prezzi accessibili per tutti. L’anno scorso l’Ue si è classificata ai primi posti nel mondo per la diffusione delle energie rinnovabili, al pari con la Cina e davanti agli Stati Uniti. Nel 2022 l’energia eolica e solare ha rappresentato il 22% della produzione di energia elettrica dell’UE, superando per la prima volta il gas naturale. Ma a questa leadership nel settore delle energie rinnovabili non corrisponde una posizione altrettanto preminente nella produzione di tecnologie energetiche a zero emissioni nette. La questione prioritaria è: come garantire una solida base industriale nell’Ue e la nostra autonomia strategica senza creare nuove dipendenze? L’importanza del capitale umano è troppo spesso dimenticata in questo dibattito. La relazione 2023 della Commissione europea sulla competitività delle tecnologie pulite ce lo ricorda con forza. L’Ue dovrà creare 3,5 milioni di nuovi posti di lavoro di qualità nel settore delle energie rinnovabili, ovvero più che raddoppiare la forza lavoro esistente!
Il settore dell’energia e quello manifatturiero sono tra quelli con le maggiori esigenze di formazione in termini di competenze tecniche e professionali: oltre la metà della forza lavoro necessita di un miglioramento delle competenze. Questa tendenza dev’essere invertita.
Quest’anno, l’Ue celebra l’Anno europeo delle competenze, dedicato al passaggio a una cultura della formazione continua e alla promozione dell’attuazione di politiche in materia di competenze.
Il patto dell’Ue per le competenze ha avviato diversi partenariati pubblico-privato per riqualificare la nostra forza lavoro, in particolare nei settori digitale, verde e tecnologico. Questi partenariati riuniscono datori di lavoro, sindacati, servizi pubblici per l’impiego e autorità regionali al fine di individuare le competenze necessarie e realizzare azioni di formazione. Ad oggi al patto hanno aderito più di 1500 membri i quali hanno investito circa 160 milioni di euro in attività di formazione, di cui hanno già beneficiato 2 milioni di persone.
I fondi dell’Ue svolgono un ruolo centrale nella rivoluzione delle competenze in Europa e, complessivamente, ammontano a circa 65 miliardi di euro da investire in programmi per le competenze. I piani nazionali per l’energia e il clima supportano gli Stati membri nella pianificazione strategica delle competenze connesse all’energia.
La Commissione europea ha presentato il piano industriale del Green Deal e la normativa sull’industria a zero emissioni nette per rafforzare la competitività dell’Ue accelerando il rilascio delle autorizzazioni, agevolando l’accesso ai finanziamenti e migliorando lo sviluppo delle competenze. Un’accademia per le competenze istituita nel 2022 dall’Alleanza europea delle batterie sta già coordinando la riqualificazione a livello europeo e, in virtù della normativa sull’industria a zero emissioni nette, altri settori seguiranno quest’esempio.
La riqualificazione e il miglioramento delle competenze dovrebbero prestare attenzione ad attrarre un maggior numero di donne verso il settore energetico dell’Ue, che affronta un persistente divario di genere nei livelli di occupazione.
Infatti nel 2022 appena il 26,6 % della forza lavoro nel settore dell’elettricità, del gas, del vapore e dell’aria condizionata erano donne.
È quindi opportuno adeguare gli investimenti nelle competenze per aumentare la quota femminile nel settore delle tecnologie pulite, iniziando da campagne nelle scuole per aumentare il numero di ragazze nelle discipline Stem.
La transizione verso l’energia pulita offre un’opportunità senza precedenti per la creazione di posti di lavoro di qualità. Affinché i nostri lavoratori possano trarne giovamento, dobbiamo investire massicciamente nelle persone. Gli Stati membri dell’Ue hanno bisogno di implementare politiche attive e sostenibili per il mercato del lavoro. La transizione verso un futuro energetico pulito dipende dai nostri scienziati, ingegneri, installatori e tutti gli altri lavoratori qualificati.
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